La Reggia e il Parco di Capodimonte a Napoli

La Reggia di Capodimonte a Napoli: come arrivare, orari di apertura, costo del biglietto, storia e opere da visitare.

La Reggia e il Parco di Capodimonte a Napoli

Dall’alto del bosco di Capodimonte, la Reggia voluta da Carlo di Borbone domina il golfo di Napoli. L’immenso parco, curatissimo, è il luogo preferito per le passeggiate dei napoletani nelle domeniche mattina d’inverno o nelle sere d’estate, quando nel bosco ci sa va per prendere il fresco e avere un po’ di sollievo dal caldo che affligge la città. La Reggia di Capodimonte oggi ospita il Museo di Capodimonte, una delle più importanti raccolte di opere d’arte d’Europa. Qui sono esposti, Tiziano, Caravaggio, Botticelli, Goya, Masaccio, Caracci, Bruegel, Mantegna e molti altri.

Per gli sfizi di caccia di Carlo di Borbone

Fino alla costruzione della Reggia, il “Capo di Monte” di Napoli era un immenso bosco dove nel 1734 Carlo di Borbone, Re di Napoli, si era fatto costruire una residenza di Corte per le sue scorribande di caccia.

Come molti altri Borbone, Carlo amava molto andare pescare e andare a caccia ed è grazie a questa sua “sanguinaria” passione che fece recuperare alcune importanti aree naturali e fece costruire delle splendide residenza di caccia. Non solo Capodimonte, quindi, ma anche la Casina sul Lago Fusaro e quella di Carditello.

Nel 1738 il sovrano decide di trasformare questo semplice Casino di caccia in una Reggia per ospitare la ricca Collezione Farnese di cui sua madre gli aveva fatto dono. L’incarico venne affidato a Giovanni Antonio Medrano, che sviluppò un edificio con due rigorose facciate in stile dorico in cui il tradizionale “rosso napoletano” contrasta con il piperno grigio.

La Reggia di Capodimonte oggi è completamente dedicata al suo ruolo di Museo, che occupa su tre piani: al primo piano c’è l’Appartamento storico e la ricca collezione farnesiana; al secondo piano c’è la galleria con opere napoletane dal 200 al 700; al terzo piano è esposta la collezione di opere dell’Ottocento e di arte contemporanea.

Il giardino della Reggia di Capodimonte

Il Bosco di Capodimonte è l’unico grande polmone verde della città di Napoli. Rimasto intatto rispetto alla struttura del ‘700, offre splendide passeggiate per godersi un po’ d’aria pulita lontani dal caos del centro o per riposare all’ombra degli alberi dopo la lunga visita al Museo di Capodimonte.

Il Bosco è il risultato della grande passione che Carlo di Borbone aveva per la caccia e la botanica e che lo spinse a dare, nel 1742, incarico all’architetto Ferdinando Sanfelice di disegnare i centoventiquattro ettari del parco, che oggi come allora, sono ricchi di piante secolari come lecci, querce, castagni, olmi e tigli.

Ma una passeggiata nel bosco di Capodimonte riserva anche alcune sorprese: tra gli alberi, di tanto in tanto, spuntano edifici importanti, comel’antica sede della fabbrica di porcellane, il Casino della Regina e l’Eremo dei Cappuccini.

La Palazzina dei Principi

La palazzina si trova proprio di fronte alla Reggia e si trovava qui ancora prima che Carlo di Borbone ne decidesse la costruzione. Di proprietà della famiglia Carmignano marchesi di Acquaviva, era considerata come uno dei più bei casini di villeggiatura esistenti sulla collina di Capodimonte. Nel 1826 Francesco I la volle trasformare in sede dei Reali Principi. Sul prato davanti al Palazzo sono state introdotte, durante i primi decenni del Novecento, palme nane e delle Canarie.

La Fabbrica di Porcellane di Capodimonte

La grande tradizione delle porcellane di Capodimonte, famose in tutto il mondo, iniziò in questo vecchio edificio che dal 1743 al 1759 ospitò la famosa “Real Fabbrica della Porcellana” di Capodimonte. A ricordare queste origini c’è il marchio (giglio borbonico) che viene impresso ancora oggi sulle ceramiche in questa zona. La Fabbrica è sede dell’Istituto professionale di Stato “Giovanni Caselli” per l’industria e l’artigianato, l’unico in Italia preposto alla preparazione di personale e di tecnici specializzati nel settore ceramico.

Il Belvedere, il punto più bello da cui osservare Napoli

Il punto più bello da cui ammirare Napoli. Nelle giornate limpide da qui si raggiunge con lo sguardo fino a Punta Campanella, sulla Costiera Sorrentina. Non a caso è chiamata la “Veduta di Napoli”.

L'Eremo dei Cappuccini

Un po’ fuori dai percorsi più battuti del bosco c’è l’Eremo dei Cappuccini, edificato per volere del re Ferdinando che nel 1815, di ritorno dalla Sicilia con il titolo di I Re delle Due Sicilie, volle onorare un voto per la riconquista del regno ordinando la costruzione dell’eremo sul luogo dove era situato il vecchio edificio della ‘Fagianeria’. La cittadella un dormitorio per i monaci, una chiesa, due giardini con alberi fruttiferi e un piccolo cimitero.

Il Casino della Regina

E’ uno degli edifici più importanti del bosco, perché era destinato alla sosta di principi e reali durante la caccia e alle feste “intime” di dame e cavalieri di Corte. Questa zona del parco si chiama ‘bell’aria’. Qui furono piantate specie vegetali esotiche (malaleuca, acacia, eucalipto) insieme a specie autoctone (carrubi e pini domestici) in un ambiente già caratterizzato da una rigogliosa e varia vegetazione spontanea (boschetti di lecci). Annesso al Casino esisteva un prezioso giardino settecentesco murato, di cui resta la collezione di agrumi.

Vialone e Porta di Mezzo

Tra il Palazzo dei Principi e le Scuderie si incontra la Porta di mezzo, primo grande accesso al sito reale da cui si dipartono a con un bellissimo effetto scenografico, cinque viali che si addentrano nel bosco. Il vialone centrale, lungo 1,25 Km, è chiamato anche “Vialone del Gigante” per la presenza della colossale statua posta alla sua estremità. Gli alberi lungo il vialone sono disposti in modo da formare una galleria verde, in armonia con il gusto dell’epoca che concepiva la natura non come un’entità nemica dell’uomo ma come elemento da che la ragione poteva dominare e armonizzare