Castel Sant’Elmo è un riferimento costante ogni volta che si alzo lo sguardo verso il cielo di Napoli. Questo splendido castello, in passato chiamato Belforte, che si innalza fiero sulla collina del Vomero, è posto nel luogo in cui, a partire dal X secolo, si trovava una chiesa dedicata a S. Erasmo, da qui il nome Ermo e poi Elmo.
Il primo cenno documentato riguardo al Castello risale al 1329, quando la dinastia angioina volle dare alla città un nuovo strumento di difesa. Durante il regno del viceré Don Pedro de Toledo, che nel 1537 commissionò la ricostruzione dell’intera struttura a Pedro Luis Escrivà , esperto architetto militare, il Castello visse un periodo di grande splendore.
Fortezza, carcere e poi spazio d'arte
Progettata per essere una fortezza, Castel Sant’Elmo ha la forma di una stella a sei punte e lungo la sommità dei bastioni ci sono gli ampi corridoi ancora oggi praticabili.
Con le sue ampie cannoniere poste sui bastioni e le alte mura circondate da un profondo fossato, era una struttura che si prestava perfettamente a compiti strategico-difensivi. Nel XVI secolo Castel’Sant Elmo ebbe anche la funzione di carcere in cui fu imprigionato fra gli altri Tommaso Campanella.
Nel 1587 un fulmine, scagliandosi sul deposito di munizioni, causò gravi danni alla chiesa, alla palazzina del castellano e alle residenze dei militari. Nel 1599 si avviarono i lavori di ricostruzione del Castello e finirono nel 1610 sotto la guida di Domenico Fontana.
Il Seicento e il Settecento furono periodi di grande turbolenza per la fortezza perché fu la protagonista di molte ribellioni popolari e subì numerose aggressioni: nel corso dei moti del 1799 fu espugnata dal popolo e poi dominata dai repubblicani, che nella celebre piazza d’armi ammainarono la bandiera della nascente Repubblica napoletana.
Nel 1982 l’intero complesso monumentale è stato affidato alla custodia della Soprintendenza per i Beni Artistici e Storici di Napoli, che ha reso il piano superiore del carcere, sede della Biblioteca di storia dell’arte. Attualmente il Castello è sede di eventi e manifestazioni culturali temporanee, nonché di congressi e meeting.
Visitare Castel Sant'Elmo a Napoli
L’itinerario per una visita completa del Castello parte dall’ingresso principale per arrivare fino alla piazza d’armi dalla quale è possibile accedere ad uno dei corridoi che offrono una vista mozzafiato della città di Napoli. Per entrare nel Castello si deve attraversare una rampa ripida e percorrere un piccolo ponte.
Dopo il ponticello vi è la Grotta dell’Eremita, la caverna che, secondo la tradizione, in tempi molto lontani, avrebbe accolto un asceta. Più avanti si erige imponente il portale in piperno con lo stemma imperiale di Carlo V: un’aquila bicipite. Salendo verso sinistra vi è un cancello a ghigliottina realizzato nello stile dell’età napoleonica.
Successivamente a questo secondo ingresso, comincia la rampa finale che conduce alla sommità della fortezza.
Più avanti sulla destra è situato un portale in piperno e tufo che immette nei locali che un tempo avevano la funzione di carcere.
Arrivati in Piazza d’Armi ci si imbatte nella Torre del Castellano e consigliamo vivamente di percorrere i corridoi panoramici situati in questa zona per godere di una vista unica della città , con le sue isole, il golfo ed i monti, che non si lasciano afferrare mai completamente dallo sguardo, tanta è la loro bellezza.
Informazioni per la visita a Castel Sant’Elmo a Napoli
Dove:Â Collina del Vomero
Come arrivare: dal centro di Napoli è possibile prendere la metro Linea 1 fermata Vanvitelli e poi proseguire a piedi, sia la funicolare di Montesanto fermata Morghen che quella Centrale fermata Piazza Fuga.
Orari di apertura: il Castello è aperto tutti i giorni dalle 8:30 alle 19:30, tranne il martedì. Il martedì aperti per visite la Piazza d’armi, gli spalti e i camminamenti pedonali.
Costo del biglietto: intero: € 5,00, ridotto: € 2,50, martedì: € 2,50