Cosa fare e vedere a Ragusa

Una guida alla scoperta di Ragusa Ibla e Superiore: il Duomo e la Cattedrale, i Giardini Iblei, il Circolo di Conversazione, Palazzo della Cancelleria, il Castello di Donnafugata e i luoghi di Montalbano.

Cosa vedere a Ragusa
Cosa vedere a Ragusa

Chi visita Ragusa si trova davanti a un dubbio: che differenza c’è tra Ragusa Superiore e Ragusa Ibla? Per capirlo dobbiamo scavare nella storia di questa splendida cittadina siciliana.

Tra il 9 e l’11 gennaio 1693 due terremoti terribili distrussero gran parte della Sicilia orientale, provocando anche un maremoto nello stretto di Messina. Dei 9.000 abitanti di Ragusa, circa 5.000 morirono. Tutta la Val di Noto, compresa la vecchia Ragusa, fu completamente distrutta.

Una parte degli abitanti decise di ricostruire la città nello stesso posto mentre una parte creò una nuova Ragusa sulla collina adiacente.

Questa è quella che oggi chiamiamo Ragusa Superiore mentre la città storica, poi ricostruita, è chiamata Ragusa Ibla. In realtà, andando in giro per la città, scoprirete subito che i ragusani si riferiscono alla città bassa chiamandola semplicemente Ibla o Iusu, giù in dialetto.

Con il terremoto, i palazzi gotici e le testimonianze di secoli si persero per sempre. Però, per quella terribile sventura, noi oggi abbiamo la possibilità di ammirare le due città interamente ricostruite con lo stile allora in voga: il Barocco. Piazzette, vicoli, scale, palazzi nobiliari e chiese compaiono all’improvviso nella parte alta e bassa. Un susseguirsi di emozioni architettoniche, luce e profumi del sud.

Per questa sua intatta testimonianza del Barocco, oggi Ragusa ha 16 monumenti inseriti nella lista del Patrimonio Unesco. Una città d’arte amata in tutto il mondo e che non ne aveva bisogno di pubblicità, ma che ha raggiunto il grande pubblico grazie soprattutto alla serie televisiva “Il Commissario Montalbano“, con Luca Zingaretti e ispirata ai romanzi di Andrea Camilleri.

Nella fiction Ragusa è chiamata Vigata, luogo immaginario, ma è onnipresente in tutti gli episodi, come potrete scoprire leggendo il punto 5.

In questa pagina vi consigliamo cosa vedere a Ragusa in un week end. E se avete qualche giorno in più, esplorate anche i gioielli nei dintorni, come Noto e Modica.

Se state cercando un hotel a Ragusa vi consigliamo di scegliere tra quelli offerti da Booking.com. Ci sono circa 500 hotel con prezzi, foto e i commenti di chi ha soggiornato prima di voi. Vai a Booking.com.

Cattedrale di San Giovanni Battista e campanile

Cattedrale di San Giovanni Battista e campanile
Cattedrale di San Giovanni Battista e campanile

1La Cattedrale di San Giovanni Battista si trova a Ragusa Superiore e fu costruita dopo il tragico terremoto del 1693. È stata dichiarata “Patrimonio Mondiale dell’Umanità” dall’Unesco, già solo questo basterebbe a giustificare una visita a questo capolavoro che è uno degli esempi più rappresentativi di tardo-barocco siciliano.

Iniziamo la visita dalla facciata, con il portale riccamente decorato, la torre campanaria e, alle spalle, la cupola neoclassica. Non da meno in quanto a bellezza gli interni, con pianta a croce latina e tre navate. L’attenzione si focalizza subito sulle dodici colonne: sono monumentali e spiccano per il colore chiaro a contrasto con il pavimento in pietra nera – detto “pietra pece” – che è una delle principali attrazioni della cattedrale.

Focalizzatevi sugli intarsi in pietra calcarea, risalgono alla metà dell’Ottocento e sono fatti con il marmo di Comiso: siamo certi che vi conquisteranno. Interessanti le cappelle laterali tra cui segnaliamo la cappella del Battistero affrescata da un artista ragusano, la cappella di San Gregorio Magno, quella dedicata alla Vergine e la cappella che custodisce un antico organo che è uno dei più preziosi di tutta la Sicilia, con oltre tremila canne!

D’obbligo salire sulla torre campanaria, alta quasi 50 metri. Sono 129 i gradini per arrivare al primo livello, più altri 36 per raggiungere la cima e ammirare Ragusa dall’alto e la campagna iblea da una prospettiva veramente privilegiata. Riuscirete a vedere anche le quattro campane: quella dedicata al santo patrono San Giovanni che è la più grande, a destra la campana dell’Immacolata e le due più piccole intitolate rispettivamente al SS. Sacramento e a Sant’Antonio Abate.

Giorni e orari di apertura del campanile

Da lunedì a sabato: dalle 9:30 alle 12; dalle 15 alle 18:30

Costo del biglietto per il campanile: 2 euro.
Campanile + Museo della Cattedrale: 3 euro.

Cupola (dai 6 anni di età in su): Intero 12 euro; Ridotto: 10 euro
Guglia (dai 14 anni età): Intero 17 euro; Ridotto 15 euro (fino ai 25 anni).

Le scale e Santa Maria

2Dalla Cattedrale di San Giovanni Battista si può arrivare a Ragusa Ibla percorrendo Corso Italia e poi Via XXIV Maggio, prendendo le scale, per ritrovarsi di fronte al belvedere da cui si ammira una splendida vista su tutta Ragusa Ibla.

Se avete mai visto qualche foto della antica Ragusa, probabilmente è stata scattata da qui. Consigliamo di tornarci a diverse ore del giorno per ammirare l’alba e il tramonto sulla città. Dopo una visita alla Chiesa di Santa Maria delle Scale potete proseguire con la caratteristica Via delle Scale, circa 300 gradini in discesa che portano dritti nel centro di Ragusa Ibla.

Palazzo della Cancelleria - Palazzo Nicastro

Palazzo della Cancelleria - Palazzo Nicastro
Palazzo della Cancelleria - Palazzo Nicastro

3Seguendo la Via delle Scale, nel punto in cui Ragusa Alta si unisce a Ragusa Ibla, c’è uno dei siti Patrimonio dell’Umanità dall’Unesco: il Palazzo della Cancelleria o Palazzo Nicastro che però si può ammirare solo dall’esterno.

Si trova nel cuore della Ragusa barocca, nel quartiere detto “degli Archi” perché un tempo c’erano gli archi di un acquedotto che adesso non ci sono più. Se vi piacciono le location baroccheggianti, sarà difficile resistere al Palazzo della Cancelleria che è uno degli esempi di barocco più belli del quartiere e uno dei più importanti della città.

Fu fatto costruire – o forse ricostruire – da una famiglia nobile di Ragusa, la famiglia Nicastro, a metà del Settecento come si può leggere su un’incisione sul prospetto principale che porta la data del 1760. Nell’Ottocento fu acquistato dal comune e diventò sede della cancelleria da cui prese il nome e in tempi più recenti è stato usato come scuola.

Il palazzo si affaccia lungo la Salita Commendatore dove c’è la scalinata che un tempo era l’unica via di collegamento tra la zona superiore e quella inferiore di Ragusa. La facciata invita a farsi fotografare con il suo balcone con ringhiere panciute in ferro battuto sostenuto da cinque mensoloni e il portale d’ingresso scolpito.

Sulla facciata laterale troviamo due balconcini simili ma meno sporgenti rispetto a quello principale. A sinistra del palazzo passando sotto l’arco, si può ammirare la cupola blu della Chiesa di Santa Maria dell’Itria fondata dai Cavalieri dell’Ordine di Malta: si racconta che in origine Palazzo Nicastro avesse una scala privata esterna che conducesse i suoi proprietari direttamente in chiesa. All’angolo tra Corso Mazzini e la Salita Commendatore si trova lo storico Palazzo Cosentini.

Il Duomo di San Giorgio

Il Duomo di San Giorgio
Il Duomo di San Giorgio

4Percorrendo Corso XXV Aprile si raggiunge Piazza Duomo abbellita da palme e pavimentata con pietra locale. L’attenzione viene subito catturata dalla posizione del Duomo di San Giorgio perché la facciata non compare frontalmente ma è leggermente orientata a sinistra, in posizione obliqua rispetto alla piazza sottostante. Chi la osserva da Piazza Duomo vedrà quindi la chiesa nelle sue tre dimensioni e riuscirà ad ammirare anche la retrostante cupola in stile neoclassico. Un espediente ben riuscito, progettato dall’architetto siciliano Rosario Gagliardi nel Settecento.

Salite la scalinata, superate la cancellata in ferro battuto ed entrate nel Duomo, capolavoro dell’architettura tardo-barocca. Prima del terremoto del 1693 la chiesa aveva un’altra collocazione, poi fu ricostruita dove la vediamo attualmente e dove si trovava la preesistente chiesa di San Nicola.

Gli interni, a tre navate, custodiscono tele e opere d’arte realizzate da alcuni degli artisti più importanti del Settecento ragusano e non solo. Tra queste: la Santa Gaudenzia di Francesco Manno, il Riposo in Egitto e San Giorgio che uccide il drago di Dario Guerci.

Ma l’attrazione forse più bella del Duomo sono le sue vetrate colorate che con la luce del sole creano dei suggestivi fasci luminosi. Da segnalare l’altare maggiore in stile neoclassico con l’altorilievo raffigurante il Buon Pastore e la Sagrestia con la volta affrescata con scene tratte dalla vita di San Giorgio.

In una delle cappelle laterali si incontra la statua di San Giorgio che ogni anno l’ultimo weekend di maggio lascia il Duomo per essere portata in processione e festeggiata dai ragusani. La “ballata del santo” è il momento più atteso dai fedeli che la accompagnano con grande entusiasmo. A pochi metri dall’ingresso laterale del Duomo la visita continua nel Museo del Duomo.

Circolo di Conversazione

Il Circolo di Conversazione di Ragusa Ibla
Il Circolo di Conversazione di Ragusa Ibla

5Passeggiando nel centro di Ragusa Ibla, ad un angolo di Piazza Duomo si nota un bel palazzo ottocentesco, il Circolo di Conversazione. Fu costruito come circolo esclusivo dove i nobili ragusani a metà dell’Ottocento si incontravano, si intrattenevano giocando a carte, parlavano di affari, leggevano giornali e conversavano mantenendo una certa riservatezza. Il circolo – chiamato anche “Caffè dei Cavalieri” – era frequentato dagli aristocratici che abitavano nei palazzi più storici e lussuosi della città come Palazzo Nicastro, Palazzo Cosentini e Palazzo Arezzo di Trifiletti, che potevano riunirsi in un ambiente esclusivo e selezionato, lontano dai luoghi affollati come piazze e caffetterie.

Oggi il palazzo è visitabile solo unendosi a tour guidati e in occasione di particolari eventi come il Festival “Le Vie dei Tesori” che si svolge tra settembre e ottobre quando una serie di luoghi “segreti” generalmente chiusi al pubblico vengono aperti alle visite.

Se avrete la fortuna di entrare nel Circolo della Conversazione, potrete ammirare le sale che conservano gli arredi originali come la Sala degli Specchi con le sontuose specchiere e la Sala della Conversazione con i divani in damasco rosso e il grande lampadario centrale.

Ammirate i medaglioni raffiguranti Dante, Michelangelo, Galileo e Bellini. Poi sui tendaggi, i pavimenti in marmo e i soffitti affrescati. Nel caso in cui non riusciste ad entrare, vale comunque la pena soffermarsi sugli esterni in stile neoclassico impreziositi da bassorilievi, capitelli dorici e fregi.

Sapevate che il Circolo della Conversazione è stato utilizzato come set per alcune riprese del Commissario Montalbano? Segnatelo, perché rientra a pieno titolo in un tour sui luoghi più celebri della serie televisiva a Ragusa.

I Giardini Iblei

I Giardini Iblei di Ragusa
I Giardini Iblei di Ragusa

6

Specialmente d’estate, i Giardini Iblei sono una tappa d’obbligo mentre si gira per Ragusa Ibla, per fare una sosta all’ombra mentre si consuma il pranzo a sacco o si mangia una granita. L’ingresso si trova in Piazza Giovan Battista Hodierna a cui si arriva da via Duomo e Corso XXV Aprile.

I Giardini Iblei risalgono alla metà dell’Ottocento e furono costruiti per volere di alcuni nobili ragusani con l’aiuto dei cittadini che parteciparono con entusiasmo alla realizzazione di quest’area verde. Entrando dal cancello d’ingresso, si accede a via delle Palme: un tempo utilizzata per il passaggio delle carrozze, oggi è un bel viale con palme e panchine. Sul viale parallelo, detto Viale delle Colonnine, troviamo una serie di colonnine con vasi di terracotta, poi arriviamo nel piazzale centrale “il Boschetto della Rimembranza” con il monumento ai caduti.

Il giardino regala un panorama suggestivo sui Monti Iblei e sulla vallata del fiume Irmino, quindi fermatevi a godervi la vista e a scattare qualche foto e se siete con i bambini potete usufruire anche di un piccolo parco giochi. Attrazione interessante dei Giardini Iblei sono le sue chiesette: la chiesa di San Giacomo e la chiesa di Sant’Agata ai Cappuccini.

Dopo aver ammirato la facciata della chiesa di San Giacomo ricostruita dopo il terremoto, con la statua di San Giorgio insieme alle sculture di Sant’Anna e San Giovanni Evangelista entrate per vedere il dipinto raffigurante San Giacomo che combatte contro i Mori e il soffitto ligneo del XVIII secolo.

Poi entrate nella chiesetta di Sant’Agata per ammirare il soffitto dipinto e il famoso Trittico di Pietro Novelli sull’altare maggiore, una delle tele più belle e storiche di tutta Ragusa. Accanto alla chiesa, l’antico convento dei cappuccini oggi è stato trasformato in hotel a 4 stelle con ristorante esclusivo. Nei pressi dei Giardini Iblei, segnaliamo gli scavi archeologici dell’antica Hybla e il Portale di San Giorgio che è l’unico elemento dell’antica chiesa omonima sopravvissuto al sisma.

Il Castello di Donnafugata

Il Castello di Donnafugata a Ragusa
Il Castello di Donnafugata a Ragusa

7Se siete appassionati di castelli e delle ambientazioni della Sicilia del Gattopardo, non dovreste perdervi il Castello di Donnafugata. Un po’ fuori mano perché si trova a mezz’ora d’auto da Ragusa nella campagna ragusana, ma vale il viaggio. Donnafugata non nasce come castello ma lo diventa: era una masseria prima che il Barone di Donnafugata nell’Ottocento la facesse adibire a casa di villeggiatura estiva.

Le stanze sono più di cento e di queste ne vedrete circa una ventina, tutte arredate con mobili e suppellettili originali dell’epoca. Pur essendo solo una residenza estiva, Donnafugata era un castello veramente sfarzoso e vi sembrerà per qualche ora di vivere proprio quei fasti.

Entrate nel salotto destinato solo agli uomini della famiglia e poi nella sala dove le donne si scambiavano confidenze e pettegolezzi. Non c’è una stanza che non catturerà la vostra attenzione ma tra le più belle segnaliamo la Stanza della Musica, la Stanza del Biliardo, la Sala degli Specchi, la camera della duchessa Ignazia sorella del Barone, la biblioteca e l’appartamento della contessa in stile Liberty.

Poi si visita il Parco, con un giardino all’inglese, un giardino alla francese e un orto frutteto. Addentratevi nel labirinto in pietra ispirato a quello di Hampton Court Palace a Londra che fa divertire tanto i bambini. All’interno del castello è allestito il museo MuDeCo dove sono esposti abiti, accessori e costumi appartenuti ai proprietari del castello e non solo, tra questi spicca il vestito che ha ispirato l’abito da ballo di Angelica nel Gattopardo. Non serve aggiungere altro alla descrizione, bisognerebbe andarci per lasciarsi trasportare da questo viaggio nel tempo.

Orari di apertura e costo del biglietto per il Castello di Donnafugata

Giorni e orari di apertura
Orario estivo: dalle 9 alle 19
Orario invernale: dalle 9 alle 16
Giorno di chiusura: lunedì

Costo del biglietto
Biglietto cumulativo: Intero: 10 euro; Ridotto: 7 euro (6-18 anni,over 65, Studenti 18 – 26 anni); Gratuito fino ai 6 anni
Biglietto Castello+Parco: Intero: 6 euro; Ridotto: 4 euro
Biglietto solo Museo: Intero: 5 euro; Ridotto: 3 euro
Biglietto solo Parco: 2 euro

Come arrivare in treno
Ragusa-Donnafugata: 20 minuti circa di percorrenza, corse attive dalle 09:42 alle 19:53 tutti i giorni feriali.

La Grotta delle Trabacche

La Grotta delle Trabacche
La Grotta delle Trabacche

8A 5 km fuori Ragusa, dopo un vialetto a secco assolato e scomodo, c’è la Grotta della Trabacche. Non è facile arrivarci, si parcheggia lontano, le indicazioni sono scarse, però il sito è affascinante, soprattutto grazie al grande foro al centro della grotta che lascia filtrare la luce del sole.

Nella Grotta delle Trabacche ci sono due grandi camere affiancate del IV secolo prima di Cristo che contengono due grandi sarcofagi a baldacchino scavati direttamente nella roccia. A rendere più delicato questo luogo di sepoltura, anche delle colonne scavate anch’esse direttamente nella roccia. Altre tombe si trovano sotto il livello del pavimento e sono perfettamente visibili. Pare che il nome venga da trabacche, cioè i letti a baldacchino o da tre vacche, che secondo una leggenda entrarono nella grotta.

Circa 10 anni, il primo episodio della serie Montalbano (Il cane di terracotta) aveva ridato notorietà a questo monumento conosciuto già nel 1700. Riaperta e ripulita, oggi è semi-abbandonata ma merita assolutamente un’escursione.

Indicazione pratiche
Col navigatore mettete Grotta delle Trabacche (strada provinciale 13) e parcheggiate. C’è un sentiero  stretto accanto al vecchio cartello chiuso da un cancelletto e con due muretti a secco.  Percorretelo con fiducia anche se sembra non porti a nulla. Dopo circa 10 minuti di cammino c’è un cancello e una scala vi porta alla grotta.

Dintorni di Ragusa: Modica

Dintorni di Ragusa: Modica
Dintorni di Ragusa: Modica

9A circa 15 minuti di auto da Ragusa, Modica è tra i posti che chi va in Sicilia non dovrebbe tralasciare. Il barocco siciliano, il centro storico e il cioccolato che l’ha resa famosa nel mondo sono solo alcuni dei motivi per cui varrebbe la pena visitarla.

E poi Modica è una delle località più pittoresche di tutta la Sicilia ed è entrata a pieno titolo nella lista delle città Barocche della Val di Noto riconosciute Patrimonio dell’Umanità dall’UNESCO. Crediamo di avervi già convinti, il resto lo scoprirete voi. Una passeggiata tra le chiese e i palazzi storici può cominciare dal Duomo di San Giorgio, un capolavoro del barocco siciliano. Salite la scenografica scalinata, i 250 gradini si fanno sentire ma arrivare davanti alla facciata e trovarsi di fronte ad una vista del genere ripaga di ogni fatica!

Entrate per ammirare i dipinti di scuola toscana, il polittico dell’altare maggiore, le tele del Cinquecento e del Seicento. Cercate la “meridiana pavimentale“: sapevate che alle 12:00 il raggio di sole segna l’esatto “mezzogiorno locale”? Poi è la volta del Castello dei Conti che si trova nel punto più alto della città, l’ingresso è gratuito.

Si accede alle ex prigioni, alle grotte al di sotto della Rocca che furono abitate nel Medioevo e alla Torre dell’Orologio che è forse la parte più interessante perché permette di vedere Modica dall’alto: specialmente nel tardo pomeriggio quando in paese iniziano ad accendersi le prime luci, la vista è incredibile.

Un’altra prospettiva interessante è quella che si può ammirare a bordo del trenino barocco. Ideale per chi non ha molto tempo a disposizione e vuole vedere almeno di passaggio tutti i luoghi simbolo di Modica, d’estate è un ottimo modo per girare la città riparandosi dal cocente caldo siciliano. Passeggiando per le stradine del centro troverete la Casa natale di Salvatore Quasimodo oggi adibita a Casa-Museo e, a 400 metri, il Museo Civico su Corso Umberto I.

Dintorni di Ragusa: Noto

10In un tour a Ragusa e dintorni non si può non includere Noto, se non altro perché è la capitale del barocco siciliano e basterebbe questo a giustificare una visita. La città va girata a piedi col naso all’insù: chiese, palazzi e monumenti illuminati dal sole sembrano luccicare come l’oro! Infatti le sono valsi l’appellativo “giardino di pietra” della Sicilia orientale.

Partendo dalla Porta Reale – dove fermarsi per le classiche foto di rito – ci si immette sull’arteria principale, Corso Vittorio Emanuele dove si incontrano, una dopo l’altra, le principali attrazioni, su tutte la Cattedrale di San Nicolò in Piazza Municipio con la scenografica scalinata che precede la facciata barocca. L’interno risulta meno sorprendente rispetto agli esterni perché è stato completamente ricostruito dopo il terremoto, vale comunque la pena entrare per cercare l’arca d’argento con le spoglie del Santo Patrono Corrado Confalonieri molto caro ai netini.

In Piazza Municipio si trova anche il settecentesco Palazzo Ducezio: si pagano pochi euro per entrare, visitare la Sala degli Specchi in stile Luigi XV – tutta stucchi, ori e specchiere –  e salire sulla terrazza panoramica per ammirare la piazza da una prospettiva unica.

All’interno del Monastero di Santa Chiara troviamo il Museo Civico di Noto con due sezioni, quella archeologica e quella dedicata alla Galleria d’Arte Contemporanea. Poi merita una visita la Chiesa di San Francesco d’Assisi all’Immacolata. Se avete la fortuna di trovarvi a Noto la terza domenica di maggio (o andateci apposta), non perdetevi l’Infiorata e tutte le creazioni coloratissime fatte con fiori e petali che sembrano dei quadri.

Noto è anche mare: lungo il litorale della Riserva e Oasi Faunistica di Vendicari si susseguono spiagge una più bella dell’altra come la Spiaggia di Eloro e la Spiaggia di Calamosche. I fondali sono incredibili, quindi portate pinne e maschera.

Cosa mangiare a Ragusa

Cosa mangiare a Ragusa - Il Caciocavallo DOP
Cosa mangiare a Ragusa - Il Caciocavallo DOP

MLa cucina di Ragusa assicura i sapori, i colori e la consistenza della grande cucina siciliana, quindi accontenta chiunque. Nel territorio ragusano, però, ci sono alcune eccellenze e particolarità che è meglio non perdersi: prima di tutto il Caciocavallo Ragusano DOP e la Ricotta Iblea, meravigliosa con la pasta.

Sempre tra i primi piatti, da provare il Maccu fatto con fave secche accompagnate dal finocchietto selvatico e pasta. Per uno spuntino veloce quando si è in giro, da non perdere la scaccia, una focaccia riempita con ricotta, salsiccia e melanzane. Fanno parte della stessa “famiglia” anche le mpanate e i pastizzi, che si farciscono con carne le prime e verdure le seconde.

Tra i vini, il Cerasuolo di Vittoria è l’unica DOCG della Sicilia. Tra i dolci, imperdibile il Cioccolato di Modica, cittadina splendidamente barocca che merita una visita anche solo per gustarlo! Tra i dolci, oltre ai classici della pasticceria siciliana (cassate, cannoli e pasta di mandorla) sono da assaggiare la Testa di turco, un bignè con ripieno di ricotta e gocce di cioccolato che prende il nome dalla vittoria sui saraceni nel 1091.

Hotel a Ragusa

Se state cercando un hotel a Ragusa vi consigliamo di scegliere tra quelli offerti da Booking.com. Ci sono circa 500 hotel con prezzi, foto e i commenti di chi ha soggiornato prima di voi. Vai a Booking.com.

Alessia Carbone
Alla domanda “Cosa vuoi fare da grande” ho sempre risposto: "Scrivere". So farlo senza guardare la tastiera, ma non so guardare la tastiera senza scrivere. Salernitana, laureata in Lingue e votata al travel copywriting. Dicono che un bravo copywriter sappia trattare qualsiasi argomento ma è quando scrivo di viaggi che sento di non essere mai a corto di idee.