Potsdamer Platz a Berlino

Il passato, il presente e il futuro della capitale tedesca passano di qui.

Potsdamer Platz a Berlino
Potsdamer Platz a Berlino

Potsdamer Platz non è una semplice piazza ma è uno dei luoghi emblematici di Berlino. Un tempo era solo un incrocio di strade che conducevano ad alcuni tra i più importanti centri europei, tra cui Potsdam (a cui la piazza deve il nome) situata 25 km a sud – ovest della capitale tedesca. 

Una delle piazze più trafficate d'Europa nei primi anni del Novecento.

A partire dall’Ottocento, grazie alla costruzione della prima linea ferroviaria, la Berlino – Potsdam (1838), il cui capolinea venne costruito proprio in Potsdamer Platz, la piazza cominciò a delinearsi come tale. Vi sorsero caffè, negozi, case, alberghi, uffici, locali e in breve tempo divenne il cuore della città.

Lo sviluppo urbano della piazza raggiunse l’apice negli anni Venti e Trenta del ‘900, durante i quali divenne una delle piazze più trafficate e vivaci d’Europa, simbolo della Berlino ricca e mondana.

Luogo d’affari di giorno, epicentro del divertimento notturno, Potsdamer Platz era percorsa da un numero così elevato di auto, carrozze a cavalli, biciclette e tram (34 linee) tanto che nel 1920 vi fu installata una torretta segnaletica (una delle prime in Europa) che, attraverso un sistema di illuminazione, regolava il traffico.
Lo scoppio della seconda guerra mondiale segnò l’inizio della fine di Potsdamer Platz. I bombardamenti ne cambiarono il volto, disegnando ovunque un paesaggio di distruzione e macerie; l’essere sulla linea di confine tra settore russo e settore occidentale contribuì a trasformarla in una zona deserta e desolata; la costruzione del Muro di Berlino fece il resto. Demoliti i pochi edifici rimasti per ragioni di sicurezza militare Potsdamer Platz  assunse l’aspetto di una vasta steppa circolare, una terra di nessuno piena di tristezza che divideva l’est dall’ovest.

Potsdamer Platz dopo la riunificazione

Con la riunificazione della Germania, la possibilità di ricostruire un intero quartiere cittadino suscitò l’appetito di molti investitori privati ed accese il dibattito tra alcuni dei più grandi architetti del mondo. Il governo tedesco, non senza critiche, divise l’area in 4 parti, ognuna delle quali fu venduta separatamente.
Successivamente, il concorso per la risistemazione della piazza, a cui parteciparono i più importanti studi internazionali d’architettura, decretò il progetto vincitore e con esso, la rinascita del quartiere. Fu così che la piazza, nella seconda metà degli anni Novanta, si trasformò nel più grande cantiere d’Europa.

In pochi anni, grazie alla genialità delle opere di maestri indiscussi, come Renzo Piano, Helmut Jahn, Christopf Kohlbecher, Arata Isozaki, José Rafael Moneo, Richard Rogers, dal nulla è sorto un nuovo centro urbano che è nello stesso tempo un’area residenziale, commerciale, d’affari e dove non mancano attrazioni e divertimento. Una soluzione dinamica dunque, per vivere in ogni momento una piazza del tutto reinventata.

Potsdamer Platz oggi

Il volto di Potsdamer Platz oggi è completamente cambiato. Molto di più di una piazza, una zona formata da tre aree architettonicamente diverse ma armoniosamente amalgamate: la Daimler – Chrysler, l’area “all’europea” disegnata da Renzo Piano, l’ultramoderno Sony Center progettato da Helmut Jahn ed il Besheim Centre con i suoi grattacieli.
Il Daimler, stretto attorno l’alberata Marlene Dietrich Platz, ospita la torre Debis in pietra e vetro, sede del gruppo Daimler AG e la torre Kollhoff con la piattaforma panoramica (11 -20/3, 50 Euro). Oltre alla galleria commerciale in stile americano su tre piani “Arkaden”, nel quartiere sono presenti anche il Musicaltheater, sede del festival cinematografico di Berlino, il casinò Spielbank ed il palazzo della Weinhaus Huth, sopravvissuto alla guerra e opportunamente restaurato.
Il distretto Sony è un complesso formato da 7 edifici raccolti intorno ad una grande cortile coperto da una struttura a tendone in vetro e fibra di vetro rivestita di teflon, sostenuta da cavi in acciaio ancorati agli edifici adiacenti. La particolare copertura cambia colore sia per il clima, sia per il variare delle ore, ma anche grazie ad un sistema di illuminazione elettrica.

Il Sony Center, dominato dalla BahnTower, sede delle ferrovie tedesche, vanta il multisala CinemaxX ed il famoso Filmmuseum con la collezione su Marlene Dietrich. Non manca però la storia nel Centro dal design futurista: la neobarocca Kaisersaal (sala delle feste) del vecchio Hotel Esplanade è stata spostata dalla sua posizione originaria per essere inglobata nel complesso. L’obiettivo di riportare a nuova vita Potsdamer Platz è stato raggiunto, la piazza  è tornata ad essere il cuore di Berlino.

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