Cosa vedere a Tarquinia nel Lazio

Le cose da fare e vedere assolutamente durante un week end o una vacanza a Tarquinia nel Lazio

Cosa vedere a Tarquinia - Piazza Matteotti con la fontana
Cosa vedere a Tarquinia - Piazza Matteotti con la fontana

Tarquinia è una perla turistica del litorale laziale, ma prima di tutto, una straordinaria testimonianza della civiltà etrusca.

Tarquinia è celebre in tutto il mondo per le sue straordinarie tombe dipinte etrusche, dichiarate Patrimonio dell’Umanità dall’UNESCO: la Necropoli dei Monterozzi, quindi è la prima destinazione del nostri itinerario. Visitare questi scrigni sotterranei dipinti con scene di vita quotidiana, riti, danze e colori racconta molto di questo popolo tanto raffinato quanto misterioso.

La seconda tappa è il Museo Archeologico Nazionale Etrusco, nel centro storico del borgo, che raccoglie le testimonianze della città prima etrusca e poi romana.

Tutto quello che c’è da vedere a Tarquinia si snoda lungo il percorso che parte dall’ingresso al borgo in Piazza Cavour e si arrampica lungo il corso principale e le stradine interne. Qui c’è Piazza Matteotti con il Palazzo Comunale e la Fontana, a poca distanza la Chiesa di San Pancrazio e di San Martino.

Il percorso in salita si conclude all’Alberata Dante Alighieri, luogo panoramico ideale per un po’ di riposo. Un po’ più distante la principale chiesa del borgo Santa Maria in Castello, splendido esempio di romanico con vista sulla valle del fiume Marta.

Se si ha un po’ più di tempo a disposizione si può fare un’escursione al Lido di Tarquinia o verso la Tuscia e la Maremma: Capalbio, il Monte Argentario, Tuscania, Viterbo e Caprarola sono solo a pochi chilometri di distanza.

L’antica Corneto (questo era il nome di Tarquinia fino al 1922) è una meta ideale per un fine settimana tra Maremma laziale e Tuscia viterbese.

La città è ordinata, accogliente, non molto costosa e si mangia bene. Ideale per staccarsi dalla città e godersi qualche giorno in relax scoprendo dei luoghi bellissimi della nostra Italia.

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La necropoli estrusca dei Monterozzi

1Il nostro itinerario per Tarquinia inizia con il sito turistico più difficile da raggiungere: la Necropoli etrusca di Monterozzi a circa 1 km fuori dal borgo: per l’importanza storica e per comprendere subito l’importanza di questa cittadina, bisogna per forza partire da qui.

Vi diamo subito un consiglio pratico: indossate scarpe comode ed evitate di visitare la necropoli nelle ore più calde del giorno e nei giorni più caldi dell’anno. Potreste non uscirne vivi!

Anche se le tombe visitabili sono solo 22 su 6.000, è davvero una faticata ma ne vale la pena. Il nome di Monterozzi viene dai caratteristici cumuli (collinette) al di sotto delle quali sono scavate le tombe etrusche: Patrimonio dell’umanità UNESCO dal 2004, Monterozzi rappresenta una delle testimonianze più straordinarie della civiltà etrusca.

Quasi tutte le tombe visitabili sono decorate con affreschi vivaci e ben conservati che offrono uno sguardo affascinante sulla cultura e sui rituali funebri degli Etruschi. Tutte le tombe permettono di ammirare dipinti “a fresco” con scene di carattere magico e religioso, dai colori intensissimi che servivano per far rivivere al defunto la vita terrena.

Davvero difficile scegliere quale sia la tomba più bella tra quelle famose: la Tomba della Caccia e della Pesca, delle Leonesse, della caccia e della pesca, dei Leopardi e così via.

Orari di apertura e costo del biglietto per la Necropoli di Monterozzi

Orari di apertura

Dal 14 Ottobre 2024 al 29 Marzo 2025: 09:00 – 17:00 (Ultimo ingresso alle 16:00).
Dal 30 Marzo 2025 al 25 Ottobre 2025: 09:00 – 19:30 (Ultimo ingresso alle 18:30)

Costo del biglietto:
Il biglietto di ingresso è integrato con gli altri luoghi del circuito: con il biglietto Cumulativo da 8 euro si accede anche al Museo Archeologico di Tarquinia.
Con il biglietto Circuito (16 €) si può entrare anche al Museo Archeologico di Tarquinia, al Parco Archeologico e Museo Archeologico di Cerveteri.

Il biglietto permette l’ingresso ai quattro siti del Parco Archeologico di Cerveteri e Tarquinia entro 4 mesi dalla data della prima validazione.

Come arrivare alla Necropoli dei Monterozzi

A piedi attraversando il centro storico di Tarquinia e seguendo le indicazioni.
In auto (parcheggio esterno lungo la strada)
Navetta dalla Barriera di San Giusto, fuori dalla porta a circa 50 metri dal Museo Archeologico: gratis ogni 30 minuti circa.

La Necropoli Etrusca di Monterozzi a Tarquinia
La Necropoli Etrusca di Monterozzi a Tarquinia

Il Museo Archeologico Nazionale Etrusco di Tarquinia

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Il Museo Archeologico Nazionale di Tarquinia, ospitato nello splendido Palazzo Vitelleschi del 1400 è il secondo luogo imperdibile della cittadina laziale. Dopo la visita a Monterozzi, qualche ora in questo museo è indispensabile per approfondire la conoscenza della Tarquinia etrusca e romana.

Persone da tutto il mondo arrivano fin qui per ammirare una vasta collezione di reperti archeologici provenienti principalmente dalla Necropoli di Monterozzi, tra cui sarcofagi in pietra, ceramiche dipinte, gioielli preziosi, manufatti in bronzo e alcune tombe “strappate” dalla Necropoli di Monterozzi e ricostruite qui.

Al pianterreno si può ammirare il sarcofago del Sacerdote, con le spoglie di Laris, il capostipite della famiglia dei Partunu. Una delle attrazioni principali è rappresentata dai famosi Cavalli Alati, scultura che un tempo decorava il Tempio dell’Ara della Regina. Imperdibili la Tomba di Vesrna e quella del Triclinio “smontate” dalla necropoli e rimontate qui per poterle ammirare da vicino.

Orari di apertura e costo del biglietto per il Museo Archeologico Etrusco

Orari di apertura

Dal martedì alla domenica 9:00 – 19:30 (Ultimo ingresso ore 18:30)
Lunedì chiuso.

Costo del biglietto
Il biglietto di ingresso è integrato con gli altri luoghi del circuito: con il biglietto Cumulativo da 8 euro si accede anche al Museo Archeologico di Tarquinia.
Con il biglietto Circuito (16 €) si può entrare anche al Museo Archeologico di Tarquinia, al Parco Archeologico e Museo Archeologico di Cerveteri.

Il biglietto permette l’ingresso ai quattro siti del Parco Archeologico di Cerveteri e Tarquinia entro 4 mesi dalla data della prima validazione.

Come arrivare al Museo Archeologico Etrusco

A piedi in Piazza Cavour, appena si entra nel borgo.
In auto (parcheggio Piazza Cavour )
Navetta dalla stazione a Barriera di San Giusto, fuori dalla porta a circa 50 metri dal Museo Archeologico.

Il Museo Archeologico Nazionale Etrusco di Tarquinia
Il Museo Archeologico Nazionale Etrusco di Tarquinia

Piazza Matteotti a Tarquinia

Il Palazzo Comunale di Tarquinia
Il Palazzo Comunale di Tarquinia

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Il centro di Tarquinia, da cui è inevitabile passare, è Piazza Giacomo Matteotti. La piazza si trova lungo l’asse della città che parte dalla Barriera di San Giusto e termina sull’Alberata Dante Alighieri.

Piazza Matteotti è dominata dal Palazzo Comunale, edificio romanico risalente al XIII secolo, con una facciata rimaneggiata in epoca barocca.  presenta una scalinata che conduce a un loggiato, mentre la torre civica, realizzata tra il X e l’XI secolo, testimonia l’importanza storica dell’edificio. All’interno da non perdere la Sala degli Affreschi.

Al centro della piazza si trova la fontana monumentale costruita tra il 1723 e il 1725 per celebrare l’arrivo dell’acqua portata dal nuovo acquedotto. La fontana, progettata da Barigioni, è composta da una vasca circolare in marmo con quattro alzate decorate da mascheroni barbuti, dai quali sgorgano getti d’acqua. Al centro, cinque elementi in peperino formano una sorta di scogli, sormontati da mensoloni.

Piazza Matteotti è anche sede di importanti eventi culturali, come il Palio dell’Anello, durante il quale si svolgono cerimonie e spettacoli storici.

Cosa vedere a Tarquinia - Piazza Matteotti con la fontana
Cosa vedere a Tarquinia - Piazza Matteotti con la fontana

Via delle Torri e le chiese di San Pancrazio e San Martino

4Accanto al Palazzo Comunale c’è un arco con scalone, molto fotografato, che dopo pochi metri conduce alla Chiesa di San Pancrazio. L’epoca di costruzione è incerta ma gli elementi architettonici fanno pensare al 1200.

Aperta al culto fino ai primi del Novecento oggi è un auditorium sede di eventi culturali quali mostre, conferenze, concerti. Dalla chiesa si prosegue per la suggestiva Via delle Torri e da qui una deviazione porta alla Chiesa di San Martino.

Questa è la chiesa più antica di Tarquinia anche se della costruzione romanica originaria non resta molto. L’interno è suddiviso in tre navate da coppie di pilastri e lungo la navata di sinistra si può vedere ciò che resta di un affresco del sec. XV raffigurante S. Anna e la Vergine col Bambino.

La Chiesa di San Martino a Tarquinia
La Chiesa di San Martino a Tarquinia

L'Alberata Dante Alighieri

5Proseguendo la salita verso il borgo si arriva all’Alberata dedicata a Dante Alighieri. Qui, al fresco degli ulivi e dei cipressi lo sguardo vaga sull’infinito delle colline tarquinesi.

Un luogo di pace perfettamente integrato con le mura dell’antico acquedotto su cui si può salire per ammirare i tetti del borgo.

L'Alberata Dante Alighieri a Tarquinia
L'Alberata Dante Alighieri a Tarquinia

La Chiesa e il Convento di San Francesco

La Chiesa e il Convento di San Francesco a Tarquinia
La Chiesa e il Convento di San Francesco a Tarquinia

6Ritornati in Piazza Matteotti, prendendo Via di Porta Tarquinia (che porta alla Necropoli dei Monterozzi), si incontrano la Chiesa e il Convento di San Francesco.

Secondo la leggenda la chiesa fu edificata tra la fine del XIII e l’inizio del XIV secolo, nel luogo dove San Francesco compì un miracolo salvando alcuni bambini di un antico oratorio dedicato alla Trinità.

La chiesa è un significativo esempio di fusione tra stile romanico (soprattutto nella facciata) e gotico (più visibile all’interno). All’interno ci sono cinque cappelle realizzate tra il XV e XVI secolo.

Il convento ospita i frati dell’Immacolata. Purtroppo a meno di un colpo di fortuna, è sempre chiuso e non si possono visitare sia il chiostro sia il bel pozzo rinascimentale presente nel giardino.

Orari di apertura e costo del biglietto per la Chiesa di San Francesco

Orario:tutti i giorni: 09:00–12:00 e 16:00–18:00
Indirizzo: Via di Porta Tarquinia
Costo del biglietto:
gratis.


La Chiesa di Santa Maria di Castello

La Chiesa di Santa Maria di Castello a Tarquinia
La Chiesa di Santa Maria di Castello a Tarquinia

7Da circa 1000 anni la Chiesa di Santa Maria di Castello domina sulla valle del fiume Marta offrendo viste spettacolari. Considerato uno degli esempi più belli e ben conservati dell’architettura romanica nel Lazio sorge in un “castello”, cioè un borgo fortificato a cui si accede da una porta difesa da una torre.

Santa Maria in Castello ha un interno semplice e austero con colonne e archi tipici dello stile romanico, oltre a un prezioso ciclo di affreschi medievali. Di grande rilievo è il pavimento cosmatesco, con i suoi mosaici geometrici che riflettono la maestria delle botteghe artigiane romane del XII secolo. I danni al pavimento, molto visibili, sono il risultato del bivacco delle truppe francesi venute in Italia su invito di Pio IX che trasformarono la la chiesa in una stalla.

Da ammirare soprattutto il fonte battesimale di forma ottagonale. Il quadrante di ogni lato è rivestito con un marmo di tipo diverso che, secondo la leggenda, proviene dalla città romana di Gravisca distrutta dai visigoti di Alarico nel 408.

A lato della chiesa c’è la torre di Santa Maria in Castello che è la più alta di tutta la città. È possibile accedere al campanile che offre ulteriori vedute mozzafiato della città e della campagna maremmana circostante.

Orari di apertura e costo del biglietto per la Santa Maria in Castello

Orario di apertura: dal martedì alla domenica. Ore 10 – 13 e 16 – 19.
Costo del biglietto: gratis

La Chiesa di Santa Maria di Castello vista dalla valle
La Chiesa di Santa Maria di Castello vista dalla valle

Lido di Tarquinia

8Se si visita Tarquinia in primavera o estate è d’obbligo fare qualche chilometro per raggiungere la costa e il Lido di Tarquinia. Da decenni meta di villeggiatura sia per i romani in cerca di relax sul mare, sia per turisti provenienti da tutta Italia, questo tratto di costa unisce la bellezza naturalistica alle testimonianze archeologiche.

Si tratta di una tipica zona di villeggiatura urbanizzata con bar, ristoranti e lidi su un lungomare sabbioso adatto soprattutto a bambini e famiglie.

Per chi vuole fare qualche escursione, la prima tappa è Gravisca, oggi Porto Clementino, che fu un importante porto etrusco legato ai commerci mediterranei e sede di un santuario greco dedicato a Era, Afrodite e Demetra.

Conquistata dai Romani nel 181 a.C.,  fu saccheggiata dai Visigoti nel 408, decadde definitivamente. Gli scavi archeologici hanno riportato alla luce il santuario emporico, una domus patrizia con tesoretto e reperti greci. Porto Clementino, ricostruito nel Settecento da papa Clemente XII (da cui il nome), mantenne funzioni commerciali fino alla seconda guerra mondiale.

Altra tappa imperdibile sono le Saline di Tarquinia, un’area naturalistica di grande valore ambientale. Queste saline, risalenti al periodo romano, sono oggi una riserva protetta gestita dal WWF. Qui si possono osservare numerose specie di uccelli, tra cui fenicotteri e aironi, che trovano rifugio nelle vasche d’acqua salmastra. È un luogo ideale per gli amanti del birdwatching e delle passeggiate nella natura.


Dintorni di Tarquinia

Il borgo di Caprarola - Palazzo Farnese
Il borgo di Caprarola - Palazzo Farnese

9Se resta un po’ di tempo consigliamo di esplorare di dintorni di Tarquinia, ricchi di natura, borghi e testimonianze archeologiche.

La tappa più vicina è Tuscania, a 25 minuti di auto, borgo celebre per le basiliche romaniche di San Pietro e Santa Maria Maggiore, offre suggestivi scorci medievali, mura imponenti e necropoli.  etrusche.

Sempre nella Tuscia viterbese c’è il Lago di Bolsena con la sua natura incantevole e i borghi raccolti: imperdibile una visita a Marta con la piccola frazione di Capodimonte.

Con una giornata intera a disposizione la meta ideale è Viterbo, anche se noi consigliamo qualche ora a Caprarola con lo splendido Palazzo Farnese.

Se preferite il mare, con pochi chilometri e 20 minuti di auto si arriva in Toscana con il borgo di Capalbio e il Monte Argentario.

Capalbio
Capalbio

Dove parcheggiare e come muoversi a Tarquinia

10Tarquinia è un borgo verticale, con il centro storico costruito in salita su un colle. Gran parte delle stradine dentro le mura sono pedonali e protette da ZTL, quindi è impossibile non prendere una multa.

Il consiglio quindi è di parcheggiare in basso e poi passeggiare per il borgo con calma: il parcheggio consigliato è quello nei pressi della Barriera di San Giusto. Da lì si arriva al Museo Archeologico in 2 minuti e poi via via in tutti i luoghi turistici principali.

La Necropoli è un po’ fuori dal centro e ci si arriva con una passeggiata di 15 minuti o in auto perché lì è possibile arrivare in auto e parcheggiare. In alternativa c’è la navetta gratuita che passa per il borgo.

Per esplorare Lido di Tarquinia è indispensabile l’auto, così come i dintorni indicati nel nostro itinerario. Se ci si vuole limitare al borgo di Tarquinia, si può scegliere anche di arrivare in treno alla stazione di Tarquinia a 3 km dal centro e servita da autobus di linea.

Come muoversi e dove parcheggiare a Tarquinia
Come muoversi e dove parcheggiare a Tarquinia

Cosa e dove mangiare a Tarquinia

Cosa mangiare a Tarquinia
Cosa mangiare a Tarquinia

11Tarquinia è al centro di un territorio sospeso tra colline e mare, Tuscia e Maremma, che si riflette nei piatti.

Primi piatti

La tradizione gastronomica di Tarquinia e della Tuscia si apre con primi piatti che raccontano la storia contadina e marinara del territorio. L’acquacotta, in tutte le sue varianti, rappresenta il simbolo della cucina povera: una zuppa calda a base di pane raffermo, verdure, cipolla e uova, arricchita talvolta da pomodoro o pecorino.

Non meno celebri le pappardelle al sugo di cinghiale, piatto tipico della Maremma laziale, dal gusto deciso e avvolgente. Nei borghi della Tuscia è diffusa anche la pasta fresca fatta a mano, come i pici all’aglione, conditi con una salsa semplice e intensa che esalta l’aroma dell’aglio.

Sulle coste di Tarquinia, invece, non manca la tradizione marinara con la zuppa di pesce alla tarquiniese, ricca e profumata.

I secondi riflettono la doppia anima del territorio, sospesa tra mare e campagna. A Tarquinia e lungo la Maremma troviamo il cacciucco di mare, piatto di pescatori dal gusto deciso, mentre nell’entroterra domina la carne. Il cinghiale alla maremmana, cucinato in umido con vino rosso, pomodoro e spezie, rappresenta uno dei capisaldi della cucina locale.

Da citare anche il coniglio alla cacciatora, aromatizzato con erbe mediterranee, e i piatti a base di agnello, spesso cotti alla brace o in forno.

Se disponibile nei ristoranti è da assaggiare il Mirandò, uno dei piatti più autentici e identitari della cucina tarquiniese. Nasce come ricetta povera, espressione della saggezza contadina e della necessità di “fare di necessità virtù” in tempi in cui le risorse erano limitate. La sua particolarità è la doppia funzione: da un lato, ammorbidire tagli di carne più duri grazie alla lunga cottura lenta, dall’altro ottenere un brodo ricco e saporito con pochissimi ingredienti, trasformando la semplicità in gusto.

Tra i dolci sono da provare i tozzetti alle nocciole, croccanti e profumati, ideali da gustare con un bicchiere di vino dolce. Diffuse anche le ciambelline al vino, simbolo delle feste popolari, e le castagnole, tipiche del periodo carnevalesco. In Maremma, invece, spiccano gli sfratti, dolci arrotolati ripieni di miele e frutta secca, di origine ebraica.

Ad accompagnare questa cucina robusta e variegata non mancano i vini del territorio. Tra i bianchi, spicca l’Aleatico di Gradoli, mentre tra i rossi il Cesanese e il Sangiovese della Maremma sono alla base del Tarquinia DOC e si abbinano perfettamente alle carni. Per i dolci, ottimo il Vin Santo della Tuscia, ideale con tozzetti e ciambelline.

Per una sosta veloce consigliamo il ristorante l’Alberata e Boca nei pressi del Museo Archeologico. Per una cena a base di Carne c’è Therra vicino alla Chiesa di San Pancrazio mentre per il pesce la destinazione è Falcioni a Tarquinia Lido.


Dove dormire a Tarquinia

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Alfonso Cannavacciuolo
Alfonso Cannavacciuolo è un copywriter e redattore professionista. Scrive per aziende e agenzie pubblicitarie. Insegna scrittura in master e università e ha pubblicato tre manuali di scrittura con Hoepli editore. Appassionato di viaggi e fotografia, scrive guide e reportage. Ha fondato 10cose.it nel 2009. Oggi 10cose.it è uno dei principali portali turistici italiani.