Piena di fascino e storia, Campo de’ Fiori è una delle piazze più famose di Roma. Ha una doppia anima: al mattino è un mercato popolare dove risuonano le voci dei romani che vendono frutta e verdura; di sera è una piazza animata, soprattutto da turisti, attratti dai localini che circondano la piazza.
I ragazzi e le ragazze si siedono sugli scalini sotto la statua di Giordano Bruno che domina Campo de’ Fiori con il suo sguardo severo. L’attuale mercato di Campo de’ Fiori esisteva già nel Quattrocento ed era sede di locande per pellegrini e mercanti, oltre che dimora di cortigiane. Qui giungevano le contadine dalle colline attorno, le vignarole con le ceste piene di frutta e verdura.
Un po' di storia di Campo de' Fiori
La tradizione popolare vuole che il nome di questa piazza faccia riferimento a Flora, donna molto amata da Pompeo, grande generale romano. In realtà è molto più probabile che fu chiamata così verso la fine del ‘300 quando, in seguito all’abbandono,fu ricoperta da un prato. Nel 1456 Papa Callisto III fece pavimentare la zona nell’ambito di un progetto di più ampio respiro dell’intero rione Parione, grazie al quale furono costruiti molti edifici importanti come palazzo Orsini che dava proprio su Campo dè Fiori. Proprio per questo rinnovamento la piazza costituì un percorso obbligato per personalità celebri come ambasciatori e cardinali e questo garantì un certo benessere nella zona. Campo dè Fiori divenne infatti non solo la sede di un florido mercato di cavalli che si svolgeva due volte la settimana, il lunedì e il sabato, ma anche il centro di numerose attività commerciali e culturali. Negli antichi palazzi che circondano la piazza sono ancora visibili le “madonnelle”: edicole a muro risalenti al periodo tra il ‘600 e l’ 800, dedicate alla Madonna o alla Sacra Famiglia. Alcune sono coperte da un baldacchino in metallo con una piccola lanterna, altre da una mensola per fiori.
Con il rogo di Giordano Bruno diventa la piazza della libertÃ
L’avvenimento più importante della storia di Campo de’ Fiori è il rogo di Giordano Bruno, il filosofo domenicano arso vivo proprio in questa piazza il 17 febbraio del 1600 perché accusato di eresia per aver appoggiato la teoria eliocentrica di Copernico e Galilei. La statua bronzea fu realizzata da Ettore Ferrari e venne collocata nella piazza nel 1887. Ai lati del monumento ci sono otto medaglioni che ricordano scene della vita del filosofo e ritraggono eretici famosi. A celebrare Giordano Bruno c’è la scritta di Giovanni Bovio: “A Bruno il secolo da lui divinato, qui dove il rogo arse”.