Ascoli: cosa fare e vedere ad Ascoli Piceno in 14 luoghi da non perdere

Una guida completa e dettagliata alle 14 cose da fare e vedere ad Ascoli Piceno in 1, 2 o 3 giorni.

Cosa vedere ad Ascoli Piceno
Cosa vedere ad Ascoli Piceno. pio3 / Shutterstock.com

Ascoli è una città di torri, chiese, piazze e palazzi. La pietra, quindi, è protagonista del paesaggio: l’intero centro storico è stato costruito scolpendo i blocchi di travertino delle vicine cave del Piceno. Questo lo rende straordinariamente armonioso e uniforme, elegante ed accogliente. La sintesi di tutta questa bellezza si incontra in Piazza del Popolo, su cui affacciano la Chiesa di San Francesco, il Palazzo dei Capitani del Popoli, case medievali e portici. Considerata una delle piazze più belle d’Italia, Piazza del Popolo si contende il cuore degli ascolani con la vicina Piazza Arringo dove si trovano gli altri monumenti più importanti di Ascoli: il Palazzo dell’Arringo sede della Pinacoteca Civica, il Duomo di Sant’Emidio, il Battistero di San Giovanni e il Palazzo Episcopale con il Museo Diocesano.

Città d’arte fuori dalle rotte turistiche più battute dagli italiani, Ascoli merita una visita anche per la tradizionale accoglienza marchigiana e una gastronomia eccellente. In questa pagina vi indichiamo le 10 cose da vedere durante un fine settimana o una vacanza ad Ascoli Piceno.

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Piazza del Popolo ad Ascoli Piceno

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Da qualsiasi punto si acceda a Piazza del Popolo, la prima impressione che si ha è di una straordinaria armonia architettonica. Tutto concorre a dare questa sensazione: la maestosa facciata del Palazzo dei Capitani del Popolo, le mura possenti della Chiesa di San Francesco, i palazzi rinascimentali, i portici e logge e anche le vetrine un po’ fuori moda dello storico Caffè Meletti. Piazza del Popolo è il salotto di Ascoli, punto di passaggio obbligato per turisti e cittadini, che qui si danno appuntamento per il rito del caffè o dell’aperitivo.

piazza popolo ascoli
Piazza del Popolo ad Ascoli Piceno

La storia di come questa piazza sia diventata una delle più belle d’Italia è emblematica e servirebbe molto anche di questi tempi.

Ridotta a luogo in cui regnava l’anarchia costruttiva, nel 1507, il governatore Raniero de’ Ranieri, decise che su tre lati della piazza dovessero essere costruite volte con mattoni rossi e colonne in travertino.

I privati che possedevano gli spazi nella piazza e volevano costruire, dovevano seguire rigide regole: non più di un piano, con fabbricati tutti della stessa altezza, fatti sempre di travertino e mattoni rossi e con finestre uguali per tutte le case. Che ne pensate? Non servirebbero anche oggi regole così ferree per conservare la nostra bella Italia?

Palazzo dei Capitani ad Ascoli Piceno

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Non passa inosservata la sagoma maestosa del Palazzo dei Capitani, da sette secoli centro del potere civile di Ascoli. Costruito tra il 1200 e il 1300 in sostituzione di tre piccoli edifici preesistenti e di una torre gentilizia riadattata a campanile, svolse da subito la funzione di “Palazzo del Popolo“, dove i rappresentanti delle corporazioni cittadine prendevano le decisioni di governo.

palazzo capitani ascoli
Palazzo dei Capitani ad Ascoli Piceno

Divenne poi “Palazzo del Comune”, sede dei signori che nei secoli hanno governato Ascoli, compresi il Re di Napoli, gli Sforza, il Papa e i podestà che la trasformarono in sede del partito fascista e “Casa del Littorio”.

Incendiato nel Natale del 1535 per porre fine alla rivolta di alcune famiglie locali che vi si erano asserragliate, venne ricostruito negli anni e ospitò fino al 1563 gli anziani governatori.

Divenuta sede dei Governatori Pontifici bisognerà aspettare l’Unità d’Italia (1860), per il passaggio alla proprietà dello Stato.

Oggi è del del Comune di Ascoli. Si può visitare l’interno con il bel cortile rinascimentale, la Sala della Ragione, la Sala degli Stemmi. Molto interessante la visita ai resti archeologici dal periodo romano a quello medievale emersi durante i recenti lavori di restauro.

Orari di apertura e costo del biglietto del Palazzo dei Capitani

Orari di apertura: tutti i giorni dalle 9 alle 17. Mai: 25 dicembre e 1 gennaio.
L’area archeologica è aperta su prenotazione (turismo@comune.ascolipiceno.it). Orari: 9,00 – 12,00 / 15,00 – 18,00 (feriali e festivi)

Costo del biglietto: gratis. Alcune mostre potrebbero essere a pagamento.
Come arrivare: a piedi nel centro storico.

La Chiesa di San Francesco ad Ascoli Piceno

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Se il Palazzo dei Capitani del Popolo è il centro del potere politico di Ascoli, la Chiesa di San Francesco è uno dei fulcri della vita religiosa. L’imponente sagoma gotica si contende, sempre con il Palazzo, il ruolo di protagonista di Piazza del Popolo. Nel 1215 San Francesco visita Ascoli dove resta per diversi mesi: colpiti dalla predicazione, 30 giovani della città indossarono il saio dando vita all’Ordine dei Frati minori conventuali. Proprio per accogliere la loro comunità, nel 1258 cominciò la costruzione della Chiesa di San Francesco.

chiesa san francesco ascoli
Chiesa di San Francesco ad Ascoli

La facciata principale non dà su Piazza del Popolo ma sulla laterale Via del Trivio: il portale centrale è il più interessante dei tre presenti.

La lunettà è decorata con san Giovanni Battista, la Madonna e san Francesco mentre al centro dell’arco c’è un agnello, in onore della Corporazione dei Lanari che partecipò alle spese per la costruzione.

Su Piazza del Popolo si apre il grande portale gotico con sopra il monumento a Giulio II che liberò Ascoli dai tiranni Astolfo e Gianfrancesco Guiderocchi.

L’interno è molto semplice, con una pianta rettangolare a croce latina su tre navate suddivise da dieci pilastri ottagonali, con archi gotici e volte in stile romanico.

Accanto al portale gotico c’è la Loggia dei Mercanti, costruita con le donazioni della Corporazione della Lana. Sotto la loggia è ancora visibile la lastra di travertino che riporta le misure di tutti gli elementi architettonici usati per costruire la Loggia, a futuro uso in caso di manutenzione e sostituzione.

Orari di apertura e costo del biglietto per la Chiesa di San Francesco

Orari di apertura: tutti i giorni dalle 7 alle 19.
Costo del biglietto: gratis.
Come arrivare: a piedi in Piazza del Popolo nel centro storico.

Piazza Arringo ad Ascoli Piceno

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Piazza Arringo o “dell’Arengo” compete con Piazza del Popolo per il ruolo di centro civile e religioso di Ascoli. Molto più estesa ma non meno armonica e proporzionata, la piazza prende il nome dalle adunate (arringhe) del popolo che si svolgevano sotto un olmo. Sono quattro le costruzioni principali di Piazza Arringo: il Duomo di Sant’Emidio, patrono di Ascoli e protettore dai terremoti, è da visitare soprattutto per la cripta in cui è conservato il mausoleo con il corpo del santo e il meraviglioso Polittico del Crivelli.

piazza arringo ascoli
Piazza Arringo ad Ascoli Piceno

Il vicino Battistero di S. Giovanni, uno dei più importanti esempi di architettura romanica in Italia, conserva ancora la fonte battesimale a immersione del XII secolo. Il palazzo civile più importante della piazza è il Palazzo dell’Arengo, oggi sede della Pinacoteca Civica e del Comune mentre il Palazzo Episcopale ospita il Museo Diocesanocon alcune opere del Crivelli.

Museo Diocesano e Pinacoteca Civica di Ascoli

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In Piazza Arringo si trovano i due principali musei di Ascoli: in Palazzo Arringo è ospitata la Pinacoteca Civica, piccola ma straordinaria raccolta di opere dal 1400 ad oggi. Sono presenti i pochi quadri rimasti in Italia di Carlo Crivelli, maestro veneziano del 1400 sconosciuto ai più, le cui opere, però, sono esposte nei musei più importanti del mondo: la Pinacoteca ospita i due trittici di Valle Castellana.

Madonna di poggio bretta crivelli ascoli
Pinacoteca Civica e Museo Diocesano di Ascoli

 

Insieme al Crivelli si possono ammirare opere di Cola dell’Amatrice (La salita al Calvario,1527), Tiziano (San Francesco riceve le stigmate, XVI sec.), Guido Reni (Annunciazione, 1575) e anche Passeggiata amorosa, un’opera del 1901 di Pellizza da Volpedo, l’autore del famoso Quarto Stato.

Il Museo Diocesano, nel vicino Palazzo Episcopale, merita una visita sempre per le opere di Crivelli, tra cui una bellissima Madonna di Poggio Bretta.

Orari di apertura e costo del biglietto per i Musei Civici

Orari di apertura: dal martedì al venerdì dalle 10.00 alle 13.00 e dalle 15.00 alle 18.00:
Sabato, domenica, festivi e prefestivi 11.00 – 18.00. Chiuso lunedì (esclusi festivi) 1 gennaio mattina; 24 dicembre pomeriggio; 25 dicembre; 31 dicembre pomeriggio.

Costo del biglietto: intero 8 €, ridotto 5 €.
Come arrivare: a piedi in Piazza Arringo, nel centro storico.

Orari di apertura e costo del biglietto per il Museo Diocesano

Orari di apertura: Il Museo Diocesano di Ascoli Piceno è al momento chiuso per ristrutturazione a causa dei danni del terremoto del 2016.

Costo del biglietto: 3,5 €.

Il Caffè Meletti ad Ascoli

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Può sembrare strano trovare un caffè tra le 10 cose da vedere in una città: ma prima di giudicare, entrate e godetevi lo spettacolo dello storico Caffè Meletti. Inserito tra i 150 caffè storici d’Italia, è dal 1905 un’istituzione di Ascoli, nonché luogo di ritrovo per pittori, scrittori, imprenditori e gente comune.

caffè Meletti Ascoli
Il Caffè Meletti di Ascoli Piceno

Ai tavoli sotto i portici affrescati o nelle sale in stile Liberty si sono seduti Sartre, Hemingway, Mascagni, Guttuso, Pertini, Soldati e tanti altri.

Sulla facciata rosa, che spicca accanto al Palazzo dei capitani in Piazza del Popolo, c’è la secolare scritta “Anisetta Meletti”, liquore a base d’anice che ha reso famoso il caffè.

Prodotta per la prima volta nel 1870 da Silvio Meletti, si ottiene dalle piante di anice (Pimpinella Anisum) coltivate nei terreni argillosi intorno ad Ascoli.

Si gusta “con la mosca” cioè aggiungendo un chicco di caffè nel bicchiere. Ogni pranzo o cena in un ristorante di Ascoli si conclude sempre con un’anisetta Meletti. Ovviamente non esagerate, è pur sempre un alcolico! A meno che non abbiate intenzione di aiutare la vostra creatività come faceva il poeta romano Trilussa che arrivò a dire “Quante favole e sonetti m’ha ispirato la Meletti“.

I Tempietti di Sant'Emidio ad Ascoli

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Ascoli ha diversi luoghi legati alla vita del patrono. Oltre al Duomo in Piazza Arringo, ci sono due tempietti semisconosciuto ai turisti e quasi sempre trascurati durante la visita in città. Il Tempio di Sant’Emidio alle grotte sorge dove, secondo la leggenda, il Santo decapitato portò da solo la propria testa perché voleva essere seppellito in un luogo consacrato. In quel luogo, infatti, sorgeva la necropoli cristiana di Ascoli Piceno.

tempio sant'emidio ascoli
Tempietti di Sant’Emidio ad Ascoli

Il tempietto è un bellissimo esempio di architettura barocca integrata nella roccia; fu eretto nel 1721 per ringraziare Sant’Emidio di aver salvato Ascoli dal terremoto del 1703. Il patrono di Ascoli, infatti, è anche il protettore dai terremoti, carica che a quanto pare ha esercitato più volte nel corso dei secoli, ingraziandosi la popolazione locale.

Il tempio di Sant’Emidio Rosso, invece, è stato eretto nel luogo dove il santo venne decapitato: costruito in forma ottogonale è dipinto di colore rosso per ricordare il sangue del martire. La pietra dove fu decapitato è conservato sotto l’altare.

Orari di apertura e costo del biglietto per i Tempietti

Orari di apertura: consigliamo di fissare una visita su appuntamento con ragionevole anticipo.
334 3565078 (Giuseppe) 328 3247179 (Paolo)
Costo del biglietto: gratis

Come arrivare

Tempietto di Sant’Emidio Rosso
Come: superato il Ponte Romano, si prende Via Tucci. Circa 10 minuti a piedi da Piazza del Popolo.

Tempietto di Sant’Emidio alle grotte
Come: si trova fuori dal centro storico, in zona Porta Tufilla. Chiedete informazioni al Punto di Informazione turistica in Piazza Arringo.

Il Forte Malatesta

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Inserito d’obbligo nella lista di cosa vedere ad Ascoli, il Forte Malatesta, una delle architetture fortificate d’epoca rinascimentale più belle d’Italia. In realtà il Forte esisteva già in epoca romana a difesa del ponte sul fiume Castellano. Quello che vediamo oggi è l’opera realizzata da Antonio da Sangallo il Giovane nel nel 1543 su incarico di Papa Paolo III Farnese.

Il Forte Malatesta
Il Forte Malatesta

Questa splendida struttura a forma di stella conserva, però, il nome che gli diede nel 1349 Galeotto Malatesta, condottiero delle milizie di Ascoli nella guerra contro Fermo.

Inoltre, sono ancora visibili i resti della Chiesa di Santa Maria del Lago del 1500.

Fino al 1878 è stato un carcere mentre oggi ospita il Museo dell’Alto Medioevo che espone i corredi della Dama e del Cavaliere trovati nella necropoli longobarda di Castel Trosino.

Orari di apertura e costo del biglietto per il Forte Malatesta di Ascoli

Orari di apertura:

Dal 1 aprile al 16 settembre: dal martedì al venerdì dalle 10.00 alle 13.00 e dalle 15 .00 alle 19.00

sabato e domenica (festivi e prefestivi) dalle 11.00 alle 19.00

Dal 16 settembre al 1 aprile: martedì e giovedì: dalle 10.00 alle 13.00; mercoledì e venerdì dalle 15.00 alle 18.00. Sabato e domenica (festivi e prefestivi) dalle 10.00 alle 13.00 e dalle 15.00 alle 18.00

Costo del biglietto: 6 €
Come arrivare: via delle Terme. A 10 minuti a piedi dal centro storico.

Via delle Stelle e Ponte Romano ad Ascoli Piceno

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Il nome è indubbiamente suggestivo è si addice bene a questo scorcio medievale di Ascoli Piceno. Via delle Stelle si snoda lungo il vecchio percorso delle mura cittadine, a ridosso della riva destra del fiume Tronto. Gli ascolani lo chiamano Rretë li mierghië, “dietro ai merli” perché tutti i palazzi lungo la via erano merlati per esigenze di difesa militare. Lungo il tragitto, tranquillo, quasi solitario, si susseguono torri e palazzetti medievali, resti di antiche botteghe, strade con ciottoli e viste panoramiche sul fiume Tronto.

pietra miliare ascoli
Via delle Stelle e Ponte Romano di Ascoli

Pare che il nome derivi dall’abitudine degli innamorati di incontrarsi di sera in questa strada per cercare un po’ di “tranquillità”. Alla fine di Via delle Stelle c’è il Ponte Romano a cui si accede da Porta Solestà, considerato una straordinaria testimonianza della capacità costruttiva dei romani. Di età Augustea, fu realizzato con una sola campata di circa 62 metri, un vero miracolo per l’epoca.

La Cartiera Papale di Ascoli Piceno

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La Cartiera Papale di Ascoli Piceno si trova a pochi minuti di passeggiata dal Sestiere della Piazzarola ed è completamente immersa nel verde.

Per quanto riguarda i cenni storici, prima della cartiera vera e propria esisteva – nel XII secolo – un complesso adibito alla produzione di cereali e olive che sfruttava la forza motrice delle acque del fiume Castellano.

La Cartiera Papale di Ascoli Piceno
La Cartiera Papale di Ascoli Piceno

Solo successivamente, agli inizi del Quattrocento si aggiunse la Cartiera come la conosciamo oggi dove veniva prodotta la “carta bambagina” papale. Furono i papi Giulio II e Clemente VII a commissionare la ristrutturazione degli antichi locali per realizzare l’opificio della carta, un’architettura molto ingegnosa per quei tempi.

Oggi l’edificio è di proprietà della Provincia di Ascoli Piceno e ospita i Musei della Cartiera Papale.

Nei locali dove un tempo veniva essiccata la carta è stato allestito il Museo dell’Acqua: fate un excursus nella storia del territorio per comprendere come si è trasformato nei secoli proprio sotto l’azione dell’acqua e poi procedete nella sezione museale dedicata alle collezioni del naturalista e botanico Antonio Orsini.

Interessanti gli ambienti ricostruiti per assomigliare a quelli originali dove oggi sono esposti gli antichi macchinari. Non può mancare una visita ai mulini per vedere le macine che, sfruttando l’acqua del torrente, servivano alla produzione del grano. La visita ai musei della Cartiera è istruttiva e immersiva perciò molto apprezzata dalle famiglie.

Consigliamo una passeggiata nel vicino Sestiere della Piazzarola, uno dei quartieri più caratteristici del centro storico con la Fortezza Pia, la Chiesa di Sant’Angelo Magno, la Chiesa dell’Annunziata, gli edifici e le viuzze di impronta medievale.

Orari di apertura e costo del biglietto per la Cartiera Papale di Ascoli

Orari di apertura: giugno, Luglio, Agosto, Settembre: 10-13 e 16-19 di sabato e domenica; negli altri giorni su prenotazione (minimo 4 persone).

Nel resto dell’anno su prenotazione (minimo 4 persone).

Costo del biglietto: Intero 5 euro, Ridotto e Studenti 3 euro.
Come arrivare: circa 15 minuti a piedi da Piazza del Popolo ma il percorso a piedi è un po’ faticoso.

Il Teatro Romano di Ascoli

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Il Teatro Romano pur essendo una testimonianza notevole del passato di Ascoli Piceno, non viene inserito nelle classiche rotte turistiche. Si trova appena fuori dal centro storico, consigliamo comunque di farci una breve sosta prima di dirigersi al più famoso Sestiere di Porta Romana.

Il teatro risale all’età Augustea ed è stato portato alla luce grazie a lavori di scavo nella prima metà del Novecento, scavi che continuano ancora oggi.

Quello che potrete ammirare sono le antiche “tribune” ovvero le gradinate disposte a semicerchio che al tempo ospitavano gli spettatori i quali potevano guardare le rappresentazioni senza mai avere il sole negli occhi essendo le stesse gradinate rivolte verso nord.

Interessanti i resti di quella che probabilmente è stata l'”orchestra” e di un ambiente dove ci si intratteneva tra un intermezzo e l’altro chiamato “esedra”. Il sito in seguito fu utilizzato per reperire materiale per la costruzione delle mura e delle case della città. Il travertino veniva cotto nelle vicine fornaci per produrre appunto la calce usata per edificare.

Altri resti di epoca romana, quelli dell’Anfiteatro, sono stati rinvenuti al di sotto di Piazza San Tommaso a 400 metri dal Teatro Romano.

Dirigiamoci al Sestiere di Porta Romana, uno dei più caratteristici di Ascoli Piceno con il suo simbolo, Porta Gemina risalente al I secolo a.C. Una passeggiata vi permetterà di scoprire l’atmosfera medievale del quartiere con le sue attrazioni: il Palazzetto Longobardo e la Casa-Torre degli Ercolani.

Dal Teatro Romano percorrendo Corso Mazzini si arriva a Piazza del Popolo (vedi punto 1) che è il salotto di Ascoli Piceno dove si affacciano il Palazzo dei Capitani del Popolo e la Chiesa di San Francesco.

La Quintana di Ascoli

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Al Campo Giochi Ferruccio Squarcia nel centro storico di Ascoli Piceno, ogni anno in estate ha luogo la “Quintana“. L’evento prevede un calendario di appuntamenti che si svolgono tra luglio e inizio agosto: se vi trovate in zona fareste bene a non perderveli perché la Quintana è la rievocazione più rappresentativa di Ascoli oltre che la più storica infatti ha alle spalle una tradizione lunga secoli.

I rappresentanti dei sei sestieri della città si sfidano in gare e competizioni, le cosiddette giostre cavalleresche. I nomi dei sestieri sono Porta Maggiore, Piazzarola, Porta Romana, Sant’Emidio, Porta Solestà e Porta Tufilla. Vediamo quali sono i momenti salienti in calendario.

Il Palio degli Sbandieratori si svolge il primo weekend di luglio in Piazza Arringo. Gli sbandieratori gareggiano in diverse specialità sia da soli che in piccole e grandi squadre. Le performance sono di altissimo livello. Poi c’è il Palio degli Arcieri che gareggiano per aggiudicarsi la “Brocca d’Oro”.

Alla vigilia del Palio si tiene il Saluto alla Madonna della Pace nel piazzale antistante la Chiesa di Sant’Agostino dove è custodita l’immagine della Madonna molto venerata dagli ascolani.

Il clou della rievocazione medievale è il Corteo Storico che sfila per le vie del centro. Sono più di mille i figuranti in costume tra cui dame, damigelle di corte, arcieri e consoli vestiti con abiti quattrocenteschi che sono dei veri capolavori.

Il corteo passa per Piazza del Popolo e si dirige al Campo dei Giochi dove si disputano il palio e la Giostra della Quintana. In programma ci sono solitamente due cortei: quello di luglio e quello di agosto. Per assistere alla Giostra della Quintana al Campo Giochi bisogna acquistare il biglietto d’ingresso il cui costo varia in base alla collocazione (Tribuna, Curva o Prato). Il ticket è ridotto per bambini fino ai 6 anni.

Interessante anche il momento dell’offerta dei Ceri a Sant’Emidio davanti al Duomo e la gara del “Lancio a Bomba” ovvero del lancio della bandiera più in alto possibile che deve essere ripresa dagli sbandieratori senza farla cadere a terra.

Cosa vedere nei dintorni di Ascoli Piceno

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Se vi resta ancora un po’ di tempo, nei dintorni di Ascoli Piceno ci sono molte belle cose da vedere. La prima è il borgo fortificato di Civitella del Tronto: qui siamo in provincia di Teramo, quindi in Abruzzo.

Civitella del Tronto in Abruzzo
Civitella del Tronto in Abruzzo

Costruito interamente sul pendio di un’altura rocciosa, Civitella del Tronto conserva la sua fisionomia di centro fortificato, baluardo più a Nord dell’ex Regno delle Due Sicilie.

Se vi siete mai chiesti dov’è inizia il Sud d’Italia, ora avete la risposta: proprio qui, a Civitella del Tronto, il confine settentrionale dei possedimenti borbonici, storicamente considerato punto di inizio del Sud per chi arriva dal Centro e dal Nord.

A pochi chilometri ancora c’è Campli e la sua “Scala santa” luogo di pellegrinaggio di milioni di persone. Questo edificio sacro è formato da 28 gradini in legno da salire rigorosamente in ginocchio e con il capo chino per ottenere il perdono dai peccati.

Scopri di più su Civitella del Tronto e Campli

Cosa mangiare ad Ascoli

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Non si comprende quanto lavoro ci vuole per fare un’oliva ascolana fino a quando non te lo spiega un ristoratore locale.

Il piatto più rappresentativo di Ascoli richiede prodotti eccellenti (maiale, pollo, manzo, vino, uova, parmigiano, olio), tempo e fatica per la preparazione. Tutto questo per quel breve attimo di estasi, ma ne vale la pena.

Cosa mangiare ad Ascoli

Le olive fanno parte, di solito, del “fritto misto” con costolette di agnello, carciofi e la crema pasticcera fritta, che si può mangiare come antipasto o secondo.

Gli altri piatti della cucina locale badano alla sostanza: chitarre, tagliatelle e maccheroni della vicina Campofilone si sposano con ragù di carne, soprattutto pollo.

Tra i secondi spiccano le tagliate di razza marchigiana. Per il dolce, castagnole all’anice, Frustingo (noci, fichi secchi, mandorle) e la Pizza dolce (zuppa inglese). Tra i vini locali da provare il Rosso Piceno Superiore e il Falerio. Ogni pranzo o cena finisce sempre con un’anisetta Meletti.

Dove dormire ad Ascoli

HPur essendo la metà turistica più importante delle Marche e una delle città d’arte più visitate d’Italia, Ascoli non ha un’eccellente capacità ricettiva. Ci sono meno di 30 hotel, il che rende difficile trovare una camera a buon prezzo durante l’alta stagione (primavera e primo autunno.)

Hotel Ascoli Piceno
Dove dormire ad Ascoli Piceno

In compenso, i prezzi non sono elevati e di solito le camere sono ospitate in splendidi palazzi storici. Una camera in un hotel 3 stelle nel centro storico parte da 50 euro per notte.

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