Il Municipio di Santa Eularia si trova nella parte est di Ibiza, subito dopo la capitale. Il nome di Santa Eulària des Riu è nato intorno al XVI secolo. I suoi abitanti infatti, decisero di costruire la loro chiesa in onore di questa santa, mentre fino a quel momento il paese si era chiamato Xarc, che in arabo vuol dire levante. La bellezza di questo paesino ibizenco si deve alla sua struttura e alla straordinaria posizione geografica: nella sua terra infatti, si trova l’unico fiume delle isole Baleari.
Una città nata intorno a un fiume
La presenza di questo fiume ha rappresentato sempre una grande risorsa per Santa Eularia, perché l’acqua si utilizzava per irrigare i grandi appezzamenti di terreno dell’isola. Il primo centro urbano di Santa Eulària venne costruito vicino al tempio, sulla cima del Puig de Missa e vicino anche a Es Molins (i Mulini). Le prime case di quella che oggi si chiama Villa de Santa Eulària (Cittadina di Santa Eulària) vennero costruite alla fine del XVIII secolo, quando il pericolo delle incursioni dei pirati era quasi del tutto scomparso e così il grande sviluppo della zona iniziò intorno al 1960. L’esistenza del fiume è stato fondamentale per la vita di questo paesino: la sua importanza era dovuta al fatto che lo scorrere continuo dell’acqua permetteva di far funzionare i mulini concentrati ai piedi del Puig de Missa. Questi mulini, e la farina che producevano, furono di vitale importanza anche per la città di Eivissa fino al XVIII secolo, perché tutta l’isola ne traeva il pane, in una epoca in cui questo alimento era base di vita per tutti.
Mulini, cappelle barocche e Porxos
Così in poco tempo, la zona dei mulini diventò il centro nevralgico dell’isola, ma anche purtroppo l’obiettivo di violenti attacchi e rapine sia a persone sia a merci. Infatti, proprio per queste incursioni, i mugnai e i contadini si rifugiavano nella chiesa sulla collina, non appena sentivano l’allarme dei corni e delle campane, o i segnali di fumo e fuoco. Dalla seconda metà del XVII secolo, i pericoli provenienti dal mare diminuirono e la chiesa di Santa Eulària aumentò la sua grandezza con l’aggiunta di cappelle barocche e dei famosi porxos, luoghi tipici del paese dove si rifugiavano i fedeli prima di entrare o uscire da messa della domenica. Questa zona era molto importante per la vita sociale della popolazione che qui si riuniva per la lettura degli editti ufficiali e dei discorsi, ma rappresentava anche il posto in cui i giovani si lanciavano i primi sguardi amorosi e si facevano le prime proposte d’amore. Nel 1782 la cappella di Santa Eulària diventò una vera e propria parrocchia.
Il Puig de Missa
Dichiarato Bene di Interesse Paesaggistico nel 1952 e nel 1985, Bene di Interesse Culturale, il Puig de Missa è un importante complesso architettonico nonché elemento emblematico del patrimonio del paese di Santa Eulària des Riu. Il suo nome si deve al fatto che c’è una chiesa del XVI secolo, nel suo punto più alto e che ora è una parrocchia. Il Puig de Missa è un monticello sopra il livello del mare che domina una zona fertile attraversata dall’unico fiume delle Baleari. La chiesa che lì sorge, venne costruita nel XVI secolo sia come elemento di difesa e controllo dell’isola, sia come punto di riferimento per la costruzione delle prime case che si radunavano intorno. Una di queste case si usa oggi come sede del Museo Etnologico di Ibiza e Formentera. La struttura centrale del tempio è formata da una serie di costruzioni aggiunte per cercare di nascondere il suo aspetto di fortezza. Infatti vennero inserite le due cappelle laterali e i porxos, luogo di riunione di una comunità. L’altare maggiore è barocco, mentre tra le immagini spicca il Cristo legato alla colonna, opera del XVII secolo.
Chiese e acquedotti
Merita una visita anche la Chiesa di Sant Carles de Peralta. Costruita alla fine del XVIII secolo, possiede uno dei porxos più belli dell’isola composto da file di colonne. Il luogo dove si innalza il tempio era famoso per la ricchezza del suo paesaggio, ma oggi è stato purtroppo modificato dall’intesa urbanizzazione. All’interno si conserva un confessionale probabilmente del XIX secolo. Infine, molto vicino a S´Argamassa, si trova un acquedotto di pietra di 425 metri di lunghezza con una rete di canali per il trasporto di acqua nella parte superiore. L’acquedotto di stile romanico, risalente al I secolo, faceva sicuramente parte di alcune installazioni industriali utilizzate per la salatura del pesce (I e II secolo d.C.). Se ci sia addentra alcuni metri in mare si può vedere la continuazione del canale che fuoriesce di colpo da una roccia trasformata oggi in uno scoglio.