Il Gargano è terra di mare, di foreste, di laghi e di luoghi sacri.
Lo sperone, che con la sua forma particolare contribuisce a fare dell’Italia uno stivale, alterna borghi di mare e di collina con distese verdi, chiese e monasteri millenari.
Cultura e natura intatta che convivono pacificamente: non a caso questo territorio è un Parco Nazionale. Vieste e Peschici sono sicuramente le due mete più famose e turistiche, ma non sono meno belle Rodi Garganico, Vico del Gargano, Mattinata e Monte Sant’Angelo.
Quest’ultimo si contende con San Giovanni Rotondo il ruolo di fulcro religioso del Gargano: il primo per la presenza della grotta in cui visse San Michele Arcangelo, il secondo per il turismo religioso legato alla vita e alla tomba di Padre Pio.
Fanno parte del Parco Nazionale del Gargano anche le Isole Tremiti e i loro meravigliosi fondali.
Assalito dai turisti a luglio e agosto ma tranquillo nel resto dell’anno, il Gargano è una meta ideale per un fine settimana di primavera o autunno, quando i vacanzieri di massa sono andati via e ci si può godere il verde e il mare in pace.
In più, le distanze sono brevi, anche se non facilissime da percorrere, le persone molto ospitali, il clima sempre gradevole e la cucina straordinaria.
In questa pagina vi consigliamo le 10 cose da fare e vedere assolutamente nel Gargano durante una vacanza o un week end.
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Vieste
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Una vacanza nel Gargano non può che iniziare da Vieste che si contende con Peschici il titolo di Perla del Gargano.
Il centro storico di “Vieste vecchia” si distende su una penisola che si lancia nel mare: l’architettura è quella tipica dei borghi di mare della Puglia. Case bianche, vicoli stretti, balconi fioriti, ristoranti e negozi di souvenir.
Nella parte alta del borgo ci sono i due monumenti più importanti di Vieste: la Cattedrale del 1100 e il Castello Svevo del 1000.
Accanto alla Cattedrale c’è la “Chianca Amara”, la pietra amara, che ricorda il luogo dove nel 1554 furono uccisi donne, vecchi e bambini dai pirati di Solimano il Magnifico.
Ogni passeggiata per Vieste finisce inevitabilmente a Punta San Francesco, estremo lembo della penisola da cui si ammira a destra il trabucco e a sinistra Marina Piccola e il Faro. Da qui parte la strada più fotografata di Vieste, una stradina a strapiombo sul mare costeggiata da bar e ristorantini. Nella parte bassa del borgo c’è la villa e la spiaggia di Marina Piccola con vista sull’isolotto del Faro.
Su questa spiaggia cittadina e la villa alle spalle si svolge gran parte della vita di Vieste.
Il simbolo di Vieste, il Pizzomunno, invece, si trova dall’altro lato del borgo sulla spiaggia della Scialara, detta anche del Castello. Secondo la leggenda, lo scoglio alto 25 metri non è nient’altro che il pescatore Pizzomunno pietrificato dal dolore dopo che le sirene gelose e il mare si erano prese la sua Cristalda.
Peschici
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Come già detto, Peschici si contende con Vieste il titolo di perla del Gargano.
Anche in questo borgo prevalgono le case bianche, le piazzette, i balconi fioriti e i vicoli stretti con la vista che si apre all’improvviso sul mare. Più che un paese sembra un grande cortile in cui le persone si incontrano, chiacchierano, mettono le sedie fuori gli usci per aspettare l’arrivo del fresco nelle giornate d’estate.
E anche se le torri hanno protetto Peschici dall’assalto dei saraceni per molti secoli, nulla possono contro il turismo di massa che ogni estate invade questo borgo del Gargano.
Questo non toglie nulla al fascino di Peschici, anche se la città si è molto allargata oltre il borgo e soffre di sovraffollamento e gente in cerca di parcheggio.
Il monumento più rappresentativo del centro di Peschici è il Castello Bizantino con una magnifica vista sul mare e un piccolo museo degli strumenti di tortura.
Il monumento più importante fuori dal borgo è l’abbazia di Santa Maria della Calèna, una delle più antiche d’Italia, purtroppo oggi abbandonata e decadente.
Secondo la leggenda in questa abbazia è seppellita la figlia del pirata Barbarossa con un immenso tesoro. Da sotto l’abbazia dovrebbe esserci un camminamento che porta alla spiaggia dello Jalillo che serviva ai monaci per sfuggire in caso di attacco.
La prova dovrebbe essere il mare che si sente mettendo l’orecchio sull’acquasantiera in fondo alla navata sinistra della chiesa nuova.
Come Vieste, anche Peschici ha la sua spiaggia cittadina facilmente accessibile: la Marina, che si stende dal promontorio del borgo fino a Monte Pucci.
Rodi Garganico
3Rodi Garganico è un borgo faticoso! Si trova in alto, in splendida posizione spettacolare sull’Adriatico e a differenza di Vieste e Peschici, per raggiungere il mare non bastano i piedi ma c’è bisogno dell’auto o dei mezzi pubblici.
Ma è proprio il mare la motivazione principale che spinge a questi sacrifici: soprattutto la spiaggia di Levante che parte dal porticciolo e si allunga per 4 km quasi fino a Peschici.
Sabbia bassa, mare cristallino, ogni tanto qualche ristorante e punto ristoro: veramente un paradiso per famiglie e bambini.
La spiaggia di Ponente, invece, è quella più attrezzata per famiglie e bambini piccoli, perché qui ci sono soprattutto i lidi turistici.
Anche in questo caso sono circa 4 km di spiagge fino al confine con Ischitella. Il borgo di Rodi Garganico, sul promontorio che divide le due spiagge, è molto carino ed è qui che si svolge la vita serale dopo il ritorno dal mare.
La parte più caratteristica è il quartiere “Chépe abbasce” (A testa in giù): prende il nome dal fatto che era abitato dai pescatori che dai vicoli e dalle case potevano osservare il mare.
Il monumento più rappresentativo del borgo è il Santuario della Madonna della Libera: dove da secoli si venera un’immagine sacra che, secondo la leggenda, fu portata dai veneziani dopo la preso di Costantinopoli da parte dei turchi.
In realtà, pare che l’immagine abbia fermato la nave davanti a Rodi e gli abbia impedito di proseguire verso Venezia solo dopo essere stata portata in terraferma. Rodi Garganico è famosa soprattutto per i suoi agrumi IGP: le arance del Gargano e il Limone Femminello, la varietà più antica d’Italia.
Le Isole Tremiti
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Le Isole Tremiti sono indubbiamente un paradiso, con una natura intatta, un mare realmente cristallino anche se l’ospitalità e l’organizzazione non sempre è all’altezza delle aspettative.
Anche se sono scelte da chi cerca una vacanza solo mare, le Isole Tremiti offrono molte cose da vedere, storiche e naturalistiche: la grotta del Bue Marino e la Pineta a San Domino, la la abbazia-fortezza di San Nicola.
I fondali intorno alle isole sono amati da chi fa immersioni e snorkeling e offrono scenari spettacolari di grotte, insenature, pesci di ogni razza e dimensione, relitti romani, turchi e più recenti.
Nelle cinque isole si mangia molto bene ma è molto difficile trovare un hotel se non si prenota in anticipo. Le Tremiti sono conosciute anche con il nome di Diomedee perché la loro origine è legato all’eroe greco Diomede, che le avrebbe create lanciando in mare tre grandi sassi portati da Troia.
In queste isole Diomede sarebbe poi morto. Di questo mito restano le Diomedee, uccelli dal canto particolare che popolano le scogliere delle Isole Tremiti. Secondo Virgilio non sono altro che i compagni di Diomede, trasformati da Afrodite in uccelli affinché possano per sempre piangere e vegliare sul loro eroe.
In questa pagina vi consigliamo le 10 cose da fare e vedere alle Isole Tremiti.
Monte Sant'Angelo nel Gargano
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Monte Sant’Angelo è uno dei borghi più belli d’Italia nonché famoso luogo di culto per la presenza della Grotta di San Michele Arcangelo.
Secondo la tradizione qui nel 490 uno dei tre angeli di Dio apparve a un ricco pastore che cercava di recuperare un toro. Subito questo luogo divenne metà di pellegrinaggi, perché l’angelo aveva promesso il perdono dai peccati a chiunque visitasse la grotta.
Si tratta di un luogo sorprendente, sia per l’atmosfera mistica, sia per la struttura architettonica.
Una lunga scala di 86 gradini in discesa porta alla Grotta a cui si accedere dopo aver varcato la Porta Bronzea, realizzata a Costantinopoli nel 1086. Da qui si accede alla vera grotta, immersa nel buio e illuminata solo dalla luce delle candele.
Una sensazione unica che colpisce anche chi non è religioso e visita la grotta solo per turismo. Il 25 giugno 2011 il Santuario di San Michele Arcangelo è stato dichiarato Patrimonio Mondiale dell’Umanità UNESCO perché uno dei luoghi dei culto e di potere dei Longobardi in Italia (vedi anche Benevento, Brescia, Campello sul Clitunno e Cividale del Friuli).
Già dalla prima apparizione intorno al santuario nacque subito un quartiere di piccole case abitate da contadini e artigiani, che diedero vita al quartiere Junno.
Case bianche, quasi sempre di una sola stanza, appoggiate l’une alle altre e collegate da vicoletti e archi. Se avete mai visto una foto di Monte Sant’Angelo, probabilmente ritraeva questo quartiere.
Da non perdere anche il Complesso di San Pietro, a pochi metri dalla grotta una rampa di scale porta a questo insieme di edifici composto da quel che resta della chiesa di San Pietro, dal battistero di San Giovanni in Tumba (Tomba di Rotari) e dalla Chiesa di Santa Maria Maggiore.
Nel centro storico è da visitare il Castello, soprattutto per la magnifica vista sul Gargano e il Tavoliere. Fuori dal centro storico, a circa 8 km, c’è l’Abbazia di Santa Maria di Pulsano, un complesso religioso che nonostante le vicissitudini è arrivato a noi dal 591.
Informazioni per la visita alla Grotta di San Michele Arcangelo
Luglio – Settembre
Giorni festivi 7.00 – 20.00
Giorni feriali 7.30 – 20.00
Aprile – Giugno e Ottobre
Giorni festivi: 7.00 – 13.00 / 14.30 – 20.00
Giorni feriali: 7.30 – 12.30 / 14.30 – 19.00
Novembre – Marzo
Giorni festivi: 7.00 – 13.00 / 14.30 – 19.00
Giorni feriali: 7.30 – 12.30 / 14.30 – 18.00
Vico del Gargano
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Vico del Gargano è uno dei borghi più belli d’Italia ed è famoso soprattutto per essere stata ribattezzato “borgo dell’amore”.
Questo soprattutto per la presenza del “Vicolo del bacio“, largo solo 50 centimetri tanto che veniva usato dagli innamorati per sfiorarsi e baciarsi quando non era consentito dalle regole sociali. Oggi la tradizione è rimasta e si rinnova il 14 febbraio giorno di San Valentino che è anche patrono del borgo.
Vico del Gargano si trova nel cuore della Foresta Umbra (vedi punto 8) a metà strada tra Rodi Garganico e Peschici ed è leggermente spostato verso l’interno anche se ha due spiagge famose: quella del Menaio e quella di Calanella. La prima è una lunga lingua di sabbia finissima con alle spalle una foresta di Pini d’Aleppo, proseguimento della spiaggia di Levante di Rodi Garganico.
La seconda, invece, è una piccola baia riparata al confine con Peschici e sotto il promontorio di Monte Pucci. Nel centro del borgo sono da visitare il Castello e la Collegiata dell’Assunta.
Mattinata
7Mattinata non è certamente uno dei borghi più belli del Gargano: nulla a che vedere con l’armonia di Vieste, Peschici o Monte Sant’Angelo.
Le case sono cresciute in modo smisurato e tranne il Rione Iunno, la visita al resto borgo può essere anche evitata. Quello che colpisce è la valle che dal paese degrada verso il mare, ricca di ulivi, mandorli e arance.
Nel territorio di Mattinata, poi, rientrano alcune delle cale e spiagge più belle del Gargano e d’Italia, quindi è una tappa imperdibile soprattutto per questo.
La più famosa è la Baia delle Zagare, che si raggiunge solo via mare o attraverso l’ascensore scavato nella roccia di un resort della zona (previa autorizzazione).
Accanto a questa c’è la Baia dei Faraglioni che prende il nome da due rocce che emergono dal mare che ricordano quelli più famosi di Capri. Tra le spiagge più belle, quella più facilmente raggiungibile, quindi anche la più frequentata, è quella di Vignanotica: sassolini bianchi, mare cristallino e altissime falesie a ripararla dal vento.
La spiaggia meno attraente ma più attrezzata con lidi, bar, ristoranti e servizi è quella di Piana, proprio a valle del borgo di Mattinata.
La Foresta Umbra e i laghi
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Non è facile muoversi nel Gargano: anche se i borghi distano poche decine di chilometri l’uno dall’altro, c’è una sola grande strada a scorrimento e bisogna quasi sempre attraversare la Foresta Umbra, un area verde che da molti turisti è vissuta solo come un ostacolo prima di arrivare al mare.
In realtà la Foresta Umbra è un luogo straordinario, ricco di biodiversità: le faggete sono protette come Patrimonio Naturale dall’UNESCO ma anche i lecci sono protagonisti del paesaggio.
Da non perdere una “visita” al leccio di Vico del Gargano, portato dalla Foresta Umbra al Convento del Santissimo Crocifisso nel borgo.
Alto 50 metri con una circonferenza di 5 metri sembra che a piantarlo sia stato fra’ Nicola da Vico, morto nel 1719. Nella Foresta le specie animali sono innumerevoli: cinghiali, donnole, caprioli e cervi.
Nel cuore della Foresta c’è un laghetto artificiale facilmente raggiungibile ricco di di carpe, pesci gatto, tartarughe e rospi.
Del Gargano fanno parte anche i laghi di Lesina e Varano, i più grandi del Sud Italia. Sono laghi costieri con acqua salmastra, ricchi di vita e vegetazione, nonché spiagge che affacciano su mare cristallino.
Da non perdere una visita al borgo dei pescatori di Lesina famoso per la pesca di anguille e capitoni e una visita al Giardino Botanico e il Museo Naturalistico.
Manfredonia
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Il turista frettoloso salta una visita a Manfredonia, l’unica “città” del Gargano. Eppure questa località di mare merita una visita per diversi motivi: prima di tutto il Castello Angioino Aragonese si trova nel cuore del lungomare, ricco di bar, ristoranti e spiagge. Oggi il Castello ospita il Museo Archeologico di Manfredonia con reperti del Gargano e del Tavoliere (biglietto 5 euro).
Pochi chilometri fuori dal centro, nella zona balneare di Siponto, è indispensabile visitare l’Area Archeologica: per due motivi principali.
La Basilica di Santa Maria Maggiore, splendido esempio di romanico pugliese. Costruita tra la fine dell’XI e gli inizi del XII secolo, ha la forma di un cubo sormontato al centro da una piccola cupola e una cripta con ingresso dall’esterno.
Accanto alla chiesa romanica c’è la ricostruzione in acciaio di una basilica paleocristiana del IV secolo dopo Cristo.
Si tratta dell’opera “Dove l’arte ricostruisce il tempo”, un’innovativa installazione in rete metallica opera del giovane artista lombardo Edoardo Tresoldi. Da ammirare principalmente di sera quando cala la notte e l’installazione si illumina.
Se avete bimbi piccoli e qualche ora di tempo è il caso di visitare il Museo dei Pompieri, voluto da un ex esperto di sicurezza sul lavoro e appassionato raccoglitore di oggetti e ricordi di questa gloriosa professione.
Dietro la facciata anonima del capannone che lo ospita nella zona industriale c’è un luogo incantevole che vale la pena visitare (Via Antonio Meucci, biglietto 8 €).
Orari di apertura e costo del biglietto per l’Area Archeologica di Siponto
Orari di apertura: dal mercoledì alla domenica dalle ore 9.00 alle ore 18.00.
Costo del biglietto: 3 euro.
San Giovanni Rotondo
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San Giovanni Rotondo non è un borgo particolarmente attraente, ma è la cittadina in cui è vissuto Padre Pio da Pietrelcina e questo, al di là del credo religioso, è un ottimo motivo per visitarla.
La prima cosa che si vede già da lontano e colpisce di San Giovanni Rotondo è l’immenso ospedale aggrappato alla montagna: la Casa Sollievo dalla Sofferenza è nata per volontà di Padre Pio per aiutare i malati poveri senza possibilità di assistenza, oggi è una vera cittadella della salute che attira ogni giorno persone da tutta Italia in cerca di una soluzione per patologie piccole o grandi.
Mescolati ai malati e ai loro parenti ci sono migliaia di turisti che arrivano a San Giovanni per visitare i luoghi di Padre Pio che si trovano tutti nella parte alta della cittadina.
Nella piazza c’è il Santuario di Santa Maria delle Grazie, con i luoghi della vita del frate: la cella, l’altare, il confessionale. Sicuramente luogo più intimo rispetto alla bellissima Chiesa di San Pio, costruita a poche decine di metri su progetto di Renzo Piano: sfarzosa, immensa, ricca di mosaici ma più adatta per accogliere milioni di fedeli ogni anno, oggi conserva nella Cripta il corpo del santo.
In primavera da non perdere una passeggiata nella Via Crucis Monumentale che si trova nel poggio a sinistra della Chiesa di Santa Maria delle Grazie.
Orari di apertura per i luoghi di San Pio
Chiesa di Santa Maria delle Grazie: dalle ore 6,00 alle ore 22,00
Cripta + Cella: dalle ore 7,00 alle ore 19,00
Chiesa di San Pio: dalle ore 6,00 alle ore 22,30
Cosa mangiare nel Gargano
11Se si pensa al Gargano i piatti che vengono in mente sono tutti di mare: del resto siamo sullo sperone d’Italia che si tuffa in un mare pulito, azzurro e pescoso.
In realtà, la cucina garganica è ricca di prodotti della terra e dell’agricoltura che sono alla base di alcuni di piatti da assaggiare assolutamente.
Per quanto riguarda la cucina di mare, quindi, non c’è molta differenza con quella di altre zone della Puglia: polpi, seppie, pesci, frutti di mare abbondano sulle tavole.
Tra le particolarità di mare, ricordiamo le alici nere di Vieste e le anguille del lago di Lesina. Tra i prodotti della terra abbiamo 5 presidi Slow Food: il caciocavallo podolico e la carne di questa razza nobilissima, le già citate anguille di Lesina, gli agrumi e la fava di Carpino.
Con la carne di capra o pecora si prepara la Muscisca. Tra le particolarità da non perdere la “paposcia” di Vico, ma diffusa ormai in tutto il Gargano: un panino – pizza farcito con pomodori, formaggi, con verdure e altri prodotti tipici locali. Non ci sono vini che risaltano nelle cronache gastronomiche nazionali, ma molti vini locali buoni e genuini, come il Gargano IGT e il San Severo.
Tra i dolci, da non perdere le ostie ripiene di Monte Sant’Angelo: due cialde di ostia farcite con un ripieno di mandorle tostate, caramellate con zucchero e miele.
Dove dormire nel Gargano
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