Ca’ Rezzonico a Venezia

Uno dei più bei palazzi di Venezia, sede del Museo del Settecento Veneziano. Uno straordinario viaggio tra arredi, affreschi del tiepolo e testimonianze del '700 di Venezia.

Ca’ Rezzonicoa a Venezia
Ca’ Rezzonicoa a Venezia

Il Palazzo della famiglia Rezzonico è uno dei più belli e visitati di tutta Venezia. La sua costruzione ha inizio nel 1649 su commissione dei nobili Bon, ma i problemi economici della famiglia ne fecero rallentare i lavori.

Nel 1751 i Rezzonico acquistarono il palazzo e diedero mandato a Giorgio Massari di riprendere i lavori che terminarono nel 1756. Massari costruì l’imponente facciata che da sul Canal Grande, la massiccia scala d’ingresso, il gigantesco ingresso e il salone da ballo, edificato al posto del solaio del secondo piano.

I migliori pittori operanti a Venezia in quel periodo furono coinvolti nelle decorazioni di Casa Rezzonico: come Giambattista Tiepolo, autore dei soffitti affrescati in occasione del matrimonio tra Ludovico Rezzonico e Faustina Savorgnan a Jacopo Guarana. Con l’elezione a Papa con il nome di Clemente XIII di Carlo Rezzonico, già Vescovo di Padova, è sancito il momento più alto della famiglia che finirà comunque nel giro di cinquant’anni.

Decadenza e rinascita di Ca' Rezzonico

La grande fortuna artistica accumulata dalla famiglia viene sperperata, Ca’ Rezzonico vive il suo periodo più nero a causa della spartizione del ricco arredo tra gli eredi. Bisognerà aspettare la seconda metà dell’ottocento per fa rivivere lo splendido palazzo: il poeta inglese Robet Browning acquistò Ca’ Rezzonico e ci passò gli ultimi anni della sua vita, fino al 1889 quando morì per l’aggravarsi si una bronchite cronica. Prima che la struttura venisse ceduta, nel 1935 al Comune di Venezia, la splendida casa fu acquistata dal deputato parlamentare Lionello Hirschell de Minerbi. Oggi Ca’ Rezzonico è la sede del Museo del Settecento Veneziano e fa parte dei Musei Civici Veneziani.

Il Museo del Settecento Veneziano

Dal 25 aprile 1936 Ca’ Rezzonico è sede del Museo del Settecento veneziano. Qui furono portate tutte le opere del 1700 disperse nei vari musei veneziani a cui furono aggiunti dipinti, mobili e affreschi provenienti da altri edifici veneziani di proprietà del Comune di Venezia o acquistati da antiquari e privati. Il risultato è uno straordinario viaggio nella Venezia del ‘700, quindi negli splendori dell’epoca d’oro della città lagunare, che vi illustriamo nelle varie sezioni di questa pagina.

La Collezione Mestrovich

Questa collezione nasce dalla donazione di Ferruccio Mestrovich, erede di un’antica famiglia dalmata originaria di Zara e residenti a Venezia dal 1945. I dipinti sono tutti di notevole qualità ma spiccano due opere del Tintoretto: una paletta d’altare e un ritratto.

Il Salone da ballo

La grande sala da ballo situata al secondo piano della costruzione è già di per sé un’area museale. Ricavata sfruttando la duplice altezza dei piani nobili del palazzo è una chiara espressione del gusto del Settecento Veneziano. Grazie all’opera di Pietro Visconti, lo spazio della Sala sembra essere più grande rispetto alla sua metratura reale. L’affresco di Giovanni Battista Crosato che decora il tetto e in cui è rappresentato il Carro di Efebo circondato da Europa, Asia, America e Africa, richiama temi allegorici. Le pareti sono abbellite dalle opere dello scultore Andrea Brustolon, a cui è dedicata un’intera sala. Tra queste sono da ricordare le grandi statue in ebano dei “Guerrieri Etiopi”. I lampadari originali finemente lavorati con metalli dorati conferiscono a tutta la sala un’atmosfera suggestiva che sottolinea ancora di più l’importanza delle collezioni esposte.

Il Salone da ballo di Cà Rezzonico
Il Salone da ballo di Cà Rezzonico

Sala delle Allegorie nuziali

La Sala dell’Allegoria nuziale è arredata con mobili finemente intagliati del primo Settecento. Nella sala capeggiano i ritratti di nobili e discendenti della famiglia Rezzonico. Il ritratto del Cardinale Carlo Rezzonico pochi mesi dopo l’elezione a Papa e i ritratti di Francesco Falier e quello di Papa Clemente XIII che concede udienza ai suoi nipoti ad opera di Pietro Longhi. In questa stanza si possono ammirare le opere risalenti all’ultimo periodo dell’attività veneziana del Tiepolo, prima del suo trasferimento a Madrid nel 1762. Il soffitto affrescato in occasione delle nozze di Ludovico Rezzonico con Faustina Savorgnan ritrae i due novelli sposi sul carro di Apollo trainato da quattro cavalli bianchi e preceduto da Cupido bendato. La scena centrale è contornata da numerose figure allegoriche, tra queste “il Merito”, rappresentato come un anziano, regge i simboli della famiglia Rezzonico. L’affresco è uno dei più bei capolavori del Tiepolo, dove i colori del cielo sul quale si staglia il carro, la definizione del particolare e la dinamicità dell’azione si sposano perfettamente. Procedendo, sulla destra, si trova la piccola cappella fatta costruire da Aurelio e Carlo Rezzonico. Un gustoso esempio dell’arte dei mobilieri di Venezia è data dal bellissimo inginocchiatoio in noce, che se capovolto, diviene una comoda poltrona.

Sala dei Pastelli

La Sala dei pastelli è così detta per la collezione qui visibile di opere disegnate con questa tecnica, in cui molti pittori veneziani si cimentarono. In questa parte del Museo sono diverse le opere di Rosalba Carriera, una delle più abili maestre del disegno a pastello, la cui grazie emerge dai quadri esposti. Sono ospitate anche opere di altri autori quali Lorenzo Tiepolo (figlio di Gianbattista), Lazzari e Carlevarijs. Il soffitto è stato affrescato da Gaspare Diziani con la raffigurazione allegorica della Poesia circondata dalla Scultura, dalla Pittura, dall’Architettura e dalla Musica mentre un puttino fa precipitare l’Ignoranza.

Sala degli Arazzi

La Sala degli Arazzi prende il nome dai bellissimi tappeti decorativi fiamminghi posti alle pareti sui quali sono raffigurate scene riguardanti la vita di Re Salomone e della Regina di Saba. I mobili che adornano la stanza provengono da palazzo Balbi Valier e sono finemente lavorati in stile rococò veneziano. La porta della Sala degli Arazzi è un esemplare molto raro nell’arredamento veneziano. Le porte sono divise, su ambo i lati, in due comparti sui quali sono raffigurate scene dal carattere orientale.

Sala del trono

Il grande affresco del soffitto eseguito da Giambattista Tiepolo rappresenta l’Allegoria del Merito raffigurato come un vecchio barbuto, coronato di lauro, che sale verso il tempio della Gloria, accompagnato dalla Nobiltà (la figura alata che regge la lancia) e dalla Virtù (la figura a destra del vecchio riccamente vestita), mentre la Fama dà fiato alla sua tromba.

Sala del Tiepolo

Nella sala del Tiepolo si può osservare il terzo dei quattro soffitti affrescati dal noto artista in Ca’ Rezzonico. La tela sagomata raffigura la Nobiltà e la Virtù che sconfiggono la Perfidia. L’opera non fu composta qui, ma vi è giunta quando il Comune di Venezia, dopo passaggi ereditari, decise di acquistarla per esporla nel Museo del Settecento Veneziano.

Passaggio e Biblioteca

Proseguendo nella visita ci si incammina attraverso un passaggio che conduce alla biblioteca. Qui sono stati raccolti esemplari della collezione di porcellane settecentesche. La prima vetrina è dedicata alle produzioni di Giovanni Vezzi, il maestro che portò a Venezia la formula chimica per la fabbricazione della porcellana, e la cui collezione di servizi da tè, vasi, caffettiere e piatti fanno rivivere il particolarissimo gusto veneziano del Settecento. La seconda vetrina ospita invece il servizio donato al Museo dal Principe Umberto di Savoia nel 1938 e realizzato da Geminiano Cozzi. Proseguendo si giunge alla.

La Dama Velata

Una citazione a parte merita La dama velata, straordinaria scultura del ferrarese Antonio Corradini che rappresenta la Purità. Come per il Cristo Velato di Cappella Sansevero a Napoli (di Giuseppe Sanmartino) anche quest’opera stupisce per l’effetto di trasparenza conferito dallo scultore al velo di marmo che lascia trasparire, con straordinaria precisione, tutti i dettagli del volto.

La Dama Velata
La Dama Velata

Sala del Brustolon

Nella Sala Brustolon si può ammirare uno dei più straordinari lampadari in vetro di Murano giunto intatto fino ai giorni nostri. Il vetro policromo utilizzato per le venti fiamme poste su due livelli è di un’imponenza ed un eleganza che si accordano perfettamente alle bellissime decorazioni del soffitto costituite di undici tele di forma e misure diverse, probabilmente dipinte da Francesco Maffei.

Orari, biglietti e altre informazioni per la visita a Ca' Rezzonico

    Dorsoduro 3136

    Vaporetti
    Da Piazzale Roma: Linea 1 fermata Ca’ Rezzonico
    Dalla Stazione Venezia Santa Lucia: Linea 1 fermata Ca’ Rezzonico
    Da Lido di Venezia: Linea 1 fermata Ca’ Rezzonico

    Dal 1 aprile al 31 ottobre 10.00 – 18.00 (biglietteria 10.00 – 17.00)
    Dal 1 novembre al 31 marzo 10.00 – 17.00 (biglietteria 10.00 – 16.00)
    Chiuso lunedì, 25 dicembre, 1 gennaio

    Biglietto intero: 10 euro

    Alfonso Cannavacciuolo
    Alfonso Cannavacciuolo è un copywriter e redattore professionista. Scrive per aziende e agenzie pubblicitarie. Insegna scrittura in master e università e ha pubblicato tre manuali di scrittura con Hoepli editore. Appassionato di viaggi e fotografia, scrive guide e reportage. Ha fondato 10cose.it nel 2009. Oggi 10cose.it è uno dei principali portali turistici italiani.