Matera: cosa vedere a Matera in 10 luoghi imperdibili

Una guida completa e dettagliata alle 10 cose da fare e vedere a Matera in 1, 2 o 3 giorni.

Cosa vedere a Matera
Cosa vedere a Matera

Carlo Levi e Giovanni Pascoli sono solo due dei tanti artisti rimasti colpiti da Matera, città tra le più antiche del mondo, dove storia, cultura, natura, si incontrano e si fondono dando vita ad un luogo ricco di scenari e scorci dal fascino impareggiabile.

Il primo diceva che “Chiunque veda Matera non può non restarne colpito tanto è espressiva e toccante la sua dolente bellezza“; mentre l’altro così si esprimeva: “Delle città in cui sono stato, Matera è quella che mi sorride di più, quella che vedo meglio ancora, attraverso un velo di poesia e malinconia“.

Gli anni passano, ma le cose non cambiano: Matera, incredibile città scolpita nel tufo continua a lasciare i visitatori senza parole. La vita a Matera non si è mai fermata: è la città abitata da sempre, la città in cui, dal Paleolitico ad oggi, è possibile ripercorrere la storia dell’uomo che discretamente si è insediato qui, utilizzando le risorse del territorio ed integrandosi perfettamente con esso, senza violarlo.

Matera è una città unica, un luogo straordinario senza tempo. E’ la città dei celebri Sassi, il primo sito del sud Italia dichiarato Patrimonio dell’Umanità dall’Unesco, delle numerose chiese rupestri, delle aree naturali che comprendono diversi habitat al cui interno vivono diverse specie faunistiche e floristiche, delle tradizioni contadine, dei paesaggi di incomparabile bellezza. Ma Matera è anche la città dei tesori nascosti, dei musei, dei festival, dei concerti, dei percorsi multimediali.

Il 17 Ottobre 2014 la città dei Sassi è stata designata Capitale europea della Cultura per il 2019: una vittoria importante per una terra spesso dimenticata che potrà così liberarsi per sempre della triste definizione di “vergogna nazionale”. In questa pagina vi consigliamo le 10 cose da vedere a Matera durante un week end o una breve vacanza.

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I Sassi di Matera

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I Sassi sono probabilmente la prima cosa che viene in mente quando si pensa a Matera. Ovviamente è anche la prima cosa da vedere appena si mette piedi in città!

L’antichissimo insediamento abitativo costruito nella roccia tufacea sul fianco del vallone Gravina, nel 1993 è stato dichiarato dall’Unesco “Patrimonio Mondiale dell’Umanità”.

Il particolare intreccio di grotte adibite ad abitazioni, vicoli tortuosi, chiese rupestri, terrazzamenti, giardini, cunicoli sotterranei fa dei Sassi uno spettacolare esempio di complesso architettonico perfettamente adattato al contesto naturale, da vedere almeno 1 volta nella vita. Quest’enorme scultura testimonia sin dal più lontano passato Paleolitico il modo di abitare le caverne, accanto alle quali sono sorte, dal medioevo in poi, abitazioni più moderne costruite fuori terra.

I Sassi di Matera
I Sassi di Matera

Per questo, i Sassi rappresentano un paesaggio unico nel loro genere, meta di affascinati viaggiatori ed ispirati cineasti. Eppure negli anni 50 – 60 i Sassi furono considerati “vergogna nazionale” a causa delle pessime condizioni igieniche e del sovraffollamento nelle case – grotte tanto da venir abbandonati e lasciati nella rovina più completa.

Fortunatamente dopo circa trent’anni, cominciarono gli interventi per la conservazione e il recupero di questi gioielli dimenticati che alle luci del tramonto si tingono di magia regalando spettacoli mozzafiato.

Il Sasso Barisano e il Sasso Caveoso

I Sassi di dividono in due quartieri: il Sasso Barisano, il rione più grande, le cui case oggi ospitano per lo più negozi, ristoranti e alberghi, e il Sasso Caveoso, considerato il quartiere più antico che maggiormente conserva l’aspetto della città rupestre.

Casa Noha

Prima di partire alla scoperta degli antichi rioni pietrosi può essere utile far prima tappa a Casa Noha, primo bene FAI in Basilicata. Nell’antica dimora appartenuta all’estinta famiglia nobiliare Noha divenuta di recente centro di informazioni turistiche e documentazione, si può vedere il filmato “I Sassi invisibili. Viaggio straordinario nella storia di Matera”.

Il film, proiettato sulle pareti di pietra della casa, racconta la storia della cittadina lucana, dalla Preistoria ad oggi, da diverse prospettive, dall’architettura alla storia dell’arte, dall’archeologia alla storia del cinema.

Grazie invece, al percorso tecnologico fruibile attraverso l’APP Matera Invisibile, scaricabile gratuitamente (www.materainvisibile.it), è possibile scoprire il nucleo storico della città attraverso cinque itinerari associati ad altrettanti elementi: l’acqua, la pietra, la luce, il tempo e lo spirito.

Orari di apertura e costo del biglietto di Casa Noha

Orari di apertura: tutti i giorni tranne il martedì:
dal 9 marzo al 31 marzo: 10:00 – 17:00
dal 1 aprile al 30 ottobre: 9.00 – 19.00
da novembre al 10 gennaio: 10:00 – 17:00
Costo del biglietto: 6 €. Gratis soci FAI
Come arrivare: Recinto Cavone 9 (vicino alla Cattedrale).

La Cattedrale di Matera

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Dal punto più alto della città, il colle della Civitas, la Cattedrale di Matera offre una splendida veduta sul Sasso Barisano. La costruzione risalente al XIII secolo sorge sui resti dell’antico monastero benedettino di Sant’Eustachio. Dal 1627 la cattedrale fu dedicata alla Madonna della Bruna e a Sant’Eustachio, protettori della città.

La facciata dell’edificio in stile romanico – pugliese presenta un bel portale riccamente decorato sormontato dalla statua della Madonna della Bruna, e un imponente rosone a 16 raggi (simbolo della ruota della vita) sovrastato dall’arcangelo Michele che schiaccia il drago e circondato da due figure maschili ai lati ed un’altra in basso che funge da atlante.

La Cattedrale di Matera
La Cattedrale di Matera

Sulla facciata laterale del duomo vi sono altri due portali minori: “porta di piazza” abbellita da una raffigurazione in bassorilievo di Abramo, e “porta dei leoni” così chiamata per la presenza delle statue due leoni accovacciati a guardia della fede.

La Torre Campanaria e l’interno della Cattedrale di Matera

Notevole la torre campanaria alta 52 m. a 4 piani di cui tre con bifore e uno (il quarto) con monofore sormontato da una cuspide a piramide quadrangolare.

L’interno, rimaneggiato in epoca barocca, è a croce latina con tre navate separate da colonne con capitelli medioevali figurati.

Oltre al celeberrimo presepe di pietra realizzato nel 1534 da Altobello Persio, la basilica conserva numerosi tesori tra cui: un affresco bizantino raffigurante la Madonna della Bruna con Bambino, opera del “Maestro della Bruna”, forse Rinaldo da Taranto (XIII secolo), il “Giudizio Universale”, frammenti di un ciclo di affreschi di cui restano l’Inferno e parte del Purgatorio (XIII e XIV secolo), scoperti in seguito ad alcuni lavori di restauro, il bellissimo coro ligneo minuziosamente scolpito nel 1453 da Giovanni Tantino, e sull’altare maggiore la grande pala “ Vergine con Bambino e Santi” eseguita da Fabrizio Santafede (1580).

Orari di apertura e costo del biglietto della Cattedrale di Matera

Orari di apertura: tutti i giorni dalle 10:00 alle 19.00.
Costo del biglietto: 1 €. Audioguide 2 €.
Come arrivare: Piazza Duomo, a piedi nei Sassi di Matera.

Le chiese rupestri di Matera

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La nascita delle Chiese rupestri risale perlopiù all’Alto Medioevo, quando il monachesimo si faceva spazio nella comunità cristiana dell’epoca e monaci benedettini e bizantini cominciarono a insediarsi nelle grotte della Gravina trasformandole in centri di preghiera.

Le chiese rupestri di Matera
Le chiese rupestri di Matera

Questi luoghi mistici scavati nella roccia sono uno dei tratti distintivi di tutto il territorio di Matera: cripte, eremi, basiliche, santuari e cenobi sono sparpagliati nel tessuto urbanistico dei Sassi, lungo le pareti della Gravina e sull’altopiano murgico.

Le chiese rupestri con i loro virtuosismi architettonici e le loro decorazioni pittoriche rappresentano eccezionali opere artistiche, espressione, tra le più significative, del patrimonio storico – culturale di Matera.

In un insieme eterogeneo ed armonico in cui a chiese greco-ortodosse si affiancano chiese latine, queste strutture sono infatti, la testimonianza dello sviluppo del livello culturale ed architettonico raggiunto dalle comunità rupestri.

Sono circa 150 le chiese rupestri diffuse sul territorio materano per la cui tutela è stato istituito il Parco delle Chiese Rupestri del Materano, dichiarato patrimonio dell’umanità dall’UNESCO.

Chiesa di San Pietro Barisano

Fra le numerose chiese rupestri visitabili troviamo: la chiesa di San Pietro Barisano che sorge nel Sasso omonimo, con la facciata in stile romanico – barocco (rifacimento seicentesco) e l’interno completamente scavato nel tufo dove non restano (purtroppo) che i sette altari, una serie di affreschi e la cripta con l’ossario.

Santa Lucia delle Malve e Santa Maria de Idris

Nella chiesa di Santa Lucia alle Malve si possono ancora vedere affreschi di notevole fattura tra cui quello della “Madonna del Latte” o “Galattotrofousa” che porge con le due dita il seno al Bambino;

la chiesa di Santa Maria de Idris scavata nel fianco del Monterrone, e la cripta di San Giovanni che formano, attraverso un cunicolo interno, un unico complesso rupestre di grande suggestione.

Sant’Antonio e Santa Barbara

Quattro chiese rupestri raggruppate intorno ad un cortile centrale costituiscono il Convicinio di Sant’Antonio (XII – XIII sec.) utilizzato a partire dal XVII sec. come cantina.

E’ dedicata invece a Santa Barbara la chiesetta dall’architettura romanica di ispirazione orientale ricca di pregevoli dipinti murali tra cui una rappresentazione della Santa con in testa un ricco diadema e nella mano destra la torre, simbolo del suo martirio.

Orari di apertura e costo del biglietto delle chiese rupestri di Matera

Orari di apertura
Santa Lucia alle Malve
Madonna de Idris/San Giovanni in Monterrone
San Pietro Barisano
Tutti i giorni
dalle ore 10:00 alle 19:00

Costo del biglietto: 7 € per visita alle tre chiese. Visite organizzate dalla cooperativa locale Oltre l’arte. Prenotazioni  +39 366 2230517, +39 327 9803776, +39 345 9391659
Come arrivare: indirizzi vari. Sempre a piedi nel centro storico.

La Cripta del Peccato Originale di Matera

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A pochi chilometri da Matera, lungo la parete della Gravina di Picciano si trova la Cripta del Peccato Originale, la chiesa – grotta magnificamente affrescata (ri)portata alla luce nel 1963, definita la Cappella Sistina della pittura parietale rupestre.

Lo straordinario complesso pittorico di scuola benedettino – beneventana (sec. VIII – IX) che decora le pareti della cripta è senza dubbio una delle testimonianze più importanti della pittura altomedievale dell’area mediterranea.

La Cripta del Peccato Originale di Matera
La Cripta del Peccato Originale di Matera

Utilizzata per lungo tempo dai pastori come ricovero per gli animali, la cavità naturale era nota alla popolazione locale come la “Grotta dei Cento Santi”, per la presenza dei numerosi santi raffigurati sulle pareti.

Il recupero della Cripta voluto dalla Fondazione Zétema di Matera e realizzato con la consulenza dell’ Istituto Superiore per la Conservazione e il Restauro, ha restituito gli affreschi alla piena fruizione.

Sulla parete di fondo sono illustrate alcune scene bibliche relative alla Genesi (Dio Padre Creatore, la Luce, le Tenebre, la creazione di Adamo, la nascita di Eva, la tentazione e il Peccato Originale) mentre nelle tre conche absidali sono raffigurati gli Apostoli, gli Arcangeli e la Vergine. Ignoto l’autore delle straordinarie opere figurative, ricordato semplicemente come il Pittore dei Fiori di Matera per la presenza nella parte inferiore degli affreschi di numerosissimi fiori con i petali rossi.

Orari di apertura e costo del biglietto della Cripta del Peccato Originale

Orari di apertura: la Cripta del Peccato Originale si visita solo su prenotazione poiché l’accesso è consentito ad un numero limitato di persone. Da martedì alla domenica visita ogni ora circa dalle 9 alle 18. Ci si ritrova in biglietteria nell’Azienda Agricola F.lli Dragone in Contrada Petrapenta.
Prenotazione al +39 320 3345323.

Costo del biglietto: 10 €
Come arrivare: Strada Provinciale Fondo Valle del Bradano sulla SS7 Appia.

La Casa-Grotta di Matera

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Nelle grotte dei Sassi si cela la capitale dei contadini, il cuore nascosto della loro antica civiltà”, così scriveva Carlo Levi nel 1952. E per cercare di capire quel mondo contadino è senza dubbio utile conoscere quali erano le condizioni di vita nei Sassi prima del loro abbandono forzato.

La Casa-Grotta di Matera
La Casa-Grotta di Matera

Per farlo non c’è modo migliore se non quello di visitare la casa – grotta di vico Solitario nel Sasso Caveoso.

La casa, abitata fino al 1957 da una famiglia di 11 persone (più animali), si compone di un unico ambiente, in parte scavato e in parte costruito, arredato con mobili e attrezzi d’epoca.

C’è il focolare con la cucina, il letto con il materasso ripieno di foglie di granturco, il piccolo tavolo con un unico piatto al centro dal quale tutti mangiavano, il vaso da notte usato per i bisogni corporali, il telaio per la filatura, la zona con la mangiatoia per il mulo, la cavità in cui si raccoglieva il letame usato per riscaldarsi, la cisterna dove l’acqua piovana veniva convogliata attraverso un sistema di canali.

Orari di apertura e costo del biglietto della Casa-Grotta

Orari di apertura: tutti i giorni dell’anno, comprese le domeniche e tutti i giorni festivi con orario continuato dalle ore 9:30 fino a sera.

Costo del biglietto: 3 €
Come arrivare: Vico Solitario. A piedi nei sassi.

Il Palombaro Lungo di Matera

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Il Palombaro lungo è la grande cisterna scavata sotto la centralissima Piazza Vittorio utilizzata fino ai primi decenni del secolo scorso per la raccolta di acqua potabile. Deve il suo nome a “plumbarius”, parola latina usata per indicare coloro che rivestivano di piombo le condutture degli acquedotti e, più in generale, qualunque cosa avesse a che fare con i lavori idraulici. Costruita nel 1846 per volere di Mons.

Il Palombaro Lungo di Matera
Il Palombaro Lungo di Matera

Di Macco come riserva idrica per gli abitanti del Sasso Caveoso, la maestosa cisterna è stata riportata alla luce nel 1991 in occasione dei lavori di sistemazione della piazza.

Il serbatoio, profondo 15 metri e contenente circa 5.000 metri cubi d’acqua, era parte di un ingegnoso sistema di raccolta d’acqua formato da una complessa trama di canali, grotte, gallerie, cisterne sotterranee, per recuperare le acque piovane, e le acque della falda nelle vicinanze del Castello Tramontano a Monte.

Un suggestivo percorso a circa 17 metri di profondità consente di ammirare gli ambienti di una delle cisterne scavate nella roccia più grandi al mondo, mirabile opera di ingegneria idraulica, imponente e silenziosa come una “cattedrale d’acqua”.

Orari di apertura e costo del biglietto del Palombaro Lungo

Orari di apertura
Estate
: tutti i giorni dalle 10 alle 13 e dalle 16 alle 20;
Inverno: sabato, domenica, festivi e prefestivi dalle 10 alle 13 e dalle 16 alle 20;
altri giorni apertura previa prenotazione al numero 339 3638332 (Associazione GTA Basilicata).
Costo del biglietto: 3 € dati in beneficenza.
Come arrivare: Piazza Vittorio Veneto. A piedi nel centro storico.

L'Ipogeo Materasum

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Per esplorare in modo più dettagliato e avventuroso la storia della civiltà materana consigliamo una visita all’Ipogeo MateraSum, uno dei siti da non tralasciare quando si visita la città dei Sassi. L’attrazione si trova all’indirizzo Recinto XX Settembre, l’ingresso è alle spalle del Palazzo del Governo.

L'Ipogeo Materasum
L’Ipogeo Materasum

La visita è suddivisa in 5 tappe e si snoda nei sotterranei di Matera a 12 metri di profondità tra cunicoli, grotte e cisterne scavate nella roccia.

Si può scoprire il sito in autonomia servendosi dell’audioguida da ascoltare mediante app con il proprio smartphone collegandosi alla rete wifi dell’attrazione oppure, opzione che consigliamo per un’esperienza più completa ed esaustiva, è possibile prenotare un tour guidato.

Il percorso con audioguida dura circa 20 minuti mentre la visita guidata dura un’ora.

È consigliabile indossare scarpe comode e portare un giubbotto o una felpa, nei sotterranei la temperatura si aggira, tutto l’anno, tra i 16 e i 18 gradi.

Nel tour si scoprono le origini della città che si perdono nella notte dei tempi, si comprende molto bene la storia dell’Ipogeo e tutte le curiosità su come si svolgeva la vita nei Sassi, quali erano le abitudini degli abitanti, il legame con la terra e gli animali. Vedrete gli ambienti sotterranei scoperti nel corso dei secoli adibiti a diverse funzioni: abitative, produttive e religiose.

Si organizzano anche visite speciali in notturna solo per gruppi, in compagnia di guide turistiche. Nei mesi estivi, passeggiare tra i cunicoli dell’Ipogeo permette di trovare un po’ di refrigerio dal caldo: un altro buon motivo per visitarlo.

Orari di apertura e costo del biglietto per Materasum

Orari di apertura: tutti i giorni dalle 10:00 alle 18:00.

Costo del biglietto:
Ticket Audioguida: 7 euro Intero (dai 18 anni compiuti); 5 euro Ridotto (11-17 anni e over 75)
Ticket Guida turistica: 10 euro Intero; 7 euro Ridotto.
Le visite in notturna con guida hanno un costo che parte dai 30 euro.

Come arrivare: Recinto XX Settembre

Museo Musma di Matera

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Dedicato interamente alla scultura, il Musma, il Museo della Scultura Contemporanea di Matera, accoglie i visitatori con una ricca collezione di opere tra sculture, ceramiche, gioielli, medaglie, libri d’arte, incisioni e disegni donati da artisti, collezionisti, gallerie private alla Fondazione Zétema , ente promotore dell’istituito museo. T

Museo Musma di Matera
Museo Musma di Matera

anti i nomi importanti: Manzù, Cascella, Milani, Hare, Gitlin, Pomodoro, Ortega, solo per citarne qualcuno.

Il museo è ospitato nell’antico Palazzo Pomeraci (XVII secolo), anche noto per le sue notevoli dimensioni come “Palazzo delle cento stanze”.

La collezione permanente è allestita in due diverse ambientazioni: nelle sale del piano nobile le opere esposte raccontano la storia della scultura dal 1800 ad oggi mentre nei locali ipogei del piano inferiore, il tema conduttore del museo è il connubio tra ambiente “cavato” dall’uomo e scultura.

Le esposizioni temporanee sono allestite nelle “Sale della caccia”, splendide sale affrescate con scene bucoliche e scene di caccia. Il Museo ospita inoltre la Biblioteca Vanni Scheiwiller, una ricca raccolta di oltre 5000 volumi – monografie, cataloghi e libri d’arte – donati dalla vedova del noto editore, grande appassionato d’arte.

Orari di apertura e costo del biglietto del Museo Musma

Orari di apertura: dal martedì alla domenica dalle 10 alle 18.
Chiuso: lunedì (escluso i giorni festivi), 25 dicembre, 1 gennaio e 2 luglio.

Costo del biglietto: 7 €.
Come arrivare: Via San Giacomo. A piedi nel centro storico.

Il Telero Lucania '61 e il Museo Nazionale

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Lo scrittore e pittore Carlo Levi visse a Matera durante il confino imposto dal fascismo. Qui conobbe la dura condizione dei contadini del Sud da cui trasse l’opera che lo rese famoso: Cristo si è fermato ad Eboli scritta per raccontare il suo soggiorno forzato prima a Grassano e poi ad Aliano, dove oggi riposa.

Il Telero Lucania '61 e il Museo Nazionale
Il Telero Lucania ’61 e il Museo Nazionale

Il successo di questo libro ha messo in ombra la sua attività di pittore, culminata con la realizzazione nel 1961 di Lucania ’61, una tela di 18,50 x 3,20 metri.

Il quadro gli fu commissionato per rappresentare la Basilicata all’Esposizione internazionale Italia ’61 (da cui il nome) di Torino. Quest’opera è la trasposizione in pittura del suo romanzo ma contiene una dedica alla memoria di Rocco Scotellaro, poeta lucano suo amico e grande testimone della civiltà contadina.

La tela riprende i contadini lucani ma racconta, insieme, anche tre fasi della vita del poeta. Lucania ’61 è esposta nel Museo nazionale d’arte medievale e moderna della Basilicata in Palazzo Lanfranchi. Oltre al telero, ci sono altre opere di Carlo Levi ma il museo merita una visita anche per le opere del ‘600 di scuola napoletana e per la bellezza del palazzo stesso.

Orari di apertura e costo del biglietto del Museo Nazionale di Matera

Orari di apertura: lunedì – domenica dalle 9.00 alle 20.00

Costo del biglietto: 7 €.
Come arrivare: Piazza Pascoli. A piedi nel centro storico.

Le aree naturali di Matera

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Le riserve naturali, i parchi, le oasi protette che caratterizzano tutto il territorio della Basilicata sono un caratteristico intreccio tra natura e cultura. Al loro interno non solo vivono rare specie faunistiche e floristiche, ma sono custoditi anche reperti di grande valore storico e culturale.

Le aree naturali di Matera
Le aree naturali di Matera

Il Parco della Murgia Materana, la Riserva Regionale San Giuliano ed il Colle Timmari sono le aree naturali che potrete visitare a Matera.

Nel territorio dell’altopiano murgico materano, tra prati e fiori, si innalzano i resti di antichi villaggi neolitici. Oggi quest’area si raggiunge con un innovativo ponte sospeso che parte direttamente dai Sassi.

L’area del Lago di San Giuliano, invece, è nota soprattutto per una forte presenza di avifauna e dai capanni di avvistamento potrete osservare le circa 140 specie di uccelli che qui dimorano.

Infine, il colle Timmari è una piccola località residenziale che domina il lago di San Giuliano e che costituisce un’importante area archeologica in seguito a ritrovamenti sia di epoca preistorica sia del IV secolo a. C.

Cosa mangiare a Matera

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La gastronomia a Matera è legata alla tradizione contadina e pastorale: ingredienti semplici e genuini uniti in una cucina dai sapori sinceri.

Legumi, carni, verdure, pasta fatta in casa (orecchiette, scorze di mandorle) condita con salsa di pomodoro, cime di rapa, funghi cardoncelli, formaggi (pecorino e caciocavallo),olio extravergine d’oliva e, naturalmente pane di Matera IGP ( ideale per le tipiche bruschette al pomodoro, con crema di lampascioni e peperoni cruschi) sono alla base dei piatti materani.

Cosa mangiare a Matera
Cosa mangiare a Matera

Tra le specialità: la Pignata, a base di carne di pecora, verdure, erbette, cotte in una pentola di terracotta nel forno a legna;

la Ciallèdd preparata con pane raffermo, patate, cipolle, erbette, uova e rape che hanno preso il posto dei fiori (gli asfadeli) della ricetta originale;

la Crapiata a base di legumi (farro, ceci, lenticchie, cicerchie, piselli, fave, fagioli), grano e patate. Il tutto accompagnato da rossi decisi (aglianico e primitivo) e bianchi profumati (greco, moscato).

Dove dormire a Matera

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L’ospitalità di Matera è percepibile dalle tante possibilità di accoglienza che offre ai turisti in tutte le stagioni. Hotel, da una a cinque stelle, bed & breakfast, agriturismi ed appartamenti concedono possibilità di scelta per ogni esigenza di portafogli.

Dove dormire a Matera
Dove dormire a Matera

Alcune strutture sono situate nel cuore dei Sassi, mentre altre si trovano nella parte più moderna della città. Ovviamente, la prima opzione risulta più appetibile della seconda perché vi permetterà di godere di tutto il fascino della Matera antica, ma è anche quella più costosa.

Per cui potrete optare per alloggi meno cari ed andare poi in giro alla scoperta di tutte le bellezze del territorio.

La città delle caverne, la città dei villaggi trincerati e delle case contadine, la città che ricorda l’antica Gerusalemme e che è stata meta di grandi attori e registi aspetta solo che voi prenotiate per mostrarsi ai vostri occhi in tutta la sua suggestiva bellezza.

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