La Porta di Brandeburgo a Berlino

La Porta di Brandeburgo, il maestoso arco di trionfo, simbolo di Berlino e di tutta la Germania.

La Porta di Brandeburgo a Berlino

Per molto tempo, solo l’Imperatore e i suoi familiari hanno potuto attraversare l’arcata centrale della Porta di Brandeburgo (Brandenburger Tor), una delle cose da vedere assolutamente a Berlino. A tutti gli altri era negato, e questo divieto lascia intuire il valore simbolico che questa porta ha sempre avuto per i tedeschi. In pratica, dalla sua costruzione, la Porta di Brandeburgo è stata testimone e protagonista dei più importanti eventi della storia tedesca. Sono stati quasi sempre eventi tragici, raramente gioiosi.

Per fortuna, oggi, la Porta di Brandeburgo è una tranquilla protagonista delle foto dei turisti, luogo di ritrovo per i festeggiamenti di fine anno e, quando succede, per le vittorie della squadra di calcio della nazionale tedesca. 

La Porta di Brandeburgo: costruita per la gloria della Germania

Come molti altri “archi di trionfo”, anche la Porta di Brandeburgo è stato costruita come simbolo della gloria della nazione tedesca. L’architetto Langhans, a cui venne affidato l’incarico, si ispirò ai templi di Atene: la porta doveva, simbolicamente, far entrare a Berlino il vento della democrazia. Sulla porte venne collocata una quadriga che rappresenta la dea della vittoria con quattro cavalli. L’opera piacque tanto a Napoleone che, quando nel 1807 conquistò la Prussia, se ne appropriò e la portò come trofeo in Francia. Solo nel 1814, con la sconfitta dell’Imperatore francese, la Quadriga venne riportata sulla porta.

La storia della Germania è passata dalla Porta di Brandeburgo

La quadriga in cima alla Porta di Brandeburgo doveva chiamarsi “Carro della pace” ma, in realtà, la porta è sempre stata un simbolo associato alle guerre e al militarismo. Nel 1933, dopo la sua ascesa al potere, Hitler vi organizzò una fiaccolata trasformando la Porta in un luogo esclusivo dei nazisti. Quando Berlino fu liberata dall’Armata Rossa sovietica, la bandiera con la falce e il martello restò issata fino al 1953 quando una manifestazione di operai russi la ammainò.

Con la costruzione del Muro di Berlino, la Porta di Brandeburgo restò per molti decenni in quella “terra di nessuno” tra i due settori della città. Solo nel 1989, con la caduta del muro, la Porta è tornata un simbolo di libertà e pace. Più di un milione di persone la attraversarono per passare da est a ovest. Da quel momento anche la Croce e l’Aquila prussiana sono tornati a decorare la Quadriga che, non è comunque quella originale: distrutta dalle bombe della Seconda Guerra Mondiale, venne rifusa nel 1953 ma senza i simboli prussiani.

Oggi la Porta di Brandeburgo ospita un ufficio turistico e la “Sala del Silenzio”, dove ci si può raccogliere in meditazione.

Intorno alla Porta di Brandeburgo

La Pariser Platz, la piazza davanti alla Porta di Brandeburgo, fu completamente distrutta dalla Guerra Mondiale. Con la costruzione del muro rimase per molti decenni vuota e desolata, sorvegliata solo dai Vopos, le guardia armate sovietiche. Dopo la caduta del muro, l’amministrazione di Berlino ha incaricato diversi architetti di fama mondiale di rifare la piazza rispettando la struttura originaria. Ai lati della porta sono stati ricostruiti i due palazzi gemelli e tutto intorno ambasciate, sedi di banche e altri palazzoni. Il tutto, forse, molto frettolosamente. Ma questa è stata una costante nella storia recente di Berlino.

Redazione
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