10 cose da fare e vedere nei Campi Flegrei

Una guida completa e dettagliata alle 10 cose da fare e vedere nei Campi Flegrei in 1, 2 o 3 giorni.

campi flegrei

Il paradosso dei Campi Flegrei è avere bellezze paradisiache in un luogo quasi demoniaco, sconosciuto alla maggioranza degli italiani. Campi Flegrei significa “Campi Ardenti” ed è il nome che gli antichi diedero alla zona che oggi ingloba i comuni di Pozzuoli, Quarto, Bacoli e Monte di Procida, e che si trova a pochi chilometri da Napoli. In queste terre la natura ha dato il meglio di sé, affiancando le bellezze del mare al fascino inquietante dei vulcani.

Ma anche l’uomo sembra essere stato invogliato a rendere i Campi Flegrei una terra unica e superba. I romani hanno costruito acquedotti, anfiteatri e ville di una bellezza nettamente percepibile ancora oggi, senza dimenticare il mito dell’Eneide, ambientato da Virgilio proprio nei Campi Flegrei.

E fu sempre da queste parti che Ercole uccise a mani nude Caco il gigante, durante l’espiazione del sue fatiche. La vicinanza con Napoli li rende una meta da viaggio anche per chi decide di alloggiare nel capoluogo campano. In una terra così ricca c’è bisogno per forza di una guida: seguite le 10 cose vedere assolutamente nei Campi Flegrei, e non ve ne pentirete.

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Pozzuoli nei Campi Flegrei

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Il comune più grande dei Campi Flegrei è uno scrigno con un centro storico seicentesco molto bello e alcuni dei monumenti romani più importanti d’Europa. L’Anfiteatro Flavio, il quarto più grande d’Italia; il Tempio di Serapide, il Lago d’Averno, che Virgilio indicava nell’Eneide come porta d’ingresso dell’Inferno. L’Acropoli di Cuma, dove i greci sbarcarono prima di fondare Pozzuoli e poi Napoli e dove la Sibilla Cumana prevedeva il futuro e dove sarebbe sceso anche Enea. Pozzuoli è conosciuta anche per il singolare fenomeno del Bradisismo, l’attività vulcanica che, in base alla pressione esercitata dai gas sotterranei, fa aumentare e diminuire l’altezza della città rispetto al livello del mare. Questo ha portato, nel 1970, allo sgombero dell’antico Rione Terra, oggi in riapertura. Uno dei posti più belli e affascinanti d’Italia.
Qui puoi trovare le 10 cose da fare e vedere a Pozzuoli.

La Città sommersa di Baia

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Nel mare dei Campi Flegrei riposa un’antica città sommersa fatta di importanti ville patrizie, strade larghe e stupendi ornamenti.

La Città Sommersa di Baia
La Città Sommersa di Baia

La Città Sommersa di Baia si trova a pochi chilometri dalla costa, ed è davvero impressionante notare come la struttura della città sia perfettamente visibile, come le anfore e i vasi siano rimasti al loro posto, dopo tanti secoli. Nel corso degli anni ci sono stati molti sub che hanno pensato bene di abbellire le loro case con oggetti trafugati dalla Città Sommersa, ma ciò nonostante il fondale di Baia è ancora estremamente ricco. Grazie ad un’imbarcazione con il fondo trasparente è possibile visitare sulla Città Sommersa per ammirare gli antichi resti, ma per chi è un po’ più esperto, è possibile svolgere vere e proprie escursioni subacquee in mezzo al passato. La Città Sommersa di Baia è uno spettacolo imperdibile per chi si trova a visitare i Campi Flegrei.

A Baia, frazione del comune di Bacoli.

Auto, treno Cumana o autobus EAV da Napoli.

Visita con battello: per i gruppi tutti i giorni con partenza ogni ora, per i singoli sabato e domenica alle 10:00 alle 12:00 e alle 15:00.

Adulti: € 10,00, ridotti (da 4 a 12 anni) € 9,00.

Il Castello Aragonese di Baia

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Il Castello Aragonese fu costruito in un luogo strategicamente fondamentale per la tutela dell’intero golfo di Pozzuoli. Eretto sulla parte alta della depressione creata dai vulcani noti come “Fondi di Baia”, il Castello è stato per anni una fortezza assolutamente inespugnabile.

Il Castello Aragonese di Baia
Il Castello Aragonese di Baia

L’attuale forma a stella del Castello di Baia è dovuta alla ristrutturazione voluta dal Viceré spagnolo Pedro Álvarez de Toledo in seguito alla spaventosa eruzione che portò alla nascita del vulcano Montenuovo. La terrazza che si affaccia sul mare è uno dei migliori punti di osservazione di tutti i Campi Flegrei, perché offre la possibilità di abbracciare con lo sguardo un panorama tanto vasto quanto stupendo. Nel corso dei secoli il Castello è stato adibito a vari usi, da carcere militare a orfanotrofio a rifugio per gli sfollati del terremoto del 1980. A causa dei diversi utilizzi, il Castello ha subito moltissime modifiche, perdendo quasi definitivamente l’impostazione originale degli interni. Oggi il Castello è sede del Museo Archeologico dei Campi Flegrei in cui sono raccolti i magnifici reperti trovati nel Golfo di Pozzuoli.

A Baia, frazione del Comune di Bacoli.

Auto, treno Cumana o autobus EAV da Napoli.

Dalle ore 09.00 fino ad un’ora prima del tramonto. Nei giorni festivi la chiusura è alle ore 20.00. Mai: il lunedì. Se coincide con una festività, la chiusura è spostata al martedì.

€ 4. Il biglietto consente l’ingresso anche all’Anfiteatro Flavio, alle Terme e al Castello di Baia.

Le Cento Camerelle e la Piscina Mirabilis di Baia

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La costruzione romana conosciuta nei Campi Flegrei con il nome di “Cento camerelle” è uno dei reperti romani più affascinanti dell’intera zona. Stretti cunicoli scavati nel tufo si inseguono e si intrecciano in un lungo sentiero e, quando la luce è quella giusta, sembrano davvero essere parte di un diabolico labirinto.

Le Cento Camerelle e la Piscina Mirabilis di Baia
Le Cento Camerelle e la Piscina Mirabilis di Baia

In passato le “Cento camerelle” erano conosciute come le “Prigioni di Nerone”, proprio per la forma intricata della costruzione. In realtà le “Cento camerelle” sarebbero la porzione di una delle immense ville patrizie che sorgevano dalle parti di Baia. Un’altra struttura romana che lascia davvero senza parole per la grandiosità dell’opera è la “Piscina Mirabilis”. L’immensa vasca costruita sottoterra e composta da altissime navate, ed aveva la funzione di cisterna per l’acqua potabile. E’ la più grande cisterna romana mai scoperta, e i suoi numeri lasciano davvero senza parole: la Piscina Mirabilis è lunga 72 metri, larga 25, alta 15 e ha un capacità di12.600 metri cubi. L’acquedotto aveva la funzione di portare l’acqua dal fiume Serino fino a Napoli e ai Campi Flegrei, per un percorso di oltre cento chilometri.

Il Parco Monumentale di Baia

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Il Parco Monumentale di Baia raccoglie i tantissimi resti romani disseminati nella zona. Al tempo dell’egemonia di Cuma, Baia divenne uno dei luoghi di villeggiatura più amati dai ricchi patrizi romani, che fecero costruire ville monumentali. La “Piccol Roma”, com’era conosciuta Baia, divenne la località di vacanza dei ricchi romani,

Il Parco Monumentale di Baia
Il Parco Monumentale di Baia

che fecero di questo luogo la terra della dissolutezza e del divertimento senza regole. La visita al Parco Monumentale di Baia è un itinerario nello splendore del passato, che attraversa l’antica zona termale del Parco Archeologico, fino ad arrivare ai resti delle abitazioni che si trovano nella zona alta del parco. L’incontrollata proliferazione edilizia ha rischiato di cancellare per sempre la storia antica di Baia: negli ultimi anni l’accresciuta sensibilità verso la storia ha aumentato l’impegno per la salvaguardia e la valorizzazione di questi siti.

La Tomba di Agrippina nei Campi Flegrei

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La famiglia dell’Imperatore Nerone era l’esatto opposto della famiglia unita e amorevole che tutti sognano. Agrippina, madre di Nerone, fu uccisa su ordine del figlio nel 59 d.C. dopo che l’Imperatore capì che stava progettando il suo omicidio.

La Tomba di Agrippina nei Campi Flegrei
La Tomba di Agrippina nei Campi Flegrei

Nerone ordinò di far affondare la nave sulla quale viaggiava la madre che tornava ad Anzio da Baia, dopo aver partecipato ai festeggiamenti della Quinquatrie. Agrippina riuscì a salvarsi dal naufragio, e si rifugiò nella sua villa di Lucrino, dove il figlio mandò un plotone d’esecuzione per completare l’opera. La leggenda vuole che Agrippina fosse stata sepolta in un mausoleo che si trova difronte al porto di Baia. La struttura conosciuta come “Tomba di Agrippina”, è in realtà un piccolo teatro, di cui oggi è visibile solo una parte. I pescatori della zona sostengono che in alcune notti di luna piena, sul pelo dell’acqua del molo di Baia, si veda passeggiare il fantasma di Agrippina, vestita con una lunga tunica bianca.

Casina Vanvitelliana nei Campi Flegrei

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La Casina Vanvitelliana è una piccola villetta che sorge nel bel mezzo del lago Fusaro a Bacoli. Fu voluta dai Borbone che, nella zona del Fusaro, avevano la loro area di caccia e necessitavano di un villino dove ristorarsi durante le uscite.

Casina Vanvitelliana nei Campi Flegrei
Casina Vanvitelliana nei Campi Flegrei

La costruzione della Casina fu iniziata da Luigi Vanvitelli e finita dal figlio Carlo, ed è un bell’esempio dell’architettura settecentesca. Oggi non è possibile visitare l’interno della struttura che in passato è stata utilizzata per ospitare personaggi illustri come Mozart e l’ex Presidente Luigi Einaudi. Si dice che nella Casina Vanvitelliana sia stata ricostruita l’abitazione della fata turchina per il film “Le avventure di Pinocchio” di Comencini. La credenza popolare questa volta sbaglia, ma la Casina può vantare un’apparizione televisiva di tutto rispetto: appare nel film “Ferdinando e Carolina” di Lina Wertmüller, che racconta la storia del “Re nasone” dei Borbone.

Il Tempio di Venere nei Campi Flegrei

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Il ritrovamento di una statua della dea Venere all’interno dei resti della piscina romana, ha dato origine al nome con il quale ancora oggi questa struttura viene chiamata. I romani, però, questa piscina termale non hanno mai pensato di usarla come un tempio, e c’è da scommetterci che mentre si rilassavano nelle acque calde, di certo non pensavano a come gratificare gli dei. La piscina ha una struttura a cupola all’interno della quale si possono ancora vedere degli affreschi di abbellimento. A pochi metri di distanza dal Tempio di Venere, si trova un altro Tempio, dedicato alla dea della caccia Diana. Anche in questo caso, la struttura non è affatto un tempio, ma una parte della grandiosa villa con stagno che l’Imperatore Alessandro Severo fece costruire per Giulia Mamea, sua madre. Oggi il Tempio di Diana si trova all’interno di un podere privato e se, durante la visita al Tempio di Venere alzerete appena appena la testa verso la parete rocciosa, lo troverete lì, adagiato tra le sterpaglie.

Cosa mangiare nei Campi Flegrei

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I Campi Flegrei sono una zona di mare con antiche famiglie di pescatori, ed è scontato quindi che i piatti più tipici della cucina flegrea siano a base di pesce fresco. cosa-mangiare-campi-flegreiNei ristoranti di Pozzuoli e di Bacoli gli chef si sono specializzati nell’esaltare il gusto dei prodotti del mare, e consigliano di accompagnare le pietanze con il buonissimo vino locale, la Falanghina dei Campi Flegrei. La cucina dei Campi Flegrei però, non si basa soltanto sul mare: ci sono diversi agriturismi che offrono salumi, formaggi e ortaggi di produzione propria. Gli agriturismi migliori si trovano tra Baia e Monte di Procida, mentre i ristoranti più rinomati sono quelli di Pozzuoli.

Dove dormire nei Campi Flegrei

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La bellezza del paesaggio e le testimonianze storiche dei Campi Flegrei sono ancora sconosciute a gran parte degli italiani, quindi non c’è un’affluenza turistica significativa. Negli ultimi anni, però, la zona è diventata meta di un turismo internazionale più raffinato che, soprattutto in alta stagione, è sufficiente per riempire le poche camere disponibile. A questo bisogna aggiungere la vicinanza a Napoli, che si raggiunge in 20 minuti di treno o autobus. Questo rende Pozzuoli e gli altri comuni della zona una soluzione per chi vuole visitare Napoli e i dintorni senza alloggiare nel capoluogo. I prezzi degli hotel sono accessibili: partono da 50 € per notte in un hotel 3 stelle.

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