Trapani è spesso una semplice meta di passaggio per chi ha scelto una vacanza alle Egadi o nella parte più occidentale della Sicilia, soprattutto San Vito Lo Capo.
In realtà Trapani è un piccolo gioiello che merita più di un passaggio veloce. Quello che vi proponiamo è un itinerario che richiede 3 giorni, ma per chi ha poco tempo, si può anche completare in 1 o 2 giorni.
Il centro storico è una meraviglia: piccolo, ordinato, si lancia nel mare che è protagonista del paesaggio. Qui si susseguono antichi palazzi che raccontano la ricchezza culturale ed economica di Trapani: tra questi l’imperdibile Palazzo Senatorio con la Torre dell’Orologio.
Lungo il percorso si incrociano decine di chiese: proprio accanto al palazzo c’è il Duomo, con una meravigliosa Crocifissione di Van Dick. Un solo piccolo museo, quello Pepoli, permette in una visita di qualche ora di ammirare un Tiziano e il Tesoro della Madonna di Trapani, simbolo di devozione secolare.
Ma non è solo Trapani città a meritare una visita: di fronte, a meno di un’ora di navigazione ci sono le Egadi e la loro natura intatta. A pochi minuti di auto, invece, una delle più famose località di mare italiane: San Vito Lo Capo, con la sua folla di vacanzieri.
Con pochi minuti di funivia si raggiunge Erice, uno dei borghi più belli d’Italia; con pochi minuti di auto, invece, Custonaci con il suo santuario e la Grotta Mangiapane. Infine, da non perdere una visita ai templi delle due aree archeologiche di Segesta e Selinunte, testimonianze della storia e della grandezza della Sicilia.
In questa pagina vi consigliamo le 10 cose da fare e vedere assolutamente a Trapani durante un week end o una vacanza.
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Il centro storico di Trapani
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Visto dall’alto il centro storico di Trapani assomiglia a una mezzaluna sospesa tra due mari. Secondo la leggenda, infatti, Trapani è nata da una falce caduta dalle mani di Cerere. Lungo questa striscia di terra che si lancia nel mare di Sicilia si susseguono palazzi, chiese e panorami sul mare.
Forse il modo migliore per visitare la parte più antica del centro storico è partire dalla punta protesa nel mare: qui c’è la Torre di Ligny costruita nel 1671 per difendere la città. Questo è il punto in cui il Mediterraneo e il Tirreno si incrociano. La torre oggi ospita il Museo Civico Antropologico con reperti di epoca punica e romana.
Da non perdere una salita al terrazzo con vista sull’infinito. 100 metri più indietro c’è la piccola chiesa di San Liberale, la più amata dai pescatori. Da lì si può costeggiare la scogliera per andare ad ammirare da vicino il Villino Nasi, costruito a inizio ‘900 dal ministro trapanese Nasi a inizi del ‘900.
Tornando verso il centro consigliamo di prendere Via delle Mura di Tramontana, una spettacolare passeggiata che conduce fino a Piazza del Mercato del pesce con al centro la statua di Venere che emerge dal mare.
Lungo il percorso incontrerete decine di chiese a cui dedichiamo il punto 2 della guida. Palazzi di prestigio da non perdere sono Palazzo Milo, il Complesso dell’Annunziata con annesso Museo Pepoli, il Palazzo della Giudecca.
La strada principale del centro antico è via Vittorio Emanuele, lunga strada pedonale che porta al monumento più bello del centro storico: il Palazzo Senatorio, oggi sede del Comune. Questo palazzo, una meraviglia barocca, ha tre ordini, abbelliti con le statue della Madonna di Trapani, San Giovanni Battista e di Sant’Alberto da Trapani.
Sopra le statue i due caratteristici cassoni con l’orologio ed il datario con al centro lo stemma della città. A sinistra del palazzo c’è la Torre dell’Orologio integrata nella Porta Oscura, una delle porte difensive che da millenni difendono Trapani. L’orologio, insieme a quello di Praga, è uno dei più belli e antichi d’Europa.
Le chiese di Trapani
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Trapani è conosciuta anche come città delle “cento chiese”, gran parte delle quali concentrate nel centro storico. Partiamo dal monumento principale: il Duomo che si trova proprio accanto al Palazzo Senatorio.
La Cattedrale di Trapani, dedicata a San Lorenzo, è del 1600 circa: conserva all’interno una meravigliosa Crocefissione del pittore fiammingo Van Dyck e un Cristo Morto in pietra locale. Se il Duomo è il luogo religioso più importante, i trapanesi amano di più la più piccola e discreta Chiesa del Purgatorio, perché conserva i Misteri di Trapani.
Sono 20 sculture del 1700 che sfilano ogni anno durante la processione del Venerdì Santo.
La chiesa presenta una facciata arricchita da 12 statue. Altra chiesa amata dai trapanesi (un po’ fuori dal centro storico) è il Santuario di Maria SS. di Trapani che conserva la statua della Madonna di Trapani che secondo la leggenda arrivò in città nel 1188 da Cipro dopo l’invasione dell’isola da parte dei musulmani.
In realtà è un’opera attribuita ad Andrea Pisano e alla sua bottega. Un pregiato portone catalano dà accesso alla Chiesa di Santa Maria del Gesù che custodisce una Madonna col Bambino opera di Andrea della Robbia e una Madonna dei Greci del Giambellino.
Nella Cappella del Santissimo Crocifisso è conservato il Cristo al Calvario, protagonista nel Venerdì Santo della “Scinnuta“, la discesa dalla Croce. Il suggestivo rito è eseguito a luci spente, con l’illuminazione naturale che filtra dal portale e dalle vetrate.
La “Scinnuta” dà inizio ai Misteri nella Chiesa del Purgatorio. Bellissima la piazzetta che ospita la Chiesa di Sant’Agostino (oggi auditorium) con la fontana del Nettuno, protettore di Trapani in età pagana. Infine, la Chiesa di San Pietro, la prima chiesa cristiana costruita a Trapani con organo del 1842 famoso in tutto il mondo.
Il Museo Pepoli
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Proprio accanto alla Chiesa della Santissima Annunziata c’è l’ex Convento dei Carmelitani che oggi ospita il Museo Pepoli il più importante museo di Trapani e provincia.
Il museo merita una visita già per la bellezza dell’edificio che lo ospita, soprattutto il magnifico scalone decorato con marmi colorati che porta alle collezioni. Il percorso è diviso in diverse collezioni: Scultura Rinascimentale, Dipinti ed Arti applicate, Archeologia, Coralli, Oreficeria, Maioliche a cui si aggiunge la piccola sezione dedicata alle Memorie del Risorgimento. Nella sezione scultura ci sono soprattutto opere religiose dello scultore Antonello Gagini.
Nella sezione dei coralli c’è la stupenda collezione di oggetti creati dai maestri corallari trapanesi: oggetti religiosi, di uso quotidiano ma anche gioielli.
Nella sezione gioielli spicca il Tesoro della Madonna di Trapani, la raccolta di tutti gli oggetti preziosi donati alla Madonna da Papi, religiosi, nobili e popolo nel corso dei secoli.
Nella sezione dipinti spiccano due opere: il Polittico raffigurante la Madonna in trono con Bambino che incorona Santa Caterina tra angeli e santi, e il San Francesco con le stimmate di Tiziano.
Ci sono poi diverse opere dell’artista più rappresentativo del Settecento trapanese: Domenico La Bruna. Nella sezione dedicata al Risorgimento spicca la grande e macabra gigliottina borbonica e la bandiera del piroscafo Il Lombardo sul quale si imbarcò Giuseppe Garibaldi nel maggio del 1860 in occasione della spedizione dei Mille.
Orari di apertura e costo del biglietto del Museo Pepoli
Orari d’apertura:
Da martedì a sabato, dalle ore 9 alle 18 (con ultimo ingresso alle ore 17:00)
Domenica e festivi, dalle 9 alle 13.00 (con ultimo ingresso alle ore 12:00)
Costo del biglietto: 6 €
Prenotazione biglietto qui: http://laculturariparte.youline.cloud/
Le Saline di Trapani
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Se avete mai visto una foto di Trapani, probabilmente ritraeva un mulino al tramonto nello scenario delle Saline. In effetti è proprio questo il paesaggio che accoglie chi visita le Saline di Trapani.
Il modo migliore per scoprirle è un tour in barca organizzato da guide locali. Le Saline che vanno da Trapani a Marsala sono un parco di circa 1000 ettari occupato da più saline private ancora oggi attive nella produzione del sale marino.
La nascita di quest’attività che avrebbe reso Trapani ricca e famosa nel mondo si deve ai Fenici, poi ai Normanni e a Federico II di Svevia che le rese monopolio di Stato.
Proseguita nei secoli è arrivata fino a noi con un metodo di lavorazione rimasto invariato: un lavoro duro, fatto sotto il sole cocente con la sola forza delle braccia dei lavoratori.
Gli scenografici mulini aiutano nel lavoro spostando le acque e macinando poi il sale raccolto. Nelle saline è facile avvistare l’avocetta, simbolo del parco, gli scenografici Fenicotteri rosa, gli aironi e altre specie di uccelli. Integrato nelle saline c’è il Museo del Sale,
Orari di apertura e costo del biglietto delle Saline di Trapani
Orari d’apertura:
Tutti i giorni: ore 9.30 – 19.00
Costo del biglietto: il prezzo dei tour guidati dipende dagli organizzatori.
I borghi di Erice e Custonaci
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Da Trapani parte la cabinovia che porta ad Erice (se non soffrite di vertigini!) uno dei borghi più belli d’Italia. Secondo la leggenda fu fondato da Enea per accogliere le spoglie del padre Anchise, morto proprio in questi luoghi.
Subito dopo l’ingresso al borgo da Porta Trapani, sulla sinistra si incontra la Chiesa Madrice, dedicata a Maria Assunta: è il monumento religioso più importante di Erice.
Costruita nel periodo di Costantino (IV secolo a.C), aveva l’obiettivo di allontanare il popolo dal culto della Venere Erycina che aveva il centro nel castello ancora oggi visitabile.
Rimaneggiata più volte nel corso dei secoli, oggi ha l’esterno in stile gotico trecentesco e l’interno in vari stili, soprattutto rinascimentale.
Il campanile esterno (visitabile) da cui si ammira un meraviglioso panorama sui tetti del borgo era in realtà una vecchia torre di avvistamento costruita alla fine del 200 da Federico III d’Aragona. Alta 28 metri si raggiunge la cima affrontando una scala di ben 108 gradini.
Lungo la ripida salita del borgo si incontrano botteghe e ristoranti, fino a giungere in Piazza Garibaldi, o piazza Municipio.
Da qui ogni percorso porta al Castello di Venere, edificio costruito sul luogo di un antichissimo rito dedicato prima alla dea fenicia Astarte, poi ad Afrodite e infine alla Venere romana. Passeggiando sulle mura circolare del borgo si ammira uno splendido panorama sulle Isole Egadi: guardando in basso si fa notare il grazioso Castello Pepoli, costruito nel 1870, che oggi ospita un museo multimediale dedicato a Erice “Città della Pace”.
A 20 minuti in macchina da Erice c’è un altro borgo che merita una visita: è il borgo di Custonaci, famoso per la Madonna di Custonaci custodita nella bellissima chiesa della cittadina. Superato il singolare sagrato pavimentato con ciottoli di fiume si entra in una chiesa a croce latina in cui trionfano i marmi policromi e gli archi a sesto in stile gotico.
La protagonista del santuario è la Madonna, dipinta da un allievo di Antonello da Messina. L’immagine di Maria Santissima di Custonaci attira da secoli milioni di pellegrini.
A Custonaci c’è anche la Grotta Mangiapane, una lunga galleria scavata nella roccia e abitata fin dal Paleolitico. In questa grotta, fino agli anni ’50, abitava la famiglia Mangiapane (da cui il nome) che la trasformò in un piccolo villaggio di cui sono visibili ancora le abitazioni.
Le isole Egadi
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I trapanesi sono abbastanza fortunati: possono prendere un traghetto e in 1 ora possono raggiungere Favignana, Marettimo e Levanzo, all’isolotto di Formica o allo scoglio Maraone. nell’arcipelago della Egadi. Posti da favola che sognano di visitare molte persone nel mondo. Partiamo da Favignana, la più famosa: citare le spiagge e le cale dove tuffarsi nel blu non ha senso, perché sono innumerevoli. Ricordiamo solo che Cala Rossa è considerata una delle spiagge più belle del mondo.
Da non perdere una visita agli stabilimenti delle ex-tonnare Florio (10-23, biglietto 6€), che hanno fatto la storia della pesca nel Mediterraneo. Sempre legata alla storica famiglia è Villa Florio, oggi del Comune e punto di informazione turistica.
Levanzo è la più piccola delle Egadi: 5 km quadrati di pura bellezza, senza strade asfaltate e una natura intatta. Un porticciolo, poche case e molto relax: ma non mancano cose da vedere, come la meravigliosa Grotta del Genovese, con i graffiti di circa 10.000 anni fa.
Aperta 9-13.30 (12 €) si raggiunge con un’ora di cammino a piedi o con un escursione via mare o fuoristrada (30€ incluso biglietto). Gli appassionati di immersioni archeologiche non possono perdersi il relitto romano con anfore tra Cala Minnola e Punta Altarella.
Marettimo è la più lontana dalla costa trapanese. Completamente selvaggia, con pochissimi abitanti e priva di spiagge, attira soprattutto sub esperti per la presenza di circa 400 grotte tra cui le famose grotte del Toro e del Cammello.
Formica è solo un piccolo scoglio che ospitava la seconda tonnara delle Egadi: prende il nome da una specie di formica che vive qui. Oggi non ha residenti e ospita una comunità per il recupero di ex-tossicodipendenti. Maraone, invece, è davvero uno scoglio brullo inospitale e senza abitanti.
Come arrivare alle Isole Egadi
Ogni ora per Favignana con le compagnie Siremar e Liberty Lines (10 €)
Ogni ora per Levanzo con Siremar e Liberty Lines (9 €)
Ogni mattina alle 10 con Siremar (13 €). Con Liberty Lines ogni 2 ore circa in aliscafo (18 €)
Segesta e Selinunte
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Trapani si trova al centro tra due degli itinerari archeologici più belli della Sicilia: Segesta e Selinunte. Segesta si trova in uno scenario di colline e vallate, percorrendo un sentiero dal profumo di ginestre e di ulivo, si incrocia subito con lo sguardo il Tempio, in tutta la sua straordinaria bellezza.
Una presenza magnifica ed elegante, resa tale dalle sue splendide colonne doriche, perfettamente conservate. Trentasei colonne alte 10 metri. Più in alto rispetto al tempio, si incontra il Teatro Greco di Segesta. Costruito tra il III e II secolo a.C.
Il teatro è collocato nella zona nord dell’Acropoli, a 400 metri di altezza, con una splendida vista su Castellamare del Golfo.
Durante il periodo estivo, il Teatro Greco di Segesta diventa lo scenario per importanti rappresentazioni di carattere nazionale ed internazionale. Per finire, l’Acropoli di Segesta, divisa in due parti.
La zona sud è quella più residenziale, con abitazioni private, quella nord, invece, ospita il teatro, il castello, due chiese di epoca normanna, il quartiere medievale e la moschea.
Selinunte è il più grande parco archeologico di Europa. Qui è possibile visitare quel che resta di una città splendida che per 200 anni ha dominato i commerci tra la Sicilia e l’Africa, fino alla conquista punica.
Case, templi, un intero quartiere artigianale, opere pubbliche perfette, resero Selinunte la più splendente città della Magna Grecia. Dei numerosi templi oggi sono visibili in parte il Tempio E dedicato ad Afrodite, quello C dedicato ad Apollo e il Tempio D dedicato ad Atena.
Orari di apertura e costo del biglietto di Segesta
Il Parco Archeologico di Segesta si trova nella Contrada Barbaro, SR 22, 91013 Calatafimi TP. Per arrivare al Parco Archeologico, dal parcheggio bisogna prendere un Bus-navetta che ha un costo di € 1,50.
Orari d’ingresso: dalle 9:00 alle 17:00 da novembre a febbraio
18:30 da marzo e ottobre
19:30 da aprile a settembre
Costo del biglietto: € 6,00 intero e € 3,00 ridotto (dai 18 ai 25).
È gratuito la prima domenica di ogni mese, per tutti i cittadini Ue con età inferiore ai 18 anni, per i portatori di handicap e accompagnatori, per gli studenti universitari di Beni Culturali e affini.
Orari di apertura e costo del biglietto per Selinunte
Orari ingresso: giorni feriali e festivi
apertura ore 09:00
Chiusura biglietteria ore 18:00
Uscita entro le 19:00
Costo del biglietto: intero 6,00€, ridotto 3,00€
La Tonnara di Scopello
8A pochi chilometri da Trapani, dall’altro lato della Riserva dello Zingaro c’è Scopello, frazione di Castellammare del Golfo, uno dei borghi più belli d’Italia. In realtà non è un vero borgo ma un baglio, un edificio fortificato con un ampio cortile.
Nella piazzetta del baglio si concentra la vita del paese e dei turisti che vengono a visitarlo: bar, ristoranti e botteghe in pochi metri quadrati, con al centro un grande albero di eucalipto che dà ombra di giorno e profuma l’aria di sera.
Tutto intorno al baglio solo qualche ristorante, caffè e case in affitto per i turisti in cerca di tranquillità.
Sul borgo vigila la Torre Bennistra, la più maestosa delle torri di avvistamento di questo tratto di costa: raggiungerla è un’esperienza da fare, ma solo al mattino presto quando il sole non picchia perché si trova nella parte più alta del borgo e si raggiungono i 202 mt sul livello del mare.
Il panorama è magnifico perché spazia su tutto il golfo di Castellammare. Scopello è famoso soprattutto per la Tonnara con i faraglioni, una delle meglio conservate della Sicilia. Costruita intorno al 1200, nell’ultimo periodo di attività è appartenuta alla famiglia Florio, fino alla definitiva chiusura nel 1981.
Sono visibili e perfettamente conservati i magazzini per le reti e le barche, gli edifici dove vivevano i pescatori e il direttore della tonnara e altre strutture di supporto. In questi locali oggi è possibile fare una visita guidata anche con proiezioni sulla storia della tonnara. Meraviglia del luogo sono i due faraglioni che si possono raggiungere a nuoto con pochissime bracciate: i fondali sono di un blu intenso con una ricca flora e fauna marina.
La tonnara è a pagamento e con posti limitati, quindi è consigliabile arrivare presto al mattino soprattutto nei periodi più turistici. All’interno ci sono distributori automatici e un piccolo punto di ristoro.
Orari di apertura e costo del biglietto della Tonnara di Scopello
Orari: tutti i giorni dalle 10 alle 17.
Costo biglietto: 4 € a persona.
San Vito lo Capo
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San Vito Lo Capo ha circa 900 hotel è questo la dice lunga sul successo turistico di questa destinazione trapanese, in Sicilia.
I motivi per spiegare questa ondata di italiani che ogni anno la sceglie come destinazione estiva sono semplici: un mare cristallino che non ha nulla da invidiare alle mete caraibiche. Basta guardare una foto della famosa Spiaggia Urbana per accorgersi che non è un’esagerazione.
A luglio e agosto questo incide sullo spazio disponibile in spiaggia e sulla possibilità di trovare parcheggio, ma nonostante questo San Vito resta una meta molto tranquilla e rilassante.
Se si evitano le spiagge più affollate e ci si allontana di pochi minuti, si trova solitudine e bellezza nella Riserva dello Zingaro o nelle calette tra Castelluzzo e Macari.
La vita cittadina si svolge intorno a Corso Novara in cui spicca la Fortezza – Santuario dedicata al culto di San Vito e che da secoli attira migliaia di pellegrini ogni anno.
Insomma, San Vito non è solo una meta di mare bellissima ma è ideale anche per chi cerca una vacanza culturale in uno dei posti più belli d’Italia. In questa pagina vi consigliamo le 10 cose da fare e vedere assolutamente a San Vito Lo Capo durante un week end o una vacanza.
Cosa mangiare a Trapani
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Sembrerà strano a molti scoprire che il piatto più famoso di Erice è il cous cous, piatto arabo-berbero che fa parte da secoli della tradizione regionale e che qui chiamano semplicemente cuscus. A San Vito Lo Capo, però, hanno fatto qualcosa di più: hanno reso questo piatto protagonista del Cous Cous Fest a settembre, un evento gastronomico ma soprattutto di integrazione culturale.
Il cuscus si mangia comunque tutto l’anno in tutti i ristoranti: è fatto con semola, bagnata nel brodo di pesce e condita con pesci, molluschi, crostacei, verdure, zafferano e altro. Altro piatto tipico di San Vito sono le busiate, una pasta artigianale locale che si condisce con pomodoro, pesce spada o con il pesto alla trapanese: basilico, pomodori e mandorle. Il tipico cibo di strada di questa zona è il pane cunzato, pane bagnato nell’olio e condito con origano, pomodoro, formaggio primo sale e alici salate. Più che uno spuntino è un pranzo vero e proprio che richiede una digestione accurata! Immancabili anche arancine e panelle. Tra i secondi piatti abbonda il pesce freschissimo portato dai pescherecci locali: soprattutto tonno e pesce spada sono specialità da non perdere. Cannoli, cassate, gelato in brioche calda sono le tentazioni dolci della pasticceria locale.
Hotel a Trapani
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