Le motivazioni per visitare Modena sono tre e sono molto semplici: l’arte, il cibo, i motori. Partiamo dall’arte: Piazza Grande, dal 1997 sito UNESCO, è già un motivo sufficiente per visitare la bella città emiliana. Il Duomo, la Torre Ghirlandina e il Palazzo Comunale formano una delle più belle piazze del mondo.
Ma l’arte a Modena si esprime anche in altri modi: per esempio nelle Gallerie Estensi, in realtà tre musei in uno, è una delle più belle raccolte di dipinti del mondo. Nelle stanze e sulle pareti riecheggia ancora l’amore per il bello della famiglia d’Este, e nonostante le svendite e i furti fatti nei secoli, questa galleria resta straordinaria. Insomma, a Modena c’è di che vedere per chi ama l’arte italiana e non si limitare a visitare le città più turistiche e famose.
Modena è terra di cibo, dicevamo. In questo territorio sono nati alcuni dei prodotti che il mondo ci invidia: Parmigiano, Lambrusco, Aceto Balsamico, Zampone e Cotechino su tutti, ma l’elenco potrebbe proseguire per molto come scoprirete nella sezione “cosa mangiare a Modena”.
Infine, Modena terra di motori: Ferrari, Maserati, Ducati, Lamborghini sono nate qui, nelle officine di gente normale, appassionati di motori prima di diventare ambasciatori dello stile italiano nel mondo. Il Museo Enzo Ferrari è la sintesi del genio italiano, non solo per le Ferrari in esso esposte ma anche per l’architettura del padiglione espositivo.
Una terra incredibilmente affascinante, quindi, in cui le tradizioni non sono state sostituite ma camminano accanto a una straordinaria caparbietà nel creare cose nuove, belle e tecnologiche apprezzate in tutto il mondo. E forse sta proprio in questo il fascino di Modena.
In questa pagina vi consigliamo cosa fare e vedere assolutamente a Modena durante un week end o una vacanza. L’itinerario richiede almeno 2-3 giorni, ma se vi resta tempo i dintorni di Modena offrono natura, borghi, acetaie e fabbriche di auto eccezionali!
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Piazza Grande a Modena
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Nel 1997 Piazza Grande a Modena è stata dichiarata Patrimonio Mondiale dall’UNESCO. Si è trattato di un riconoscimento fondamentale per una delle più belle piazze del mondo. Da sempre qui si è svolta la vita di Modena e dei suoi abitanti: il potere religioso, politico e giudiziario hanno da sempre avuto casa in piazza. Qui si svolgevano i mercati, ci si incontrava per fare affari, per le feste e per le esecuzioni.
I tre edifici principali di questa armoniosa piazza sono il Palazzo Comunale, il Duomo e la Torre Ghirlandina. Il Duomo (vedi punto 2), rappresenta uno degli esempi di arte romanica più belli d’Europa. La prima pietra fu posata nel 1099 con le pietre dell’antica Mutina romana.
La torre Ghirlandina è il simbolo di Modena (vedi punto 3). Prende il nome dalle balaustre in marmo “leggiadre come ghirlande”, che la rendono slanciata nonostante i quasi 90 metri di altezza.
Il Palazzo Comunale (vedi punto 4) è il risultato seicentesco dell’unione dei palazzi medievali del Comune e della Ragione.
All’angolo del palazzo c’è la Bonissima, una delle statue simbolo di Modena. Rappresenta una donna vestita in modo semplice con un abito medievale e una lunga treccia di capelli che, a seconda delle leggende, è identificata in una donna ricchissima e generosa di nome Bona, in Matilde di Canossa o nell’Ufficio della Bona Opinione, detto anche delle Bollette, di fronte al quale era stata collocata.
Accanto allo scalone d’ingresso del Palazzo Comunale c’è anche la Prera Ringadora, ovvero la “pietra che arringa”. Questo masso rettangolare servì da tribuna per chi, durante il Medioevo, parlava ai cittadini.
La funzione più importante, però, è stata quella di “pietra del disonore“. I debitori erano costretti a sedersi nudi sulla pietra dopo aver fatto il giro della piazza durante i giorni di mercato, un usanza che troviamo anche a Vicenza e in altre città italiane.
In Piazza Grande troviamo anche la sede della Cassa di Risparmio progettata da Giò Ponti abbattendo nel 1963 il Palazzo di Giustizia in stile fascista.
Il Duomo di Modena
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Quando nel 1099 l’architetto Lanfranco viene chiamato per progettare il Duomo di Modena, forse non era consapevole che avrebbe cambiato per sempre la storia dell’architettura. La sua cattedrale, infatti, sarebbe diventata il riferimento per ogni chiesa romanica costruita da quel momento in poi.
La bellezza del Duomo sta nella sua forma innovativa e anche “spericolata” rispetto a quelle precedenti, tanto più apprezzata perché Lanfranco costruì una struttura a tre navate “grezza”, in quanto le decorazioni erano state affidate a Wiligelmo.
A lui si devono le sculture sulla facciata e del Portale Maggiore che rappresentano l’intero immaginario dell’uomo medievale: il bosco che simboleggia la vita umana, i mostri che rappresentano il peccato e minacciano il cammino spirituale del Cristiano fino ad arrivare alla Salvezza, rappresentata dalla “vigna del Signore”.
Capolavori sono anche le tre lastre di pietra con i Rilievi della Genesi che raccontano le storie di Adamo ed Eva, di Caino ed Abele e dell’arca di Noè. Nella navata centrale da ammirare il pulpito del 1322. Nella cripta è custodito il corpo di San Geminiano, patrono di Modena e fa bella mostra un capolavoro del Rinascimento modenese: La Madonna della pappa, gruppo in terracotta policroma di Guido Mazzoni famoso soprattutto per i suoi “compianti” sul Cristo morto.
Orari di apertura e costo del biglietto per il Duomo
Orari d’apertura: dal martedì alla domenica dalle 7.00 alle 19.00 (orario continuato);
Il lunedì dalle 7.00 alle 12,30 e dalle 15,30 alle 19.00;
Il 31 gennaio (S. Geminiano) orario continuato 7.00-19.00.
Costo del biglietto:
Duomo: gratis
Biglietto Cumulativo UNESCO di 6 € per Ghirlandina, Acetaia Comunale, Palazzo Comunale e Musei del Duomo.
L'Abbazia di San Pietro a Modena
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A 500 metri dal Duomo di Modena si trova l’Abbazia benedettina di San Pietro, una delle testimonianze più belle e importanti del Rinascimento modenese. Dopo il Duomo è la chiesa più grande e rilevante della città dal punto di vista architettonico e artistico.
La facciata è in laterizio, con portali in marmo e un grande rosone centrale mentre gli interni sono a cinque navate.
La chiesa è piena di opere d’arte del Quattrocento e del Cinquecento realizzate da artisti locali tra cui segnaliamo le statue in terracotta di Antonio Begarelli, una Pietà e dipinti raffiguranti la Madonna e i Santi. Degno di nota l’organo cinquecentesco.
Si prosegue nella Sagrestia che ospita gli affreschi di Girolamo da Vignola. Poi nella Spezieria che è una delle zone più interessanti della chiesa dal punto di vista storico.
In passato era affidata ad uno speziale laico controllato da un monaco e la sua funzione era quella di offrire spezie e fiori ad uso medicinale coltivati nel cortile annesso.
Oggi nella Spezieria si possono ancora ammirare i banconi originali in legno intarsiato e alcuni cocci dei vasi speziali in ceramica bianca. Inoltre si possono acquistare prodotti di abbazie benedettine italiane ed europee.
Infine troviamo il Chiostro delle Colonne, che purtroppo non è sempre aperto, il Museo con opere provenienti dall’Abbazia e da donazioni private e la Sala del Tesoro dove sono custodite preziose reliquie di santi. L’Abbazia ospita anche una biblioteca con più di 20000 testi tra antichi e moderni.
Orari di apertura e costo del biglietto per l’Abbazia di San Pietro
Orari d’apertura: L’Abbazia di San Pietro è aperta tutti i giorni dalle 7 alle 12 e dalle 15 alle 19.
Il Museo dell’Abbazia, la Sagrestia e l’antica Sala capitolare si possono visitare solo previa prenotazione con una visita guidata. Scrivere una mail a info@monasteromodena.com o contattare il numero 059.214016
Costo del biglietto: gratis con offerta libera per il restauro del complesso.
La Torre Ghirlandina di Modena
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Accanto al Duomo c’è la Ghirlandina che nasce come torre campanaria del Duomo ma ha svolto da sempre una funzione molto più importante: le sue campane comunicavano “il tempo” a tutta Modena, avvertivano dei pericoli, custodiva la cosiddetta “Sacrestia” del Comune, i forzieri, gli atti pubblici e oggetti simbolici come la “Secchia rapita“, un semplice secchio che i modenesi andarono a prendersi fin dentro Bologna per umiliarne gli abitanti.
La Ghirlandina è stata costruita “a pezzi” a partire dal 1160 circa e finita nel 1319 con la cuspide ottagonale.
L’esterno è ricco di sculture realizzate con materiali dall’antica Mutina romana. All’interno da ammirare la Stanza dei Torresani dove abitavano i custodi con il Capitello dei Giudici, il Capitello di David e il Capitello dei leoni.
La visita non può dirsi completa senza una visita al Museo del Duomo e al Lapidario, in largo Porta Sant’Agostino. Entrambi i musei conservano opere ritrovate durante i lavori di manutenzione e rifacimento del Duomo e della Ghirlandina.
Orari di apertura e costo del biglietto per la Ghirlandina
Orari d’apertura: da martedì a venerdì 9.30-13 /15.00-19.00
Orari di ingresso: 9.45, 10.30, 11.15, 12.00 e 15.00, 15.45,16.30,17.15, 18.00.
Sabato domeniche e festivi: apertura 9.30 – 19.00.
Orari di ingresso: 9.45, 10.30, 11.15, 12.00, 12.45, 13.30, 14.15, 15.00, 15.45,16.30,17.15, 18.00.
Si accede in gruppi formati da un massimo di 14 persone per ogni turno orario, solo su prenotazione online disponibile in questa pagina:
Costo del biglietto: Biglietto Cumulativo UNESCO di 6 € per Ghirlandina, Acetaia Comunale, Palazzo Comunale e Musei del Duomo.
Il Palazzo Comunale di Modena
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Dove c’è ora il Palazzo Comunale di Modena, fino al 1600 c’erano diversi edifici con funzioni civili. Realizzato su progetto di Raffaele Rinaldi, detto il Menia, fu completato solo nel 1825 con l’aggiunta di tre arcate alle cinque già esistenti sul lato destro. Merita molte foto la parte esterna che concorre alla straordinaria bellezza di Piazza Grande.
All’esterno la protagonista è certamente la Torre dell’Orologio del XV secolo con l’orologio del 1868 di Ludovico Gavioli. Sono da visitare assolutamente le sale interne, soprattutto la Sala della Torre Mozza, il Camerino dei Confirmati, la Sala del Fuoco, la Sala del Consiglio Vecchio, quella degli Arazzi e dei Matrimoni.
La Sala della Torre Mozza prende il nome da un muro di un’antica torre civica ancora visibile. Il Camerino dei Confirmati è famoso perché ospita la “Secchia rapita” (vedi punto 3).
La Sala del Fuoco è chiamata così perché nel grande camino si preparavano le braci per riscaldare i commercianti che durante l’inverno vendevano in Piazza Grande. La sala è affrescata con un ciclo che riprende la Guerra di Modena del 43 a.C.
La Sala del Consiglio Vecchio è affrescata con soggetti che esaltano il buon governo e dell’amore per la patria mentre la Sala degli Arazzi ha nel pavimento in legno il motto di Modena. Infine, la Sala dei matrimoni con numerosi dipinti di Adeodato Malatesta (1806 – 1991), il più importante pittore modenese dell’Ottocento.
Orari di apertura e costo del biglietto del Palazzo Comunale
Orari d’apertura: dalle 9.00 alle 18.00 con prenotazione obbligatoria su http://salestoriche.unesco.modena.it.
Sabato: aperto dalle 13.00 alle 15.00 con ingressi contingentati e prenotazione obbligatoria.
Domenica e festivi: la domenica e i festivi le sale storiche sono visitabili alle ore 15.15, 16.00, 16.45, 17.30, 18.15 con prenotazione obbligatoria entro il giorno precedente.
Costo del biglietto: gratis da lunedì a sabato. Domenica a pagamento con Biglietto Cumulativo UNESCO di 6 € per Ghirlandina, Acetaia Comunale, Palazzo Comunale e Musei del Duomo.
Le Gallerie Estensi di Modena
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Le Gallerie Estensi sono un’eccezionale raccolta d’arte divisa su tre città: Modena, Sassuolo e Ferrara (Palazzo dei Diamanti). A Modena le opere sono divise in tre collezioni: la Galleria Estense, la Biblioteca Estense Universitaria e il Museo Lapidario Estense.
Le tre raccolte si trovano tutte nel Palazzo dei Musei nel centro storico. La Galleria Estense è divisa in 20 sale che raccolgono le opere appartenute agli Estensi, anche se in realtà mancano 100 capolavori che nel 1754 furono venduti alla Sassonia per 100.000 zecchini.
Queste opere oggi si possono ammirare alla Gemäldegalerie di Dresda. A questa perdita bisogna aggiungere le spoliazioni di Napoleone e sua moglie Giuseppina, che trafugarano di tutto, dai quadri alle monete, oggi visibili al Louvre.
Nonostante questa perdita, della raccolta fanno parte opere di Raffaello (la Perla di Modena), Cima da Conegliano, Cosmè Tura (Sant’Antonio da Padova), il Correggio (Madonna col Bambino tra i santi Quirino e Francesco), Dosso Dossi, Velázquez, El Greco, Paolo Veronese, Tintoretto, Guido Reni, Annibale Carracci, Tournier, il Guercino e Salvator Rosa.
La Biblioteca Estense ha seguito le orme della famiglia d’Este, le fortune e le sfortune. Formata da migliaia di volumi accumulati nei secoli, fanno parte della raccolta i Monumenta della miniatura estense, la Bibbia di Borso, la Genealogia dei Principi d’Este, il Messale di Borso, il Breviario di Ercole, la raccolta Obizzi di Catajo, i carteggi del Muratori e del Tiraboschi.
Il terzo museo delle Gallerie Estensi è il Lapidario che raccoglie i “resti” della antica Mituna (Modena) romana: epigrafi dediche a divinità, stele, sarcofagi trovate durante gli scavi nei secoli o recuperati da chiese e palazzi abbattuti. La sezione medievale e moderna è una galleria di monumenti dedicati a nobili, giuristi, medici, letterati, storici, artisti modenesi rappresentanti della cultura modenese.
Orari di apertura e costo del biglietto delle Gallerie Estensi
Orari d’apertura:
Da martedì a sabato: 8.30 – 19.30, il sabato prenotazione obbligatoria.
La domenica e i festivi: 10.00 – 18.00 con prenotazione obbligatoria.
Chiuso: lunedì, 1 gennaio, 25 dicembre
Costo del biglietto: 6 €.
Come arrivare: Largo Porta Sant’Agostino, 337
Il Palazzo Ducale di Modena
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Il Palazzo Ducale di Modena è una delle più belle regge del mondo e non ha nulla da invidiare a quelle di Versailles, Caserta, Torino o Vienna. Per secoli il Palazzo Ducale è stata la “casa” dei d’Este, da quando, nel 1634 Francesco I diede l’incarico a Bartolomeo Avanzini e altri famosi architetti dell’epoca.
La Corte Estense ha vissuto qui fino all’ultimo duca Francesco V d’Asburgo-Este (1859). Oggi è la sede dell’Accademia Militare di Modena.
All’esterno colpisce la facciata molto elegante con tre piante di finestre affiancate, coronate da balaustre con statue.
Il Cortile d’Onore ha un loggiato a due piani ed è considerato un capolavoro dell’architettura barocca.
Dallo Scalone d’Onore si accede alle sale interne. Ovviamente, non tutto si può visitare ma per capire lo splendore di questo palazzo sono sufficienti la Sala Museale dell’Accademia Militare (l’Appartamento privato dei Duchi) e l‘Appartamento di Stato (l’Appartamento di Rappresentanza).
Nella Sala Museale dell’Accademia Militare si visitano la Galleria della Memoria (Sala dei Reali Trabanti), la Sala delle Accademie (Sala delle Guardie Nobili), la Sala dei Comandanti (Sala delle Udienze private), la Sala degli Allievi Illustri (Camera del caffè), la Sala dei Corsi (Camera d’Oro), il Tempio della Gloria (Sala Ovale delle colonne).
Nell‘Appartamento di Stato, invece, si visitano la Galleria dei Bronzi, la Sala Colleoni, la Sala dello Stringa, il Salone d’Onore (solo dall’esterno), la Camera verde, la Sala del Trono, il Salottino d’oro (solo dall’esterno), la Camera rossa e la Camera del bagno (Bagno della duchessa).
Orari di apertura e costo del biglietto del Palazzo Ducale
Orari d’apertura: il Palazzo Ducale si visita il sabato e la domenica esclusivamente con visita guidata. La prenotazione è obbligatoria entro il mercoledì precedente la visita. Telefono Ufficio Turistico 059/2032660.
Costo del biglietto: intero € 10,00; Ridotto fino a 12 anni € 8,00; Gratuito fino a 5 anni.
Museo Enzo Ferrari
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Lamborghini, Ferrari, Maserati, Ducati, Dallara: bastano pochi nomi per capire come Modena sia da sempre terra di motori, e che motori! Qui sono nati alcuni dei marchi più famosi, auto e moto di lusso che rappresentano al meglio il genio e lo stile italiano e che fanno sognare guidatori in tutto il mondo.
Ferrari è certamente il più conosciuto di questo e la sua storia si può scoprire nel bellissimo Museo Enzo Ferrai che si trova nel cuore di Modena. Più che un museo è un viaggio nella storia di Enzo Ferrari, da quando era pilota a quando decise di costruire auto.
Nel padiglione di 2500 metri quadrati che richiama il cofano di una Ferrari e segue le linee della firma di Enzo Ferrari, sono esposte le straordinarie automobili Ferrari e ogni 50 minuti si assiste a un coinvolgente spettacolo che racconta la vita di Enzo Ferrari.
Accanto al padiglione è stata ristrutturata la casa dove nacque Enzo Ferrari con l’officina del padre di Enzo che ospita il Museo dei Motori Ferrari. La visita al Museo Ferrari può proseguire a Maranello, con la seconda sede del Museo dedicata soprattutto alle auto da Formula 1.
Orari di apertura e costo del biglietto del Museo Ferrari
Orari ingresso: da aprile a settembre: tutti i giorni dalle 9.30 alle 19.00;
Da ottobre a marzo: tutti i giorni dalle 10.00 alle 18.00.
Dal 1° al 31 agosto l’orario sarà 9.00 – 19.30 (ultimo ingresso 18.45).
Costo del biglietto: Intero Adulti: 17,00 €. Ridotto studenti e Over 65: 15,00 €
Con il “Musei Ferrari Pass” si può acquistare un biglietto unico per Modena e Maranello a 24 Euro.
Teatro e Casa Pavarotti
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Luciano Pavarotti è nato a Modena 12 ottobre del 1935. Considerato il più grande tenore di tutti i tempi, è stato ambasciatore di Modena e dell’Italia intera in tutto il mondo. Le sue “tracce” sono disseminate per tutta Modena, a partire dal Teatro Comunale oggi a lui intitolato nel centro storico.
Qui il giovane Pavarotti seguì le orme del padre tenore dilettante muovendo i suoi primi passi da tenore. Se non volete assistere a un’opera del ricco cartellone modenese, potete ammirare il teatro con una visita guidata su prenotazione.
Accanto al teatro, in Largo Goldoni, c’è la statua in bronzo in suo onore. Il luogo per eccellenza della Modena di Pavarotti è la casa che si fece costruire appena fuori le mura cittadine, in Via Stradello Nava 6.
Oggi trasformata in museo, permette di vivere negli ambienti dove Pavarotti ha passato gran parte della sua vita ammirando costumi di scena, foto, premi, lettere di personaggi famosi e centinaia di cimeli.
La visita ai luoghi di Pavarotti non può dirsi completa senza un giro al Parco Archeologico Novi Ark sempre nel centro città, dove dal 1992 al 2003 organizzò i famosi Pavarotti & Friends e al Cimitero di Montale dove oggi riposa.
Orari di apertura e costo del biglietto per il Museo Pavarotti
Orari di apertura Teatro: Per informazioni tel. 0592032660, info@visitmodena.it
Costo del biglietto:
Orari di apertura Casa Museo: tutti i giorni dalle 10.00 alle 18.00.
Chiuso: 24, 25 e 26 Dicembre e 1 Gennaio.
Costo del biglietto: 10 €.
Come arrivare: non ci sono mezzi pubblici per raggiungere la Casa di Pavarotti. In taxi c’è una tariffa fissa per andata e ritorno di 40 € (comprensiva di 1 ora di sosta).
Il Mercato Albinelli di Modena
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Non capita spesso di inserire un mercato tra le cose da vedere in una città. Fanno eccezione alcune città europee, come il Mercato Centrale di Valencia e la Boqueria di Barcellona, mentre in Italia che pure ha una grande tradizione in questo senso, non sono molti da consigliare in una guida turistica. Fa eccezione il Mercato Albinelli, nel cuore di Modena, forse il più bello d’Italia.
Costruito a inizio del 1900 è rimasto sostanzialmente lo stesso, infatti varcare il cancello d’ingresso è come fare un viaggio nel tempo.
Il mercato appare straordinario perché più di un secolo fu pensato per salvaguardare l’igiene degli alimenti: banchi di marmo per il pesce, acqua corrente in tutte le postazioni, un pavimento facile da pulire.
Oggi tutto questo dà al Mercato Albinelli quell’atmosfera un po’ retrò ma irresistibile, per gli occhi e il palato.
Qui si trovano i migliori prodotti tipici di Modena e provincia: 62 bancarelle, ognuna specializzata in un prodotto, distribuite su 1200 metri quadrati con circa 100 posti a sedere per potersi godere il cibo anche sul posto.
Da non perdere una foto alla bellissima fontana della “fanciullina con canestro di frutta”. Se siete a Modena nel fine settimana, non dimenticate che tutti i venerdì e sabato sera il Mercato Albinelli apre di sera con proposte gastronomiche del territorio.
Orari di apertura e costo del biglietto del Mercato Albinelli
Orari: da lunedì a venerdì dalle 7 alle 15; sabato dalle 7 alle 15.
Costo biglietto: gratis.
Come arrivare: in pieno centro storico, in Via Albinelli.
L'Acetaia comunale e le acetaie private
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Modena è terra di grandi sapori e, tra questi, quello dell’aceto balsamico è il più caratteristico del territorio. Partiamo con un po’ di storia: furono i romani a cuocere il mosto d’uva per tirare fuori il sapum usato come medicinale e condimento.
Questo preparato non era mai scomparso dalla tradizione del territorio modenese quando, nel 1046, Enrico III, imperatore del Sacro Romano Impero, passa da Modena e riceve in dono questo aceto da Bonifacio, marchese di Toscana e padre di Matilde di Canossa.
L’aceto balsamico spicca il volo sul finire del XIII secolo con la corte Estense a Modena ma solo nel 1747 diventerà “balsamico”.
Da quel momento inizia la sua scalata internazionale fino al riconoscimento della IGP e poi DOP. Il viaggio alla scoperta di questo straordinario condimento può iniziare dall’Acetaia Comunale che si trova nel sottotetto del Palazzo Comunale.
Attraverso una visita guidata si può scoprire la storia dell’aceto balsamico di Modena e osservare le botti e gli altri strumenti per la produzione. T
ra Modena e provincia, poi, si possono visitare le acetaie dei produttori storici: Giusti, Pedroni, La Bonissima, Leonardi, Fini, Elsa, Monari Federzoni, Due Vittorie e molti altri. Gran parte di queste acetaie permette la visita, qualcuna ha anche un museo, tutte hanno uno shop aziendale dove fare degustazioni e acquistare l’aceto balsamico.
Orari di apertura e costo del biglietto per l’Acetaia Comunale
Orari: solo su prenotazione e con visita guidata:
venerdì ore 15.30 e 16.30.
Sabato, domenica e festivi: 10:30, 11:30, 15:30 e 16:30.
La visita si prenota qui: https://www.visitmodena.it/it/scopri-modena/eccellenze-gastronomiche/le-acetaie/acetaia-comunale-di-modena
Costo biglietto: singolo 2 €. Biglietto Cumulativo UNESCO di 6 € per Ghirlandina, Acetaia Comunale, Palazzo Comunale e Musei del Duomo.
Il Museo delle Figurine e FMAV
12Alzi la mano chi non ha mai iniziato una raccolta di figurine! E quando si parla di figurine, il primo nome che viene in mente è Panini, azienda di Modena. Nel 1997 i fratelli Panini hanno deciso di donare al Comune di Modena la loro straordinaria collezione di figurine (circa 500.000) di cui 2.500 esposte che oggi formano il Museo delle Figurine.
In realtà non ci sono solo le classiche “Panini” che tutti noi abbiamo comprato in edicola, ma tutta la storia della figurina dal 1800 in poi: da quelle pubblicitarie alle raccolte punti, dalle card turistiche alle scatole di fiammiferi e così via.
Il Museo si trova in Palazzo Santa Margherita nelle sale che ospitano il FMAV (Fondazione Modena Arti Visive) che include le collezioni di fotografia e la collezione di disegno e grafica. La collezione di fotografia include tre raccolte:
Raccolta della Fotografia della Collezione Galleria Civica del Comune di Modena (4000 opere dei maggiori fotografi internazionali);
la Collezione di Fotografia di Fondazione di Modena con 1300 opere di artisti italiani e internazionali;
le collezioni di fotografia storica modenese, composte da 1.500.000 immagini appartenenti a privati e istituti pubblici.
La collezione di disegno e grafica, invece, raccoglie circa 5.000 opere su carta di artisti come Morandi, De Pisis, Sironi, Carrà, Lucio Fontana, Scialoja, Morlotti e molti altri.
Orari di apertura e costo del biglietto per il FMAV
Orari: da giovedì a domenica ore 16 – 21. La collezione permanente di Figurine è visitabile solo in concomitanza con l’apertura delle mostre al Museo della Figurina.
Costo biglietto: 6 €.
Come arrivare: Palazzo Santa Margherita in Corso Canalgrande 103. A piedi nel centro storico.
La Via Vandelli a Modena
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Per gli appassionati di escursionismo, la Via Vandelli è una tappa d’obbligo sulle Alpi Apuane. Sono 180 km da percorrere a piedi o in bici che uniscono Modena a Massa, in Toscana.
Si tratta di una via storica fatta costruire a metà del Settecento dal duca di Modena per collegare il suo ducato alla città di Massa, in Toscana. L’architetto a cui fu affidato il progetto, Domenico Vandelli, diede il nome al sentiero. Specialmente in alcuni tratti, è un’emozione percorrere l’antico selciato che è rimasto intatto grazie ai lavori di manutenzione realizzati nel corso degli anni.
La prima tappa della Via Vandelli inizia dal Palazzo Ducale Estense in Piazza Roma. Superata Piazza Grande, Duomo e Ghirlandina si raggiunge la ciclabile Modena – Vignola e da qui si prende il percorso natura del Tiepido che conduce fino a Torre Maina.
Da qui inizia la salita sulle prime colline modenesi fino a raggiungere il Santuario di Puianello, che rappresenta la fine della prima tappa.
Per chi non è allenato, questa prima tappa di 27 km è già sufficientemente faticosa ma emozionante! È indispensabile indossare scarpe tecniche, portare qualche snack e tanta acqua perché il sentiero è per gran parte esposto al sole.
Per chi ha le capacità tecniche per proseguire, lo sforzo è ricompensato dai paesaggi offerti dalle Alpi Apuane: il paesaggio è variegato, si passa dalle zone ricche di vegetazione ai canaloni a strapiombo, fino alle vedute ad ampio respiro che spaziano dalla montagna al mare. Non è un percorso da principianti, quindi non avventurarsi se non preparati.
Cosa mangiare a Modena
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Il cibo di Modena è provincia rappresenta una delle motivazioni principali per cui si decide di visitare la città emiliana. Piatti italiani conosciuti in tutto il mondo sono nati qui, in città o appena fuori le mura, in quello straordinario territorio eno-gastronomico che ha inventato straordinarie prelibatezze: vediamo quelle da provare assolutamente.
Partiamo dai primi piatti: tortellini, tortelloni, lasagne e passatelli regnano sulla tavola tutti i giorni e non solo in quelli di festa. Come da tradizione in tutta l’Emilia-Romagna, la pasta fresca con o senza uova vince su quella secca.
I condimenti con cui si accompagna solo classici di queste terre: dal “semplice” brodo per passatelli e tortellini al ragù per le lasagne. “Prima dei primi”, però, arrivano a tavola le tigelle, “il” gnocco fritto e il prosciutto di Modena DOP con gli altri straordinari salumi locali.
Per i secondi si fa spazio allo zampone e al cotechino accompagnati con i fagioli. Non dimentichiamo che non manca mai da tavola il Parmigiano Reggiano, di cui Modena è zona di produzione e il Lambrusco di Modena DOP, il più elegante tra le varietà di questo nettare.
Discorso a parte merita l’Aceto Balsamico IGP e DOP, storico condimento che da queste parti sanno usare con maestria su tutto, dall’antipasto alla frutta! Tra i dolci, da provare la Torta Barozzi e la zuppa inglese, che nonostante il nome è nata qui!
Hotel a Modena
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