Palazzo Farnese domina la celebre Piazza Farnese, abbellita da due fontane gemelle ad opera di Girolamo Rainaldi e nella quale spicca la chiesa nazionale svedese di S. Brigida. Piazza Farnese è una piccola oasi nel caos turistico di Roma, un angolo dove fermarsi qualche minuto a riposare godendosi la calma e l’armonia della piazza.
Dal 1871 Palazzo Farnese è sede dell’Ambasciata di Francia. I lavori per la costruzione di Palazzo Farnese cominciarono nel 1517 per volere del cardinale Alessandro Farnese (futuro Paolo III nel 1534) e portati avanti da Antonio da Sangallo il Giovane a cui seguirono Michelangelo e il Vignola, ma solo grazie a Giacomo Della Porta si riuscì ad ultimare i lavori.
Il prospetto posteriore si deve al Della Porta e al Vignola mentre le facciate sulle vie laterali e sulla piazza si devono a Sangallo il Giovane.
Michelangelo invece portò a termine il cornicione, composto di una larga fascia di fiori di giglio, la loggia su cui vi è lo stemma Farnese, parte del secondo cortile e tutto il terzo.
Ribattezzato "Il Dado" per la sua forma
Si capisce da subito perché Palazzo Farnese è stato ribattezzato “Il dado”. Restaurato da poco, la pulitura della facciata ha fatto riemergere la policromia dei mattoni che, posizionati a losanghe, ornano la superficie. La facciata si articola su tre piani e le tredici finestre appartenenti a ciascun piano sono tutte decorate in modo diverso; quelle del piano nobile sono ornate da frontoncini alternativamente curvilinei e triangolari.
L'atrio di Palazzo Farnese
Antonio da Sangallo ha ideato il vestibolo di entrata ispirandosi agli antichi edifici.L’atrio è composto da una larga navata centrale e da due laterali più strette divise da antiche colonne di granito originarie degli scavi delle Terme di Caracalla.
Il visitatore appena entra nel palazzo si accorge di due diversi tipi di ornamento: sul soffitto a cassettoni ci sono il giglio e l’unicorno che rappresentano le ambizioni dinastiche dei Farnese, mentre l’allineamento dei busti degli imperatori romani posti nelle nicchie fa riferimento al potere imperiale.
Lo Scalone
Questa scala porta al piano superiore, quello nobile. E’ uno scalone formato da maestose rampe che permettono una magnifica ascensione. A metà scalone vi è una messa in scena: due sarcofaghi a scene mitologiche sono sormontati da rostri di navi belliche romane come segno di vittoria sul nemico.
Il Salone Rosso
All’epoca chiamato “salone dei filosofi”, questo ambiente ospitava fino al 1787 i busti antichi di filosofi e poeti greci. Questa collezione attualmente si trova al Museo Archeologico di Napoli. Il camino di marmo e il soffitto a cassettoni sono del XVI secolo e il particolare colore caffè-latte del legno del soffitto fu realizzato da Antonio Cipolla.
Il Salone Bianco
E’ definito anche come la “Camera della Regina Cristina” poiché vi ha alloggiato la Regina di Svezia dal dicembre 1655 fino al luglio 1656, periodo posteriore alla sua abdicazione. Il soffitto a cassettoni porta le armi del cardinale Odoardo Farnese che ordinò l’edificazione anche della terrazza, visibile dalla finestra, costruita nel 1603. Pare che questo salone sia il luogo in cui avvenne l’incontro tra Laval e Mussolini nel corso del quale fu decisa l’acquisizione del palazzo da parte dell’Italia.
Il Salone Giallo e quello delle Firme
Il soffitto a cassettoni di questo salone è decorato con lo stemma del cardinale Alessandro e con quattro simboli che fanno riferimento alla famiglia Farnese ovvero Pegaso, una nave, i gigli farnesiani e uno scudo. Nel Salone delle firme ci sono gli affreschi che il Domenichino realizzò nel 1603 che raffigurano i miti di Apollo e Giacinto e la morte di Adone e Narciso che poi si trasformarono in fiori: il giacinto, il narciso e l’anemone. Questo motivo è collegato alla famiglia Farnese.
Il Camerino Farnese
La prima opera del Carracci a Roma fatta su commissione di Odoardo Farnese è il gabinetto del cardinale, detto anche Camerino Farnese. Il soffitto a volta abbellito con affreschi tra il 1595 e il 1597 rappresenta le virtù del cardinale mostrato come un principe filosofo. Questa opera è conservata attualmente nella galleria del Museo di Capodimonte di Napoli.
La Galleria Farnese
La Galleria è l’ambiente più famoso di Palazzo Farnese. Fu affrescata da Annibale Carracci, Agostino Carracci e dal Domenichino tra il 1597 e il 1604. La Galleria è stretta (all’incirca sei metri) e lunga poco più di venti. Le decorazioni della volta hanno come tema gli amori degli dei e sono tratte quasi esclusivamente dalle Metamorfosi di Ovidio. La parte centrale ritrae il corteo nuziale con il Trionfo di Bacco e Arianna su due carri trainati da tigri e accompagnati da figure danzanti.
Il Salone d'Ercole
Questa sala prende il nome dalla statua di Ercole che per secoli è stata presente qui prima di essere portata al Museo Archeologico di Napoli insieme a tutta la collezione Farnese.
Orari di apertura e prezzi dei biglietti di Palazzo Farnese
Orari di apertura:Â
Visita guidata obbligatoria ogni ora circa.
Si può visitare l’atrio del Sangallo, il cortile, il giardino, il Salone d’Ercole e la galleria dei Carracci.
Prezzi dei biglietti: 12 euro. I biglietti si comprano esclusivamente attraverso il portale ufficiale.
Indirizzo: Piazza Farnese nel centro di Roma
Come arrivare: a piedi