Belgrado, capitale della Serbia e un tempo della Jugoslavia, rispetto ad altre capitali europee non rivela a primo impatto tutta la sua bellezza ma, come accade per le città segnate da una recente guerra, può apparire decadente.
Il consiglio è di non fermarsi ad uno sguardo superficiale ma di osservarla con attenzione per ritrovare nelle tracce del suo passato la forza di un popolo che è sempre riuscito a rialzarsi.
Il luogo da cui partire alla scoperta di Belgrado è la Fortezza, sorta nel punto in cui confluiscono i fiumi Sava e Danubio, e da qui proseguire per le antiche strade sulle quali si affacciano le principali attrazioni.
Assaggiate la cucina locale nei luoghi che offrono musica dal vivo e atmosfere particolari come il quartiere bohemien di Skadarlija. Nel centro storico le fortezze, le moschee e le statue segnano il passaggio delle diverse popolazioni che hanno cercato di dominare Belgrado tra cui romani, bizantini, ottomani, ungheresi e austriaci.
Le influenze artistiche si riflettono anche nei palazzi caratterizzati da stili architettonici diversi: neoclassico, Liberty, secessionista, romantico e lo stile neorinascimentale. I viaggi, nelle città che hanno un passato difficile alle spalle, sono quelli da cui si torna ricchi di conoscenza e di speranze.
Belgrado è una città che accontenta tutti, con la movida notturna, i luoghi storici e culturali e la natura selvaggia. Se vi state chiedendo quali potrebbero essere le tappe del viaggio le 10 cose da vedere e da fare a Belgrado sono un’ottima base di partenza!
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Il Parco di Kalemegdan e la Fortezza di Belgrado
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Indubbiamente la Fortezza di Belgrado è una delle principali attrazioni della città, con il meraviglioso parco Kalemegdan.
La cittadella si erge alla confluenza del fiume Sava e del Danubio, un luogo strategico per la difesa militare dal quale si aveva il controllo della pianura sul lato nord-ovest. I romani la scelsero come insediamento militare permanente nel II secolo a.C., periodo della IV
Legione di Flavio. Costruirono il Castrum, denominato Singidunum, del quale sono ancora visibili i resti della torre rettangolare nel lato nord-est della città alta medievale.
Nel corso dei secoli fu distrutta più volte in seguito alle incursioni dei goti, degli unni, degli slavi e sulle rovine romane furono costruite nuove roccaforti turche e austriache.
La forma odierna della Fortezza di Belgrado risale al XVIII secolo mentre il campo, teatro di tante battaglie, fu trasformato in parco nel 1869.
In questo incredibile museo all’aperto è possibile trascorrere un paio d’ore così come un’intera giornata, magari concedendosi un momento di relax sulle panchine del parco ammirando lo splendido panorama.
Nella Fortezza di Belgrado troverete resti di bastioni e mura d’epoca bizantina, ottomana e austriaca, le porte di accesso e la torre dell’orologio. Potete visitare anche un museo della guerra che testimonia le battaglie combattute nella roccaforte.
Imperdibili la statua del vincitore, scolpita da Ivan Meštrovic in onore della vittoria dei serbi contro l’impero Austro-ungarico nel primo conflitto mondiale, e la Fontana di Mehmet Pascià uno dei pochi resti del periodo ottomano.
Passeggiare nel parco è una delle attività preferite dei serbi, ma se siete stanchi di camminare potete visitarlo a bordo di un comodo trenino (al costo di 1€ circa).
Oltre alla storia ci sono anche tante attrazioni per adulti (campi sportivi, ristoranti, bar) e per bambini che potranno divertirsi visitando lo zoo o giocando nel parco divertimenti.
Orari di apertura e costo del biglietto della Fortezza:
Orari di apertura: dal lunedì alla domenica dalle 11,00 alle 19,00 (orario estivo) e dalle 10:00 alle 17:00 (orario invernale);
Costo biglietto: adulto 450 dinari (circa 3,90 euro) e comprende: Nebojsa Torre, Torre dell’Orologio, Pozzo Romano, Big Polvere da sparo magazzino e Bunker Militari.
Il Tempio di San Sava
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In pieno centro a Belgrado, sull’altopiano di Vračar, si erge maestoso il Tempio di San Sava, la chiesa ortodossa più grande al mondo.
Durante il dominio ottomano (1594) i serbi avevano come luogo di culto i monasteri e soprattutto quello di Mileševa che custodiva le reliquie di San Sava.
Rastko Nemanjić (divenuto poi San Sava) riuscì ad ottenere l’indipendenza della Chiesa Ortodossa serba nel 1219, diventando il suo primo arcivescovo.
La venerazione del Santo, che muoveva pellegrini da tutta l’Europa orientale, non era ben vista dai governanti turchi che presero misure drastiche: diedero fuoco al monastero e riesumarono il corpo di San Sava portandolo sulla collina del Vračar per bruciarlo in un rogo.
Dopo dieci anni dalla liberazione del dominio turco, per commemorare il luogo in cui le reliquie del santo furono ridotte in cenere, i serbi decisero di costruire un grande tempio. I lavori, iniziati nel 1935, furono più volte interrotti anche a causa delle guerre e dei bombardamenti che interessarono Belgrado.
Solo nel 1984 ripresero a pieno regime ma, vista la vastità del progetto, non sorprende che non siano ancora terminati.
La grandezza del tempio si percepisce davvero solo a pochi metri dall’ingresso: la cupola centrale, realizzata in marmo travertino, è alta ben 70 metri; ha 4 absidi laterali che formano la croce greca sormontati da semicupole; le torri sui contrafforti fungono da campanili con 49 campane.
L’ingresso è gratuito, non bisogna indossare abiti particolari ed è anche possibile fotografare. La maestosità della chiesa prosegue anche all’interno con una lunghezza di 91 metri e una larghezza di 81.
Le volte sono ricoperte di affreschi e dipinti, in parte giunti dalla Russia. Purtroppo, con i lavori in corso non è possibile vederla in tutta la sua bellezza, ma non andate via senza aver visitato la meravigliosa cripta la cui illuminazione perfetta esalta il dorato dei mosaici e degli affreschi.
Nell’ipogeo sono custoditi il tesoro di San Sava e la tomba del despota Stefan Lazar Hrebeljanović. Il tempio è circondato dal Karađorđev Park, e a nord potete ammirare la statua di San Sava.
Orari di apertura e costo del biglietto del Tempio di San Sava:
Indirizzo: 2a Krušedolska;
Corte e mura del castello:tutti i giorni fino alle 22:00;
Costo biglietto: gratis.
Skadarlija
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Il momento migliore per passeggiare tra le strade del quartiere bohémien di Belgrado, Ulica Skadarlija, è sicuramente la sera, con le luci, i locali in cui assaggiare piatti tipici e la musica dal vivo.
Sembra di visitare una strada di Parigi e non di stare nel centro storico di una città balcanica.
Uno stile romantico con fiori sui balconi, case basse realizzate in mattoni rossi, dipinti sulle pareti e la strada composta da ciottoli.
Il consiglio è di non percorrere solo la strada centrale, lunga circa mezzo chilometro, ma di esplorare anche i vicoli laterali.
Skadarlija non nasce come luogo di ritrovo per artisti e letterati ma lo è diventato con il tempo. Nel 19° secolo ci fu la prima trasformazione e alle baracche si sostituirono piccole abitazioni in cui vivevano artigiani, cuochi e impiegati.
La vicinanza al Teatro Nazionale e la chiusura del “Dardaneli”, famoso luogo di ritrovo degli intellettuali serbi, ha spostato nei cafè e nelle taverne di Skadarlija le discussioni artistiche.
Al civico 34, troverete appunto l’abitazione dello scrittore e pittore serbo Đura Jakšić, ancora oggi luogo di ritrovo di artisti e sede di eventi culturali. Se non ricordate il numero civico troverete la sua casa, che oggi ospita il museo, notando una panchina con seduta una statua di bronzo che raffigura l’artista. Quartiere assolutamente da vedere!
Il centro storico e Ulica Knez Mihailova
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Quel che resta degli edifici antichi di Belgrado, dopo le varie guerre, è tutto gelosamente custodito nel suo centro storico, il quartiere Stari Grad da dove ebbe inizio lo sviluppo urbanistico della città.
Gran parte dei palazzi architettonicamente rilevanti sono sedi istituzionali come i due maestosi edifici che si trovano di fronte al Parco dei Pionieri: il Palazzo Vecchio (Stari Dvor) che risale al periodo che va dal 1882 al 1884, oggi sede del Municipio di Belgrado, e il Parlamento serbo, in stile accademico, con elementi neorinascimentali e barocchi.
Poco distante dalle mura della città c’è la parte più antica, Kosančićev Venac, in cui il principe Miloš Obrenović fece costruire la Residenza di sua moglie, la principessa Ljubica, in perfetto stile barocco, oggi sede del Museo di Belgrado.
Merita una visita anche il Tempio del San Michele Arcangelo che custodisce icone e oggetti in oro del periodo compreso tra il 17 e il 20 secolo e le tombe dei principi Miloš e Mihailo Obrenović.
Tra le strade del centro storico c’è la rinomata Ulica Knez Mihailova, protetta dallo Stato di Belgrado per la presenza di antichi e preziosi edifici che risalgono al 1870. La strada unisce il Parco Kalemegdan con Piazza della Repubblica. Troverete negozi di grandi firme dove poter fare shopping ma anche gallerie d’arte e locali carini in cui fermarsi per una pausa.
Passeggiando, tra un souvenir e un caffè, alzate lo sguardo ad ammirare la bellezza dei palazzi in stile Art Nouveau, come il palazzo della SANU (Accademia Serba di Arti e Scienze) del 1912, caratterizzato nella parte alta da una serie di statue, che ospita una galleria d’arte e il Museo di Scienza e Tecnologia. Non perdetevi al civico 56 la storica libreria.
Museo Nikola Tesla
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Quando in pieno centro storico si giunge al Museo di Nikola Tesla, la prima domanda che viene in mente è “Come può un luogo così piccolo contenere le immense scoperte di uno scienziato che ha dato vita alla seconda rivoluzione industriale?”.
In effetti la vita di Nikola Tesla è stata travagliata e i suoi brevetti, le sue scoperte e parte dei suoi appunti sono sparsi tra Belgrado e New York, e in alcuni casi ceduti dallo scienziato stesso quando era ancora in vita.
Un inventore che dedicò la sua vita alla scienza sostenendo di non essere in grado di provare amore per null’altro e che morì all’età di 88 anni nella camera d’albergo in cui viveva.
Parte della sua eredità passò nelle mani del nipote Sava Kosanovic e fu inviata in Serbia mentre alcuni brevetti di Tesla ancora oggi fanno parte degli archivi segreti dell’FBI o della CIA negli Stati Uniti.
Il Museo fu aperto al pubblico nel 1953 e, oltre al materiale cartaceo, furono realizzati modelli che rappresentano fedelmente i disegni di Nikola Tesla.
Nonostante le sue dimensioni contenute è molto interessante da visitare in quanto, oltre al racconto della vita di una persona geniale, la mostra è interattiva e ricca di esperimenti da riprodurre.
Il percorso si articola in sette diverse sale che partono dal racconto della vita di Tesla con gli oggetti personali e l’urna con le sue ceneri, per arrivare alle scoperte che riguardano l’elettricità e le varie applicazioni, fra cui la bobina di Tesla, e infine l’esposizione dei relativi premi. Museo da vedere!
Orari e costi del biglietto del Museo Tesla
Indirizzo: Krunska 51;
Orari di apertura: dal martedì alla domenica, dalle 9:45 alle 20:00. Lunedì chiuso. Ogni ora iniziano le visite guidate della durata di circa 45 minuti;
Costo del biglietto: ingresso e visita guidata 250 RSD (circa 2,12 euro).
Ada ciganlija
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Lungo il fiume Sava c’è Ada Ciganlija, un’isola che nel 1967 è stata collegata alla terraferma da tre dighe divenendo di fatto una penisola con un lago artificiale (Savsko Jezero).
Frequentata per anni solo da pescatori che apprezzavano il suo lato selvaggio, dagli anni ’70, con lo sviluppo edilizio, si è trasformata in una penisola che offre relax, divertimento e tanto sport.
L’isola accontenta proprio tutti: i temerari pronti a lanciarsi dalla gru del bungee jumping ma anche gli sportivi che scelgono un’esperienza più soft come la partita a golf.
Le famiglie troveranno lidi che garantiscono tutti i comfort e attività ludiche per i bambini; la sera si può scegliere tra bar, ristoranti, pub e chioschi.
Raggiungibile comodamente con varie linee di autobus, giunti sull’isola potete scegliere se percorrerla a piedi o in bici attraversando sentieri che segnano il perimetro oppure scegliere il trenino elettrico.
Le auto possono essere lasciate nell’ampio parcheggio nei pressi del complesso. Soprattutto nei mesi estivi Ada Ciganlija è un luogo perfetto per rinfrescarsi ma anche per godersi l’aria pulita e il relax immersi nella natura.
Da non perdere lo spettacolo di luci e suoni visibile nel tratto orientale del lago.
Piazza Terazije
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L’importanza che Piazza Terazije riveste per gli abitanti di Belgrado si evince dal fatto che la numerazione civica di tutte le strade che la circondano inizia proprio da questo slargo.
In pieno centro di Belgrado, il suo nome è un retaggio storico e per comprenderne il significato bisogna andare indietro nel tempo, a prima dello sviluppo urbano della città, periodo in cui la Fortezza era circondata soltanto dal verde.
I turchi furono i primi a studiare una complessa struttura idrica per portare l’acqua dalle sorgenti di Veliki Mokri Lug alla città fortificata: il sistema sfruttava delle torri poste a intervalli regolari che pompavano l’acqua.
La piazza di Terazije sorgeva proprio a ridosso di una di queste torri chiamate in turco “terazi” da cui deriva il suo nome e al cui posto oggi si trova l’omonima fontana.
Non avendo la forma di una piazza, per riconoscerla cercate l’hotel di lusso Moskva in stile secessionista, rivestito di ceramiche verdi che è ancora visto come il simbolo di Terazije.
L’Hotel Moskva non è il più antico di Belgrado, sebbene la sua costruzione risalga al 1906, ma è uno dei pochi che non è stato distrutto dai bombardamenti, come invece è successo all’Hotel Kasina, costruito nel 1860, che si affaccia sulla medesima piazza.
La zona circostante è anche gettonata per le giornate di shopping tra negozi di lusso, banche, bar e ristoranti.
Il Museo della Jugoslavia e la casa dei fiori
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L’importanza che il Museo della Storia della Jugoslavia riveste per i serbi si comprende soltanto documentandosi sul periodo storico che ha segnato profondamente i popoli delle cinque nazioni unite sotto il “pugno di ferro” del Maresciallo Josip Broz Tito.
L’intento del complesso museale è proprio quello di far conoscere, attraverso la cultura della memoria, i momenti salienti della dittatura di Tito e la storia dell’ex Jugoslavia fino al suo sgretolamento con le guerre degli anni ’90.
Un percorso espositivo e interattivo che include tre musei. Il primo fu costruito nel 1962 e regalato a Tito dalla città di Belgrado per festeggiare il suo compleanno. In onore di ciò fu chiamato Museo 25 maggio sebbene questa non fosse la sua data di nascita ma il giorno in cui Tito si salvò miracolosamente dal tentativo di uccisione da parte dei tedeschi.
Dopo la fine della seconda guerra mondiale il dittatore decise che in quella data avrebbe festeggiato il suo compleanno e fu proclamata anche festa nazionale.
In questo museo, oltre alla mostra fotografica e ai documenti, al piano terra, troverete una sala cinematografica con la proiezione del documentario sulla vita di Tito. Il secondo museo in ordine di realizzazione è il “Vecchio Museo”.
Le sale mostravano i preziosi doni che Tito riceveva dai Capi di Stato in visita a Belgrado e da artisti di tutto il mondo che lo omaggiavano con le loro opere.
Oggi è la sede dell’esposizione permanente del Museo della Jugoslavia con oltre 75.000 oggetti. Nel 1975, nei pressi della residenza del Presidente della Jugoslavia, fu costruito un giardino, da cui il nome Casa dei Fiori, in cui il dittatore trascorreva le vacanze estive e che oggi, circondata dalle piante, ospita la sua tomba.
All’ingresso si percepisce una strana sensazione, come se si stesse entrando in un luogo sacro. Oltre alla bellezza delle piante e del giardino curato, troverete pannelli informativi, le uniformi e oggetti appartenuti a Tito.
Interessante l’esposizione dei bastoni, in ricordo della Giornata della Gioventù: avendo un culto della personalità molto forte, Tito decise di festeggiare il 25 maggio, con una staffetta di giovani che percorrevano le principali città Jugoslave per portare in dono al dittatore un bastone intagliato.
Orari e costi del biglietto del Museo della Storia della Jugoslavia:
Indirizzo: Botićeva 6;
Orari di apertura: da martedì a domenica dalle 10:00 alle 18:00. Il museo è chiuso il lunedì;
Costo del biglietto: Adulti 400 dinari (circa 3,39 euro).
Piazza della Repubblica
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Piazza della Repubblica, in pieno centro a Belgrado, fu realizzata in occasione della liberazione dei serbi dal dominio turco nel 1867.
Non a caso al centro della piazza c’è la statua di colui che vinse contro l’Impero ottomano, il principe Mihailo III (Mihailo Obrenović) in sella ad un cavallo.
Scolpita dal fiorentino Enrico Pazzi nel 1882, in basso sono elencate in cirillico le sei fortezze della città non più sotto assedio (Belgrade, Kladovo, Soko, Smederevo, Šabac and Užice).
Prendendo la statua come riferimento e guardando nella stessa direzione del principe, sul lato sinistro della piazza c’è il Teatro Nazionale, fortemente voluto da Mihailo III che purtroppo non riuscì a vederlo realizzato in quanto fu assassinato prima del 1869, data in cui finirono i lavori.
La costruzione del teatro iniziò subito dopo la liberazione dai turchi e le prime pietre utilizzate per costruire le fondamenta furono quelle della Porta di Istanbul che fu distrutta in quanto simbolo dell’ingresso nel territorio di dominio ottomano.
Il Teatro Nazionale è ancora oggi il luogo scelto per importanti eventi culturali e musicali nella capitale. La piazza ospita anche il Museo Nazionale di Serbia, alle spalle del principe a cavallo, che recentemente è stato riaperto al pubblico dopo un’importante ristrutturazione.
In stile neorinascimentale, la sua costruzione risale al 1903 e oggi rientra nei beni protetti dall’UNESCO nel programma “Memorie del Mondo”. In effetti custodisce 400.000 opere d’arte e reperti archeologici che testimoniano un ampio periodo storico: dalla preistoria al 20° secolo.
L’intero patrimonio storico è suddiviso in tre aree espositive: la Galleria degli Affreschi, il museo di Vuk e Dositej e il museo commemorativo di Nadežda e Rastko Petrović.
Tra le tante meraviglie vale la pena vedere uno dei più antichi manoscritti in cirillico, datato tra il 1180 e il 1191: il Vangelo di Miroslav.
Orari e costi del biglietto del Museo Nazionale di Belgrado:
Orari di apertura: martedì, mercoledì, venerdì e domenica dalle 10:00 alle 18:00. L’ingresso è gratuito la domenica; giovedì e sabato: dalle 12:00 alle 20:00. Il museo è chiuso il lunedì;
Costo del biglietto: 300 RSD (circa 2,54 euro)
Zemun
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Il romantico quartiere di Zemun sembra quasi non far parte di Belgrado per la sua particolare architettura e, in effetti, lo stile non è ottomano ma asburgico, dal popolo che per anni l’ha dominata.
Zemun si presenta come un agglomerato di case basse adagiate lungo il Danubio, nel punto di confluenza con il fiume Sava e merita una visita anche solo per passeggiare lungo la riva tra locali carini e ristoranti dove si mangia un ottimo pesce.
Per ammirare in tutta la sua bellezza il borgo, vale la pena salire sul colle Gardoš e arrivare in cima all’omonima torre detta anche Millennium o Kula Sibinjanin Janka.
Eretta sulle rovine di una fortezza medievale, gli ungheresi la costruirono nel 1869 per celebrare i mille anni del loro regno. Al suo interno c’è solo una piccola galleria di quadri, ma il suo punto forte è lo splendido panorama che ripaga lo sforzo di salire le scale.
Oltre al borgo di Zemun, che dall’alto è ancora più particolare, si riesce a vedere il centro di Belgrado e la Grande Isola della Guerra, un’oasi naturale protetta in cui vivono diverse specie di uccelli e pesci.
Dalla torre si vede anche il campanile bianco con la punta nera della Chiesa di San Nicola, in stile barocco, di inizio ‘700 che conserva iconostasi e collezioni di oggetti antichi e preziosi risalenti al XVIII e del XIX secolo. Quartiere da vedere!
Cosa mangiare a Belgrado
La cucina serba ha inevitabilmente subito influenze culinarie dalle dominazioni dell’impero Ottomano e da quello Austro-ungarico.
La Turchia, tra le varie pietanze, gli ha lasciato anche il suo piatto forte, la čorba, una minestra che può contenere vari ingredienti ma che tradizionalmente si compone di carne e/o interiora di vitello e che i serbi mangiano come antipasto prima delle portate principali.
Tra le ricette lasciate in eredità dall’Impero Austro-ungarico c’è la becka šnicla, cotoletta alla viennese, ma anche la pariška šnicla, in cui la cotoletta è immersa nell’uovo e poi fritta senza impanatura.
Concedetevi una cena in uno dei ristoranti di pesce, magari in riva al Danubio o nelle case galleggianti.
I pesci sono ovviamente quelli di fiume, dalla trota, solitamente grigliata, alla carpa, ottima anche affumicata.
Come antipasto alla variante di carne potete assaggiare la minestra di pesce, riblja čorba, condita con la paprika piccante. Non possono mancare i Ćevapčići, polpettine di carne solitamente accompagnate con la cipolla e il burek, con pasta sfoglia farcita generalmente con carne macinata e spezie o formaggio ma troverete anche la variante dolce con il cioccolato.
Tipico anche l’hamburger misto di carni, pljeskavica, accompagnato da cipolle. Per una chiacchiera tra amici o se si vuole trascorrere del tempo gustando del buon vino scegliete una Kafana, un tipico locale simile ad un’osteria dove siete liberi di scegliere se bere soltanto o mangiare anche qualcosa.
Hotel a Belgrado
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