7 splendidi borghi umbri lungo la Via Flaminia

Un itinerario che parte da Rasiglia, la "Venezia dell'Umbria" e finisce a Spoleto. 7 splendidi borghi umbri racchiusi in pochi chilometri lungo la via Flaminia.

La Peschiera di Rasiglia
La Peschiera di Rasiglia

Questo itinerario si snoda a sinistra e destra del tratto umbro della Flaminia nova, l’antica strada che portava da Roma e Rimini. Qui, in pochi chilometri, sono concentrati alcuni dei borghi più belli dell’Umbria. Partiamo da Spello per poi spostarci a Foligno e Rasiglia, e poi ancora Montefalco borgo del vino Sagrantino e Bevagna, borgo di acqua. Dopo una sosta alle magnifiche Fonti del Clitunno concludiamo il percorso a Spoleto. Un itinerario di qualche giorno da fare in auto e moto, per godersi al meglio il paesaggio di uno dei luoghi più belli d’Italia.

Spello

Spello in Umbria

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Allungato su uno sperone del Monte Subasio, il placido borgo umbro di Spello si presenta al visitatore con le sue case colorate di rosa. Tra i suoi vicoli acciottolati, nelle chiese affrescate, all’ombra dei suoi monumenti, Spello conserva i segni della sua lunga storia: romana, longobarda, di papi e signori. Numerosi sono i resti di epoca romana quando Spello, o meglio Hispellum, era “splendidissima colonia Julia”, come recita un cartello posto sulla facciata del Portonaccio.

Di questi secoli di splendore oggi ci restano le mura fortificate romane meglio conservate d’Italia, 3 magnifiche porte di ingresso al borgo, il fitto reticolo di stradine che da maggio a luglio diventano palcoscenico fiorito e raggiungono il culmine con l’Infiorata. Poi c’è il Pinturicchio: il suo passaggio a Spello ci ha lasciato molti capolavori. Prima di tutto la Cappella Baglioni, poi la pala d’altare con la Madonna col bambino in trono nella Chiesa di Sant’Andrea. Ma queste solo sono alcune delle 10 cose da vedere a Spello. Le altre le scoprite leggendo questa pagina.

Scopri le 10 cose da fare e vedere a Spello.

Foligno

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Secondo una leggenda e l’opinione degli abitanti, Foligno è “centru de lu munnu“, cioè il centro del mondo, perché si trova al centro dell’Italia, che si trova al centro del Mediterraneo e così via… Per la precisione, questo centro si identificava nel punto in cui poggiava un birillo di un biliardo dell’ormai chiuso Gran Caffè Sassovivo in Corso Cavour 60.

Oggi in quei locali c’è un negozio che vende detersivi ma un cristallo incastonato nel pavimento ricorda il punto esatto. Ovviamente l’idea di Foligno come centro del mondo potrebbe essere smentita dalla geografia e ha anche portato a diverse litigate con Rieti, che pure si definisce “centro del mondo”. Ma a noi non interessa la disputa, quanto capire due cose: prima, l’amore che gli abitanti di Foligno hanno per la loro città; seconda, il fatto che Foligno, spesso fuori dai percorsi turistici più affollati, sia centro invece dell’Umbria sia in senso geografico che artistico-culturale.

Una bella cittadina, diversa dai piccoli borghi umbri ma ugualmente ricca di cose da vedere. Si parte sempre da Piazza della Repubblica con Palazzo Trinci, tripudio di musei e affreschi, il Palazzo Comunale e quello del Podestà. Soprattutto sulla piazza domina il Duomo, centro religioso purtroppo inagibile dopo il terremoto del 2016. Si continua con i due oratori (Crocefisso e Nunziatella), due “cappelle Sistine” umbre ricche di decorazioni e la chiesa di Santa Maria Infraportas.

Medioevo, Rinascimento e arte contemporanea convivono in tutta la città, in special modo nella ex chiesa della Santissima Trinità di Foligno dove c’è una delle opere d’arte contemporanea più discusse degli ultimi decenni: è la “Calamita cosmica, un enorme scheletro che merita certamente una visita.

Scopri le 10 cose da fare e vedere a Foligno.
Cosa vedere a Foligno

Rasiglia

La Peschiera di Rasiglia

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Ci vogliono solo un paio di ore per visitare il borgo di Rasiglia a pochi chilometri da Foligno. Ma la sensazione che il villaggio lascia al visitatore resta impressa per sempre. Rasiglia è conosciuta come la “Piccola Venezia dell’Umbria” o “Borgo dei ruscelli” perché tutto è costruito intorno all’acqua della sorgente di Capovena. Anche se l’acqua oggi è un’attrazione turistica, per secoli è stata l’unica risorsa di questo territorio che ha saputo sfruttarla per far funzionare mulini e opifici. Purtroppo, dopo il boom turistico degli ultimi anni, Rasiglia condivide con Venezia anche il sovraffollamento, soprattutto in primavera e nei fine settimana. Qui, fino a poco tempo fa, era difficile veder passare qualche auto. Ora, invece, spesso c’è traffico e il comune ha dovuto creare nuovi parcheggi. Ma questo non devo scoraggiare la visita: basta non recarsi durante i ponti primaverili o autunnali e nei fine settimana per ritrovare intatto tutto il fascino di questo borgo. 

Scopri cosa vedere a Rasiglia.

Montefalco

Il borgo di Montefalco in Umbria

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Montefalco è uno dei luoghi più pacifici della terra, un quieto centro di arte francescana. Tutto è antico, medioevale…”. Così scriveva Herman Hesse nel 1907 a proposito di Montefalco che dalla sommità di un colle, domina le piane del Topino e del Clitunno offrendo panorami mozzafiato sulla valle tanto da essersi guadagnato l’appellativo di “ringhiera dell’Umbria”. Ulivi e vigneti circondano questo pittoresco borgo ricco di memorie storiche ed artistiche.

Di chiara impronta medioevale come testimoniano le mura duecentesche con le cinque porte che vi si aprono (Camiano, San Bartolomeo, Sant’Agostino con la torre merlata, Della Rocca, San Leonardo), i torrioni e la piazza del Comune, aperta sul luogo del castrum feudale, Montefalco rapisce per i suoi ritmi lenti e rilassati e le atmosfere ovattate.

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Bevagna

Bevagna

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Sarà per la suggestiva atmosfera medioevale, i palazzi d’altri tempi, le botteghe artigiane ma Bevagna ha un fascino indiscutibile che conquista subito il visitatore. Il piccolo comune adagiato nella Valle Umbra è uno scrigno prezioso con i suoi monumenti, le case in pietra e le stradine lastricate che scoprono ad ogni angolo un pezzo di storia. Difesa da una cinta muraria medioevale con sei porte, Bevagna conserva tracce dell’antica Mevania con i resti del teatro romano, quelli delle terme e del tempio che spuntano qua e là dagli edifici di epoca medioevale, epoca che ha segnato fortemente l’aspetto del caratteristico borgo sospeso in un eterno Medioevo.

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Fonti del Clitunno

Fonti del Clitunno in Umbria

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A soli 15 km da Spoleto ci sono le Fonti del Clitunno un fiore all’occhiello del paesaggio naturalistico umbro. Queste sorgenti sotterranee nascono a Campiello sul Clitunno, tra Spoleto e Foligno lungo la via Flaminia. Scorrono poi per 60 km fino a buttarsi in un affluente del Tevere.

Il loro suggestivo aspetto con la vegetazione che circonda le rive riflettendosi nelle acque dai colori intensi, è stato fonte d’ispirazione per molti scrittori e poeti. Nell’antichità si credeva che nei fondali di queste acque dimorasse il Dio Clitunno, in onore del quale sorsero tre templi andati poi perduti. Unico superstite di quelle costruzioni, un piccolo tempietto in cui sono custoditi alcuni antichi affreschi dell’Umbria. In più, l’Imperatore Caligola si recava qui per consultare l’oracolo e pare che venissero svolti anche riti religiosi. Non solo un’importanza ambientale, quindi, ma le Fonti hanno anche una certa valenza storica e culturale. Sono infatti inseriti nella lista UNESCO dei luoghi dei Longobardi in Italia. Da non perdere una visita al piccolo ma meraviglioso borgo di Campello sul Clitunno.

Spoleto

Cosa vedere a Spoleto

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Spoleto non aveva bisogno della serie televisiva “Don Matteo” per far apprezzare le proprie bellezze, perché è da tempo una delle destinazioni umbre più amate dagli italiani. Il successo di massa, però, ha permesso a tanti italiani di scoprire le meraviglie di questa millenaria cittadina. Spoleto è prima di tutto una città scenografica: la Rocca Albornoz e il Ponte delle Torri creano uno scenario che si staglia nelle dolci colline umbre in perfetta armonia tra costruzioni umane e natura. Il centro storico, poi, è un piccolo gioiellino: a partire da Piazza del Duomo con la famosa scalinata, una delle cartoline più fotografate d’Italia.

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