La strada intitolata all’imperatore Federico I di Prussia, è una delle vie principali di Berlino nella quale, malgrado le trasformazioni imposte dal tempo e dalla storia, il passato continua a riecheggiare. Un tempo, la strada più lunga della capitale tedesca (3,5 km.) era la via dei negozi raffinati, degli alberghi di lusso e dei palazzi dalle belle facciate.
Ma non solo. In Friedrichstrasse c’era anche spazio per il divertimento e l’attività artistica. Rappresenta-zioni teatrali, varietà, commedie allietavano il pubblico della Berlino degli
anni ’20 e, ancor oggi la presenza di alcuni di quei teatri (Berliner Ensemble, Metropol –Theater) testimonia la vocazione della bella strada cittadina per lo spettacolo.
La tragedia della guerra e la follia del Muro.
La fine della Seconda Guerra Mondiale e la costruzione del Muro segnarono la fine della splendida via. La costruzione del Muro (1961) spezzò la strada, trasformata poi in punto di frontiera tra la zona d’occupazione americana e quella sovietica. La stazione della S-Bahn di Friedrichstrasse divenne l’ultima stazione prima del confine verso Berlino Ovest, passando dall’est all’ovest. A causa delle dolorose separazioni che qui si consumavano, la stessa fu ribattezzata Tränenpalast, ovvero il Palazzo delle Lacrime.
A partire dal settembre del ‘61, sulla Fredrichstrasse venne predisposto il Checkpoint Charlie, passaggio di confine per gli appartenenti alle forze armate alleate, teatro nella giornata del 27 ottobre 1961 del cosiddetto “Panzerkonfrontation” (fronteggiamento di carri armati) che tenne con il fiato sospeso tutto il mondo. Oggi, a ricordare l’ex punto di passaggio (oltre la pantomima per turisti con tanto di cabina ricostruita e figuranti in uniforme militare), un pannello del percorso storico del Muro e l’installazione di un’opera artistica composta dai ritratti di un soldato americano e di un soldato sovietico i quali guardano ognuno nel territorio dell’altro. Nelle immediate vicinanze si trova l’Haus am Checkpoint Charlie con un’esposizione permanente sulla storia del Muro.
Fredrichstrasse oggi
Dopo la caduta del Muro Friedrichstrasse è risorta. L’arteria, snodo fondamentale della ricostruzione berlinese, è tornata a risplendere imponendosi come la via dello shopping più chic della città.
Scintillante con le sue boutique esclusive e i locali raffinati, imponente negli edifici commerciali e residenziali, estrosa nelle nuova architettura post riunificazione, Friedrichstrasse è di nuovo la via più esclusiva di Berlino. Una passeggiata lungo questa avenue, affollata di turisti e cittadini e disseminata di eleganti vetrine e lussuosi caffè, basta a farlo capire.
L’arteria berlinese è un vero paradiso per chi ama fare acquisti. Ce n’è per tutti i gusti: appassionati dell’alta moda, amanti del lusso, cultori della ricercatezza. Il complesso Friedrichstadtpassagen è un sistema di tre isolati, uniti da una galleria di negozi. Luoghi ideali per gli acquisti ma anche brillanti esempi della rivoluzione architettonica post riunificazione. Il Quartiere 207, il palazzone di vetro con angoli arrotondati e l’atrio che si assottiglia verso il basso, ospita la sede berlinese delle Galeries Lafayette. La trasparenza dell’edificio unita al gioco luci, crea un particolare effetto a specchio che dona all’ambiente un fascino tutto particolare trasformando lo shopping in un’esperienza stimolante.
Elegante e stravagante, con quale tocco in stile Art Decò, è il Quartiere 206 con le sue boutique alta moda (Gucci, Yves Saint Laurent, Moschino, Bottega Veneta). Più sobrio, invece, il Quartiere 205, una massa geometrica e monolitica ma non per questo priva di fascino.