La prima cosa che colpisce del Pantheon di Roma è la grande iscrizione in latino con lettere di bronzo: M.Agrippa L.F.Cos. Tertium.Fecit (“Marco Agrippa, figlio di Lucio, console per la terza volta, edificò”). In realtà , questa scritta risale alla prima “versione” del Pantheon, quella fatta costruire da Marco Vipsanio Agrippa, genero di Augusto, nel 27 a. C. Quello che oggi si vede, invece, è il Pantheon fatto ricostruire completamente da Adriano nel 118-125, che però volle mantenere sulla fronte dell’edificio l’iscrizione originaria alla quale gli studiosi, per molto tempo, non sono riusciti a dare una precisa collocazione cronologica.
Il Tempio dedicato a tutti gli dei
Il Pantheon, in greco, è il luogo in cui si riuniscono tutti gli Dei. La funzione che doveva svolgere nell’antica Roma è ancora incerta. Secondo gli storici fu costruito per accogliere le statue di molte divinità della Roma pagana, ma il nome può derivare anche dal fatto che la cupola richiamava la volta celeste. Quasi sicuramente Agrippa ne voleva fare un tempio dedicato al culto degli dei protettori della famiglia Giulia, in particolare Marte e Venere.
Breve storia del Pantheon
Quando l’Impero cadde il Pantheon fu abbandonato fino a quando l’imperatore di Bisanzio, Foca, lo cedette nel 608 a Bonifacio IV che lo consacrò alla Madonna e a tutti i martiri. Successivamente ebbe anche la funzione di fortilizio e nel 1652 Urbano VIII Barberini eliminò il rivestimento bronzeo delle travi del portico dalle quali ottenne 80 cannoni designati a Castel Sant’Angelo e le quattro colonne tortili del baldacchino di S. Pietro. Quando fu proclamata l’Unità il Pantheon ebbe la funzione di sacrario dei re d’Italia e i successivi restauri eliminarono le cancellate del pronao e le famose “orecchie d’asino”, i campanili aggiunti da Gian Lorenzo Bernini.
La straordinaria architettura del Pantheon
Quello che stupisce il visitatore del Pantheon è il contrasto tra il (Pronao) l’ingresso squadrato, tipico dei templi, e l’immenso spazio tondeggiante dell’interno, tipico di strutture che nell’Antica Roma avevano una funzione termale. L’imponente pronao, oltre il quale si aprono il portale e due nicchie designate probabilmente alle statue di Augusto e di Agrippa, è ornato da 16 colonne granitiche alte 13 metri grigie e rosa. I muri della rotonda, doppi m 6.2, sono in laterizio e la cupola, la più grande mai costruita in muratura, è in conglomerato.
La cupola del Pantheon è una delle meraviglie delle costruzioni di tutti i tempi: un vero gioiello di tecnologia che ha retto a 2000 anni di terremoti. La cupola in calcestruzzo, infatti, venne costruita seguendo una tecnica d’avanguardia che usava materiali sempre più leggeri mentre dal basso ci si spostava verso l’alto. Gli architetti usarono un conglomerato particolarmente leggero (opus caementicium) formato da malta e da scaglie di travertino, sostituite man mano che si sale da lapilli e pietra pomice. Sotto alle pietre c’è una struttura di legno a cui bisogna aggiungere molti archi di scarico su cui si distribuisce il peso.
Tombe celebri e quadri famosi: l'interno del Pantheon
All’interno del Pantheon vi sono sette nicchioni semicircolari e rettangolari immessi da coppie di colonne scanalate in giallo antico e pavonazzetto intervallati da edicole con colonnine che sostengono timpani; vi è poi un’ottava nicchia, sovrastata da un arco, che è situata di fronte all’ingresso. Nella volta che è ornata da cinque ordini di cassettoni, l’unica fonte di luce naturale è l’occhio orlato di bronzo di 9 metri e il pavimento è in gran parte originario con motivi a quadrati e cerchi. In quasi tutte le nicchie c’è qualcosa da ammirare: nella prima vi è l’affresco “Annunciazione” ad opera di Melozzo da Forlì, nella seconda vi è la tomba di Vittorio Emanuele II pensata da Manfredo Manfredi, nella sesta ci sono i sepolcri di Umberto I e di Margherita di Savoia, nella settima, detta dei Virtuosi del Pantheon, ci sono le epigrafi funebri di Flaminio Vacca, Taddeo Zuccari e Perin del Vaga. All’interno del Pantheon vi è anche la tomba di Raffaello posta sotto la Madonna del Sasso di Lorenzetto.
Nel Pantheon piove?
Si dice che nel Pantheon non piova mai, anche se c’è l’immenso oculo da cui dovrebbe entrare l’acqua. In realtà , nel Pantheon piove come in tutte le case in cui manca un tetto. Non a caso, al centro del pavimento, proprio sotto l’oculo, ci sono dei canali di scolo che raccolgono la pioggia.
Orari di apertura e prezzi dei biglietti del Pantheon
Indirizzo: Piazza del Pantheon, non molto distante da Via del Corso da Monte Citorio e dal Parlamento.
Come arrivare: Il Pantheon non è vicino a nessuna fermata della metro ma si raggiunge facilmente a piedi perché è lungo il percorso classico di visita dei monumenti di Roma. La fermata consigliata è Piazza di Spagna, da cui si raggiunge Via del Corso e da qui, passando davanti Monte Citorio e il Parlamento, si raggiunge il Pantheon.
Orari di apertura:Â Lun-sab 8:30-19:30; dom 9:00-18:00; festivi 9:00-13:00.
Possono esserci limitazioni durante le funzioni religiose.
Prezzi dei biglietti: Ingresso gratuito