“Visitatore, osserva le vestigia di questo campo e medita: da qualunque Paese tu venga, tu non sei un estraneo. Fa che il tuo viaggio non sia stato inutile, che non sia stata inutile la nostra morte. Per te e per i tuoi figli, le ceneri di Oswiecim valgono di ammonimento: fa che il frutto orrendo dell’odio, di cui ha visto qui le tracce, non dia nuovo seme, né domani né mai”.
Con queste parole Primo Levi si rivolge a coloro i quali decidono di recarsi in un campo di sterminio nazista. Un posto in cui bisognerebbe andare, almeno una volta nella vita, per vedere con i propri occhi ciò che è stato, per riflettere, per non dimenticare mai.
Un viaggio nella memoria dunque, tra luoghi intrisi di dolore e sofferenza, in cui l’aria è satura di morte, dove la crudeltà umana spinta a livelli inimmaginabili ha annientato giovani, vecchi, donne, bambini senza pietà alcuna. Il tour include il trasferimento dal centro di Cracovia e la visita al campo che dura circa mezza giornata.
Eletto Patrimonio dell'Umanità dall'Unesco, oggi Auschwitz è un museo aperto al pubblico
Auschwitz-Birkenau, nei pressi della cittadina di Oswiecim (circa 70 km da Cracovia), è stato il più grande campo di concentramento, di lavoro forzato e di sterminio di massa costruito durante la Seconda Guerra Mondiale dai nazisti per la “Soluzione finale della questione ebraica“, giustificazione ideologica di uno dei più tremendi genocidi della storia.
Qui furono rinchiusi, torturati e uccisi ebrei, zingari, omosessuali, sacerdoti, intellettuali polacchi, prigionieri di guerra, combattenti della resistenza, criminali comuni. Più di un milione e mezzo di persone, per la maggior parte di religione ebraica, persero la vita tra atrocità indicibili che il mondo spesso preferiva non sapere, in un assordante silenzio della politica e della Chiesa.
Ma la storia, come ha scritto qualcuno, non ha nascondigli. Quel capitolo buio della storia dell’umanità è venuto alla luce ed Auschwitz è diventato il simbolo dell’ Olocausto. Luogo dedicato alla memoria dei deportati e delle vittime, eletto dall’Unesco Patrimonio dell’Umanità  “come prova del tentativo metodico, crudele, disumano di negare la dignità umana a gruppi considerati inferiori, portando al loro assassinio sistematico”, oggi Auschwitz è un museo aperto al pubblico.
Come era strutturato il campo di sterminio
Il Campo di Auschwitz si divideva in tre settori: Auschwitz I, il campo originario e il più piccolo dei tre, Auschwitz-Birkenau, a circa tre km di distanza dal primo e Auschwitz III-Monowitz, presso il complesso industriale Bune Werke, per la produzione di derivati dal carbone, il principale campo di lavoro e sfruttamento dei prigionieri.
La visita ad Auschwitz I comincia attraversando il cancello recante la tristemente famosa scritta Arbeit Macht Frei (ironico e crudele “Il lavoro rende liberi.”). In questo campo, organizzato in un’ex caserma dell’esercito polacco ed operativo dal 1940, persero la vita circa 70.000 persone, per lo più prigionieri di guerra russi e intellettuali polacchi, uccise nei forni crematori e nelle camere a gas, morte di stenti a causa della fame, del lavoro massacrante, delle pessime condizioni igieniche e sanitarie.
Qui i tedeschi testarono sui deportati il terribile gas pesticida Zyklon B.
Nel campo recintato da filo spinato ad alta tensione e torrette di controllo, ai lati dei due viali centrali, sono disposti 28 blocchi, alcuni dei quali raccontano (Blocco 4, 5, 6, 7) attraverso oggetti, effetti personali, documenti, fotografie, quanto accadeva nel lager. I più inquietanti sono sicuramente il Blocco 10 dove venivano condotti esperimenti medici sui deportati, soprattutto donne, per renderle sterili ed il Blocco 11, la prigione del campo, anche chiamato il Blocco della morte da cui era pressoché impossibile uscirne vivi.
Il muro che circonda il cortile della prigione (Muro della morte) era usato per le fucilazioni, circa 20.000 prigionieri vi furono condotti e giustiziati.
Auschwitz-Birkenau
Auschwitz-Birkenau fu costruito nel 1941 e vi furono rinchiusi prigionieri civili e di guerra. La vista della Porta della Morte dove entravano i convogli carichi di deportati fa rabbrividire.
Il campo si trova in una distesa desolata, conteneva più di 300 baraccamenti (ne restano circa una sessantina) ed arrivò a contare 100.000 internati utilizzati per il lavoro forzato.
Il campo era diviso in settori suddivisi a loro volta in parti, circondati da filo di ferro spinato. In questo modo si tenevano divisi le donne dagli uomini, le famiglie dai singoli, gli ebrei dagli zingari. Al suo interno si trovano i forni crematori (o meglio quel che ne rimane dopo che le SS li fecero saltare all’arrivo degli Alleati) e le camere a gas.
La posizione, la dimensione e la struttura inducono a pensare che esso fu concepito per portare a compimento il folle progetto nazionalsocialista. Qui morirono circa un milione di persone, soprattutto ebrei e zingari.
Difficile non lasciarsi sopraffare dalle emozioni alla vista di tanto orrore. Provare ad immaginare come sia stato “vivere” in questi luoghi commuove, rattrista, impietrisce. Quell’inaudita malvagità di uomini verso altri uomini fa arrabbiare e indignare allo stesso tempo. Ci si chiede il come, il perché di una simile tragedia ma è umanamente impossibile trovare una risposta. Il fatto poi che crimini del genere si ripetano rende ancora più difficile la ricerca. Bisognerebbe imparare dal passato, eppure…
Orari di apertura e prezzo del biglietto per Auschwitz
Orari di apertura: tutti i giorni dalle 7.30.
Prezzo del biglietto: ingresso libero per le visite senza guida con documento di identità e prenotazione su visit.auschwitz.org. La visita è sconsigliata sotto i 14 anni.
Come arrivare: il museo si trova alla periferia della città di OÅ›wiÄ™cim, sulla strada nazionale 933. Il tour inizia nell’ex campo di Auschwitz I. Si raggiunge in auto o in treno dalla stazione di Cracovia.